Terremoto Napoli, cosa succede ai Campi Flegrei? La dinamica del vulcano, il sollevamento del suolo e la crisi (come 40 anni fa)

Un terremoto, un altro, che riporta la paura a Napoli e nell’area dei Campi Flegrei. Negli ultimi giorni sono state decine le scosse, con l’ultima di magnitudo 4.2 che ha svegliato tutto il capoluogo campano alle 3.35 del mattino tra martedì e mercoledì. Ma cosa sta succedendo in quell’area? E perché in questi giorni si avvertono tanti terremoti? 

Terremoto, sciame sismico nei Campi Flegrei: la scossa più forte sentita anche a Napoli

 

La dinamica del vulcano

Nei Campi Flegrei si sta riproponendo quello che è successo all’inizio degli anni Ottanta, ossia un aumento delle sismicità, legata alla dinamica del vulcano in profondità ad alcuni chilometri. «L’Ingv sta monitorando minuto per minuto l’evoluzione ma non siamo in grado di prevedere quel che può accadere, certamente ci stiamo avvicinando a una situazione di crisi come quella, appunto, di 40 anni fa. Dobbiamo quindi prestare la massima attenzione», ha spiegato il geologo Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in merito allo sciame sismico che sta colpendo negli ultimi tempi i Campi Flegrei, interessando la zona a Ovest di Napoli e i comuni limitrofi.

   

L’evoluzione

«Anche oggi – aveva detto l’esperto due giorni fa – siamo all’interno del range di magnitudo registrato nelle ultime settimane: è una evoluzione “normale”, abbiamo visto che c’è una maggiore frequenza di eventi e sta aumentando un po’ l’intensità. Come Osservatorio Vesuviano dell’Ingv stiamo monitorando anche le variazioni eventuali di gas e la velocità del sollevamento del bradisismo».

 

L’eruzione

«Non abbiamo elementi che ci possano portare a dire che ci sarà una eruzione, però ci sarà un aumento della sismicità facilmente prevedibile dall’osservazione statistica del numero crescente di eventi. Per ora nessun allarme, certamente è una situazione su cui noi, come Istituto, abbiamo gli occhi puntati». 

La risalita di gas

A causare il sollevamento del suolo e la sismicità nell’area dei Campi Flegrei è la forte risalita di gas e un aumento della pressione nelle acque che si trovano in profondità, nel sottosuolo: non vi sono evidenze di rialita di magma verso la superficie. «la probabilità di una eruzione vulcanica è relativamente bassa», scrivono sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, firmati da Mauro Di Vito, Francesca Bianco e Carlo Doglioni.

Terremoto Napoli oggi di 4.2. Sciame sismico ai Campi Flegrei. «Sta succedendo tutti i giorni, abbiamo paura»

 

Il sollevamento del suolo

Da millenni l’area dei Campi Flegrei è caratterizzata da un’intensa attività sismica e a testimoniarlo sono i tanti periodi di sismicità e sollevamenti del territorio, come nel 1969-72, nel 82-84 e ora con una nuova fase iniziata nel 2005 che ha portato a un sollevamento graduale del terreno di 113 centimetri e di attività sismica con eventi di rilievo come quello del 7 settembre 2023, con una Magnitudo durata (Md) pari a 3.8. «Gli ultimi sciami sismici, incluso quello del 7 settembre 2023 – spiegano i ricercatori – dimostrano come il fenomeno non mostri cambiamenti sostanziali, seppure avvenga con pulsazioni che si ripetono nel tempo. La causa del sollevamento del suolo e quindi della sismicità può essere dovuta a una forte risalita di gas e una maggiore pressurizzazione del sistema idrotermale profondo». Una quantità di gas in risalita definita ragguardevole e che solo nell’area di Solfatare-Pisciarelli registra una media 3.000 tonnellate di CO2 al giorno.

 

Il magma verso la superficie

L’intera area è soggetta da anni a un continuo monitoraggio attraverso varie tipologie di strumenti e nessuno dei dati – tra sismici, geochimici, deformazioni del suolo, variazioni termiche superficiali e in pozzo, variazioni gravimetriche – fornisce indicazioni su una possibile rialita di magma verso la superficie. Proprio per questo, affermano gli autori, «attualmente la probabilità di una eruzione vulcanica è relativamente bassa». «Tuttavia – ricordano i ricercatori – il vulcano ha la sua inarrestabile naturale evoluzione e, prima o poi, tornerà a eruttare. L’attenzione dell’Ingv-Osservatorio Vesuviano è massima nella raccolta, studio e interpretazione dei dati e ogni variazione viene e sarà sempre discussa e comunicata tempestivamente agli organi di Protezione Civile nei suoi vari livelli».

60 metri quadri e una sola porta (scorrevole) per un appartamento tutto in diagonale

Spazi fluidi e mobili multiuso per un appartamento di città che lascia piena libertà di utilizzo e, nonostante la piccola metratura, dà anche la possibilità di accogliere gli ospiti. Siamo nel cuore di Barcellona, in una zona che ha visto nascere alcune delle prime opere del maestro dell’architettura modernista catalana Anton Gaudì, come Casa Vicens e Parc Güell.

