Kate Middleton, l’azienda di famiglia verso il fallimento: i debiti della Party Pieces saranno pagati dai contribuenti (dopo il prestito durante il lockdown)

Party Pieces, l’azienda della famiglia Middleton specializzata in addobbi e decorazioni per feste, verso il fallimento. Soltanto una settimana fa i genitori di Kate, Carol e Michael Middleton, vendevano la compagnia che hanno fondato nel 1987, a causa delle difficoltà finanziarie cominciate con la pandemia. Secondo quanto riporta The Times, l’azienda ottenne durante il lockdown un prestito dalla NatWest di circa 220mila sterline: un debito rimasto insoluto e che potrebbe gravare sulle tasche dei contribuenti britannici.

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Party Pieces, il fallimento dell’azienda dei genitori di Kate Middleton

Carol e Michael Middleton fondarono la Party Pieces per organizzare il quinto compleanno della loro Kate. Da allora, grazie anche alla popolarità ottenuta dalla figlia dopo il matrimonio con il principe William, l’azienda ha abbellito centinaia di party in giro per il Regno Unito. Tuttavia con il Covid sono cominciati i problemi economici, che hanno costretto i genitori di Kate Middleton a vendere Party Pieces con un “pre-pack administration deal”, una procedura che consente a un’azienda insolvente di vendere i propri beni a un acquirente prima di nominare gli amministratori. Ad acquistarla è stato l’imprenditore James Sinclair per 180mila sterline.

Secondo le regole entrate in vigore in Gran Bretagna durante l’emergenza Covid, il contribuente è responsabile dell’80% di quanto dovuto a NatWest. Ecco perché, come denunciano oggi i tabloid britannici, ora toccherà ai britannici pagare i debiti della famiglia Middleton. 

Muore in casa, lo trovano dopo 6 anni. «I vicini non si sono accorti di nulla. Il contabile in pensione era uno scheletro»

È stato trovato morto in casa e si ritiene che sia rimasto lì per ben 6 anni. Un altro dramma della solitudine che giunge dalla Gran Bretagna, dove il cadavere di un contabile in pensione di 70 anni è stato scoperto solo perché i funzionari dell’alloggio dovevano svolgere un test sulle tubature del gas. 

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La vittima, Robert Alton, è deceduta nel maggio del 2017, ma la sua morte è stata scoperta solo nella giornata dello scorso 9 marzo. Secondo quanto riferito dal Daily Mail, l’evento ha sconvolto la comunità e, adesso, è stata aperta un’inchiesta a Bolton, nella provincia di Manchester. 

Il ritrovamento

I funzionari delle case popolari hanno forzato l’ingresso e hanno utilizzato una smerigliatrice angolare per tagliare la catena di sicurezza che l’uomo utilizzava quando si chiudeva in casa.

Il cadavere – o quello che ne restava – è stato trovato in cima alle scale del terratetto, avvolto in un paio di jeans e un maglione grigio.

È subito scattato l’allarme alla polizia che, dopo mesi di indagini, hanno riferito che i vicini non si sono accorti di niente. Non vedevano nessuno in casa da almeno 5 anni e avevano ipotizzato che l’uomo si fosse trasferito. Nessuno ha reclamato niente, perché l’affitto veniva pagato automaticamente al momento dell’arrivo della pensione. 

Principe Harry, la rivincita sulla stampa inglese: «Ci scusiamo senza riserve per le intercettazioni», cosa è successo

Una vera e propria rivincita per il principe Harry. Il secondogenito di Re Carlo III mette a segno una nuova vittoria nella sua crociata contro la stampa popolare in Gran Bretagna. Nell’ambito del caso intercettazioni, il gruppo editoriale del tabloid Mirror si è scusato ufficialmente con il duca di Sussex. 

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Principe Harry, la rivincita sulla stampa nel caos intercettazioni

Il gruppo editoriale del tabloid Mirror si è scusato «senza riserve» con il principe all’inizio di un processo all’Alta Corte di Londra sulle presunte intercettazioni illegali ai danni del reale. Il Mirror Group Newspapers (MGN), che pubblica anche Sunday Mirror e Sunday People, ha ammesso l’esistenza di «alcune prove» sulla raccolta illegale di informazioni e promesso di aver posto fine a quel tipo di condotta.

Inoltre i legali del gruppo hanno affermato che il duca di Sussex ha diritto a un «risarcimento adeguato» ma allo stesso tempo hanno negato di aver direttamente intercettato messaggi vocali e respinto alcune accuse come tardive.

 

Oltre al principe Harry, diverse personalità, tra cui la cantante Cheryl del gruppo Girls Aloud, l’attore Ricky Tomlinson e l’ex calciatore Ian Wright, hanno intentato causa contro il gruppo.

Le politiche anti migranti funzionano: cosa succede nel Regno Unito

Dalle parti di Downing Street si parla già di vittoria. A poche settimane dall’annuncio di una nuova importante stretta sui migranti, il governo di Rishi Sunak può infatti presentare agli occhi dell’opinione pubblica britannica il calo di ingressi irregolari nel proprio territorio. In particolare, il numero di sbarchi lungo la sponda inglese del Canale della Manica è diminuito del 17% nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

La nuova norma volta a contrastare gli approdi irregolari, la quale ha generato polemiche interne al parlamento di Londra e ha sollevato le obiezioni di diverse organizzazioni internazionali, non è ancora entrata in vigore. I fautori però, come sottolineato dai media britannici, parlano di successo: secondo diversi esponenti dell’esecutivo di Sunak, l’annuncio stesso della presentazione del nuovo giro di vite avrebbe scoraggiato le partenze.

L’immigrazione lungo la Manica

La rotta anglo-francese dell’immigrazione ha delle peculiarità non certamente secondarie. Si tratta dell’unica in Europa dove le partenze avvengono da un territorio comunitario e sono dirette verso un territorio extra comunitario. Per effetto del referendum sulla Brexit del 2016 e dell’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, i barconi che salpano dalla Francia si dirigono infatti verso un Paese non più facente parte dell’Unione Europea.

Già in passato la tratta ha suscitato non poche problematiche lungo entrambe le sponde della Manica. Basti pensare alla cosiddetta “giungla di Calais“, un grande insediamento abusivo alle porte della cittadina francese formato da migranti in attesa di imbarcarsi verso il Regno Unito. Parigi ha sgomberato l’area nell’ottobre del 2016, da allora il fenomeno migratorio lungo il Canale si è parzialmente ridimensionato. Ma ha assunto di nuovo sembianze allarmanti per Londra a partire dal 2021.

Lo scorso anno si è chiuso con il record di arrivi in territorio britannico. Ben 45mila in totale, numero mai constatato prima dalle autorità inglesi. Per dare l’idea, è poco meno della metà degli arrivi segnalati in Italia nei dodici mesi precedenti, con il nostro Paese però che ha dovuto fare i conti con le rotte libiche e tunisine dell’immigrazione.

Dalla Francia si è partiti in alcuni casi anche con semplici canoe. Due le città di partenza principali: Calais e Boulogne sur Mer. La prima è affacciata direttamente sullo stretto di Dover, l’altra è invece un po’ più a sud. Secondo le autorità britanniche, in queste aree del territorio francese hanno preso piede decine di organizzazioni criminali che hanno lucrato sui migranti. Sarebbe stato soprattutto grazie all’apporto dei trafficanti che in migliaia hanno potuto imbarcarsi e arrivare irregolarmente in Gran Bretagna.

La legge voluta da Sunak

Rishi Sunak, poco dopo il suo insediamento a Downing Street, ha promesso provvedimenti per ridimensionare il flusso migratorio irregolare. Oltre al premier, anche il ministro dell’Interno, Suella Braverman, ha premuto per un importante giro di vite volto a frenare gli arrivi. A marzo è stata presentata la legge che punta su tre pilastri principali: il rimpatrio immediato degli irregolari o il trasferimento in Paesi terzi, come ad esempio il Ruanda; il trasferimento in basi militari o in alloggi di fortuna dei miganti oggi in attesa della valutazione della domanda di asilo; il divieto per chi sbarca di chiedere asilo o tutele di base.

La norma è stata criticata da molte organizzazioni umanitarie e dalle Ong. Così come anche dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr). Al momento la Camera dei Comuni sta analizzando la proposta di legge, ma il dato relativo al calo di sbarchi nel primo trimestre sta spingendo il governo a parlare già adesso di successo.