Qui, nel quartiere Gràcia, all’ultimo piano di un edificio degli anni ’50, troviamo l’appartamento realizzato nel 2020 dallo studio spagnolo AMOO; appena 60 metri quadrati per un ambiente nel quale far convergere le diverse esigenze dei proprietari, non da ultima la voglia di ospitare gli amici.

Il progetto è stato sviluppato così all’insegna della massima flessibilità, con la creazione di uno spazio condiviso, definito dalla presenza di mobili trasformabili ed elementi dalle funzioni ibride, che consentono di gestire l’ambiente in maniera differente a seconda dell’uso.

Il punto di partenza è stata la demolizione di tutte le pareti di separazione, a vantaggio del pieno utilizzo dello spazio disponibile, grazie alla realizzazione di mobili su disegno. Nessuna distinzione fra zona notte e giorno, grazie ai divani che diventano letti per gli ospiti e arredi su misura che da un lato si presentano come armadi e dall’altro fanno da parete del bagno.

Gli spazi, lasciati tutti in comunicazione fra loro, non presentano barriere né chiusure, inclusa la sala da bagno principale – che si apre senza soluzione di continuità sulla camera da letto matrimoniale – e la vasca, circoscritta da una parete di vetro trasparente. Unica eccezione: il bagno per gli ospiti, che presenta la sola porta, scorrevole, di tutto l’appartamento.

Sia le pareti che i mobili puntano su tagli trasversali e linee oblique, che riprendono la diagonale del soffitto ammezzato, creando distinzioni fra le varie aree, attraverso la creazione di spicchi colorati; è il caso della cucina rosa e della zona studio verde, sviluppati anch’essi in continuità gli uni con gli altri, con un unico elemento di interruzione visiva: una superficie in marmo rosa a forma di colonna. Colori chiari per il parquet e pastello per le pareti, nelle tonalità rosa confetto e verde salvia, definiscono una palette dal mood disteso che nell’alternarsi cromatico crea dinamismo.

amoo.cat

Meteo ottobre, novembre e dicembre 2023: rischiamo di avere un anno senza autunno. Le previsioni sono scioccanti

Anticipazioni previsioni meteo ottobre, novembre e dicembre 2023. Il modello climatico europeo ECMWF ha elaborato la prima possibile tendenza che riguarda i mesi autunnali e il responso, almeno per il momento, è a dir poco scioccante. Sembrerebbe che quest’anno la “Stagione del Foliage” non riuscirà a salire in cattedra a causa della straordinaria insistenza da parte dell’alta pressione. Ecco più nel dettaglio cosa potrebbe accadere.

Che tempo farà in autunno 2023

Che tempo farà in autunno 2023?

Al momento possiamo dirvi che le cose non andranno per il verso giusto e vi spieghiamo il perchè.

I principali modelli previsionali a livello mondiale, soprattutto quello europeo ECMWF che è in assoluto il più preciso, scrupoloso ed affidabile, hanno fiutato un qualcosa di straordinariamente incredibile che metterà a serio repentaglio quella che a noi piace chiamare “la stagione del foliage”.

Le prime proiezioni a dir poco scioccanti in quanto a causa della particolare insistenza da parte dell’alta pressione, durante ottobre, novembre e, addirittura, dicembre, l’autunno potrebbe non salire in cattedra.

Giusto per rendere l’idea, l’anomalia climatica positiva ha dello straordinario in quanto si prevedono temperature di 3° ed oltre in più rispetto alle medie stagionali; roba da non credere perchè è davvero tanto.

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Per la precisioni, durante i mesi autunnali le temperature massime potrebbero oscillare tra i 34° ed i 26° sull’intero bacino del Mediterraneo; incredibile ma vero.

Gli amanti delle temperature particolarmente mite potrebbero pensare:”che bello vivremo un’estate infinita”.

Come si dice, “non è tutto oro quello che luccica” in quanto a causa di queste eccezionali anomalie termiche si rischia davvero grosso; in poche parole i fenomeni meteorologici estremi tenderanno ad aumentare, questo è un dato certo.

Queste sono semplici previsioni a lungo termine che non stabiliscono nulla di concreto ma un fondo di verità c’è sempre visto l’andazzo.

Anticipazioni previsioni meteo prima settimana di ottobre 2023

Salvo eccezionali capovolgimenti di fronte, cosa quasi impossibile, la prima settimana di ottobre 2023 inizierà con la più classica delle “ottobrate”.

Durante tutta la settimana, l’Anticiclone Subtropicale “Apollo” ci regalerà giornate eccezionalmente soleggiate caratterizzate da temperature incredibilmente estive da Nord a Sud.

Una sventagliata temporalesca potrebbe bucare lo scudo anticiclonico verso il 1° weekend del mese.

Consigliamo di seguire sempre i nostri appuntamenti meteo per restare sempre aggiornati.