La diminuzione degli ingressi irregolari, secondo gli artefici della legge, potrebbe infatti essere associata all’annuncio della nuova stretta. In poche parole, parlare di immediati provvedimenti contro l’immigrazione irregolare avrebbe scoraggiato in molti a partire e a rivolgersi ai trafficanti. Le polemiche nel Regno Unito sono destinate a proseguire in vista del dibattito in parlamento. L’esecutivo proverà però a presentare i primi numeri del 2023 come una base su cui lavorare per approvare in tempi rapidi il provvedimento.

Punto da un insetto mentre lavora in giardino, muore pochi giorni dopo: aveva 38 anni

Punto da un insetto, muore poco dopo. L’uomo aveva 38 anni e si chiamava Brett Dymond, abitava insieme alla sua famiglia Gran Bretagna: per lui non c’è stato nulla da fare, quando è stato portato in ospedale era praticamente già morto. Non è ancora chiaro come Dymond abbia contratto l’infezione. Stando al racconto della moglie, il 38enne aveva lavorato «in giardino il giorno che si è sentito male». L’ipotesi più probabile, confermata dai medici, è che l’insetto si trovasse nel terreno e che lo abbia punto senza che lui se ne accorgesse. Qualche ora dopo ha cominciato ad avere febbre alta e allucinazioni. La moglie ha notato un punto sulla gamba che «aveva iniziato a gonfiarsi» e ha chiamato i soccorsi. In ospedale i medici hanno scoperto che si trattava di fascite necrotizzante, una grave infezione dei tessuti molli, tra le peggiori mai viste negli ultimi cinque anni in quell’ospedale. Dymond è stato immediatamente ricoverato, ma le sue condizioni sono peggiorate nel corso dei giorni.

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Arezzo, punto da un insetto nel bosco muore per un arresto cardiaco

Quando gli organi hanno cominciato a cedere, i medici lo hanno messo in coma farmacologico, ma nessuna cura è riuscita ad arrestare il tremendo decorso. Dopo due arresti cardiaci che hanno causato seri danni cerebrali, i dottori hanno messo la famiglia di fronte a due possibilità: quella di amputare tutte le dita e le gambe, ma sarebbe cerebralmente morto, e quella di staccare le macchine. Hanno proceduto con la seconda opzione. 

La famiglia dell’uomo, padre di due bambini, di cui uno nato da poco, è devastata. La morte è avvenuta in pochissimi giorni, senza che avessero neppure il tempo di rendersi conto di quanto stava accadendo. Inizialmente pensavano che se la sarebbe cavata: così non è stato purtroppo, e l’uomo è morto dopo alcuni giorni di agonia. I funerali saranno celebrati il 13 aprile.

Uccisa perché trans: Brianna massacrata in un parco a solo 16 anni, arrestati due adolescenti

La morte di Brianna Ghey sta sconvolgendo la Gran Bretagna. La giovane potrebbe essere stata uccisa proprio perché aveva scelto di essere una ragazza. Brianna, infatti, era nata maschio, ma da sempre era apparsa molto femminile e da diversi mesi aveva iniziato la sua transizione per diventare donna a tutti gli effetti. E sabato 11 febbraio, nel pomeriggio, la giovane trans è stata massacrata a coltellate in un parco a Culchet, un villaggio benestante nel Cheshire, fra Liverpool e Manchester in Inghilterra. 

Leggi anche > Ufo, abbattuti 3 oggetti volanti in pochi giorni. «L’ultimo aveva forma ottogonale». «Non è esclusa ipotesi extraterrestre»

Arrestati due 15enni

 

La polizia ha arrestato due 15enni, un ragazzo e una ragazza, parlando di un «attacco mirato», dopo che Brianna per lungo tempo era stata vittima di bullismo e vessazioni a scuola. Brianna viene descritta dalle conoscenti della famiglia come una persona «molto silenziosa», probabilmente «a ragione di ciò che stava attraversando». Ma c’è chi rivela che la giovane, di soli 16 anni, era da sempre stata vittima di bullismo a cuasa della sua identità di genere

La denuncia

A denunciare le violenze subite da Brianna, prima dell’omicidio, è il padre di una sua compagna di scuola che ha rivelato come la giovan transgender fosse bullizzata «senza sosta» a causa della sua voglia di essere una ragazza a tutti gli effetti. L’uomo ha accusato le autorità scolastiche e la polizia di non affrontare le aggressioni contro «chiunque sia differente o dia nell’occhio». «Ho sempre temuto che qualcosa potesse succedere a una ragazza come Brianna», ha aggiunto l’uomo. 

L’identità di genere

La polizia ha spiegato che non ci sono prove che si sia trattato di un crimine d’odio, ma che gli inquirenti tengono aperta la possibilità che la motivazione sia legata allo status di transgender di Brianna. Il tema dell’identità di genere è particolarmente delicato in Gran Bretagna, dove la questione dei diritti dei trans è diventata terreno di scontro politico e guerra culturale. Dopo la legge approvata recentemente dal Parlamente scozzese, infatti, sono subito scoppiate feroci polemiche. La legge consente di cambiare legalmente sesso con una semplice autocertificazione: il governo di Rishi Sunak ha fatto ricorso a una prerogativa mai usata prima e ha messo il veto alla legge, nel timore che potessero essere messi a rischio i diritti e la sicurezza delle donne.

Il dibattito politico

Uno scontro politico che ha visto scendere in campo diverse personalità, tra cui la scrittrice JK Rowling, diventata portavoce dello schieramente femminista che teme l’erosione degli spazi femminili, sacrificati a favore dell’identità di genere. Ma, adesso, la tragica sorte toccata a Brianna riporta la questione sulle sofferenze provate da chi non si riconosce nel proprio corpo. La politica è chiamata a intervenire con urgenza per evitare che altre persone possano fare la fine di Brianna Ghey.

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A denunciare le violenze subite da Brianna, prima dell’omicidio, è il padre di una sua compagna di scuola che ha rivelato come la giovan transgender fosse bullizzata «senza sosta» a causa della sua voglia di essere una ragazza a tutti gli effetti. L’uomo ha accusato le autorità scolastiche e la polizia di non affrontare le aggressioni contro «chiunque sia differente o dia nell’occhio». «Ho sempre temuto che qualcosa potesse succedere a una ragazza come Brianna», ha aggiunto l’uomo. 

L’identità di genere

La polizia ha spiegato che non ci sono prove che si sia trattato di un crimine d’odio, ma che gli inquirenti tengono aperta la possibilità che la motivazione sia legata allo status di transgender di Brianna. Il tema dell’identità di genere è particolarmente delicato in Gran Bretagna, dove la questione dei diritti dei trans è diventata terreno di scontro politico e guerra culturale. Dopo la legge approvata recentemente dal Parlamente scozzese, infatti, sono subito scoppiate feroci polemiche. La legge consente di cambiare legalmente sesso con una semplice autocertificazione: il governo di Rishi Sunak ha fatto ricorso a una prerogativa mai usata prima e ha messo il veto alla legge, nel timore che potessero essere messi a rischio i diritti e la sicurezza delle donne.

Il dibattito politico

Uno scontro politico che ha visto scendere in campo diverse personalità, tra cui la scrittrice JK Rowling, diventata portavoce dello schieramente femminista che teme l’erosione degli spazi femminili, sacrificati a favore dell’identità di genere. Ma, adesso, la tragica sorte toccata a Brianna riporta la questione sulle sofferenze provate da chi non si riconosce nel proprio corpo. La politica è chiamata a intervenire con urgenza per evitare che altre persone possano fare la fine di Brianna Ghey.

Pilota perde il controllo dell’aereo e si schianta: panico sulla pista d’atterraggio

Caos all’aeroporto. In Gran Bretagna un pilota ha perso il controllo dell’aereo che si è schiantato mentre cercava di atterrare a causa dei forti venti. L’aereo Challenger 604 è rimasto «gravemente danneggiato» dopo aver subito un danno l’estremità dell’ala sinistra. Il forte vento laterale ha fatto sì che l’aereo fluttuasse sopra la pista per diversi secondi. Nessun passeggero o personale è rimasto ferito durante l’incidente avvenuto nel gennaio dello scorso anno.

Un portavoce dell’Air Accidents Investigations Branch, che si occupa di tutti gli incidenti che coinvolgono gli aerei, ha dichiarato: «Lo stick pusher (spingi barra, ndr.) si è attivato a un certo punto causando il rimbalzo dell’aereo sulla ruota di prua».

 

È stato eseguito un go-around (interruzione della manovra di atterraggio di un aeroplano per via delle condizioni non favorevoli, ndr.) dopodiché l’equipaggio ha deciso di deviare verso l’aeroporto di Londra Gatwick. «Non ci sono stati feriti, ma l’aereo è stato gravemente danneggiato. L’indagine è quasi conclusa».