A Genova, 80 metri quadrati d’ispirazione marittima incorniciati dalla bellezza del golfo ligure

Siamo a Vernazzola, nel borgo genovese adiacente al quartiere di Boccadasse. Qui, un appartamento di 80 metri quadrati ribattezzato Casa Orlando, e posizionato all’ultimo piano di un palazzo anni Sessanta, apre i suoi spazi a una vista panoramica sul golfo di Levante. Ed è subito mare e design. Oggetto di una ristrutturazione sostanziale a firma di Studio D, la casa, oggi, è un gioco di priorità: la zona living è il cuore e il terrazzo è un’estensione necessaria da abitare oltre le pareti. Il soggiorno, pensato per essere vissuto il più possibile, è luminoso: i raggi del sole attraversano la parte più alta della casa invadendo l’indoor. Tutto ciò è possibile grazie a un lucernario vetrato posizionato in maniera strategica. Al terrazzo, già nominato fra i luoghi chiave, si accede grazie a una scala in ferro dal design leggero e trasparente – “Come a risalire sul ponte di una nave”, raccontano gli architetti. L’elemento, che unisce visivamente e fisicamente lo spazio, realizza una sinergia fra dentro e fuori lasciando che gli abitanti della casa respirino e guardino il paesaggio marittimo che li circonda.

Ma passiamo all’interior design. Gli arredi sono stati realizzati su misura. E per rispettare l’ispirazione mediterranea, tutti ricalcano le linee eclettiche dei gavoni delle imbarcazioni: “assumono molteplici funzioni come gradini, pareti e contenitori apribili, creando spazi di stoccaggio razionali e versatili”, raccontano gli architetti. Per esempio, “nel living il mobile multifunzione organizza e definisce lo spazio del soggiorno, svolgendo diverse funzioni: tv e audio units, contenitore, seduta e scala. Cambia volto a seconda degli utilizzi e diventa lo sfondo delle azioni del suo abitante, il quale può così personalizzarlo e muoversi in totale libertà”. Un portale, in particolare, posizionato fra zona pranzo e zona giorno, rimanda alle tonalità marittine grazie alla sua veste blu navy. Non solo. Con eccellente versatilità, connette visivamente e concettualmente due spazi adiacenti realizzando un luogo aperto che sembra proiettarsi verso l’esterno, verso il mare. In cucina, “un top materico in marmo di carrara bianco è stato scelto per la zona di cottura e lavaggio e per il rivestimento della parete, rivisitando il tradizionale lavello genovese”, aggiungono dallo studio. La cappa incassata attribuisce un tocco di colore all’ambiente e le Applique de Marseille di Le Corbusier trasformano la luce in un dettaglio – un arredo – che si accende dopo il tramonto.

La passeggiata si muove serenamente su un parquet in rovere oliato di mansonia, che si distribuisce in maniera uniforme con una posa a spina di pesce. Qui, fra estetica e concetto, i progettisti hanno voluto raccontare un messaggio fra tradizione ed eredità architettonica. Ancora, il legno punteggia il rivestimento delle ante nel ripostiglio intavolando un dialogo piacevole con i temi della casa: le barche e il mare. La camera da letto principale è un taglia-e-cuci di mobili realizzati su misura. Concepito come un’opera d’arte site specific, il guardaroba è l’arredo statuario che parla di personalità e di ordine. “Le pareti e le ante dell’armadio sono colorate di due tonalità di grigio chiaro, che si adattano perfettamente alla tinta blu del soffitto che copre lo spazio del letto e crea profondità e un’atmosfera accogliente, in equilibrio con il mare che si scorge dalla vetrata”. In questo racconto architettonico, la salle de bains è una stanza da vivere a trecentosessanta gradi (con una doccia maxi che fa spazio al relax).

Questa è Casa Orlando. Qui, presente e passato si legano in una relazione indissolubile che convive di suggestioni vintage e novità contemporanee. Sedie in legno recuperate negli spazi di un vecchio teatro, un manifesto pubblicitario anni Quaranta, una coppia di applique firmate Charlotte Perriand negli anni Trenta sono solo tre degli elementi che parlano al presente, alla vita che scorre veloce fra quotidianità e servizi. Ancora, gli architetti aggiungono: “Le maniglie delle porte sono le storiche Lama di Giò Ponti e la libreria e la cucina sono costellate di ceramiche futuriste di Albisola degli anni ‘20 e ‘30, oltre che da oggetti recuperati in vari viaggi, ciascuno dei quali racconta una storia”.

Camionista fa male i calcoli e distrugge un elicottero sotto un ponte: danno da 30 milioni di euro

Capita di vedere camionisti e autotrasportatori sbattere coi loro mezzi sotto ponti troppo bassi, ma quanto successo ad un camionista in Louisiana, negli Stati Uniti, ha provocato un danno di un entità difficilmente eguagliabile.

In questo caso lo sfortunato autotrasportatore ha impattato contro un ponte mentre trasportava un elicottero nuovo, distruggendolo, quasi sicuramente in modo irreparabile. Il meccanismo del rotore principale dell’elicottero si è scontrato con i supporti in acciaio e cemento del ponte, separando di netto l’unità dal resto dell’elicottero, con conseguente fuoriuscita di fluido idraulico.

A mostrare l’accaduto sono alcune immagini condivise sulle piattaforma social X, nelle quali si vede l’elicottero danneggiato fermo sotto il ponte, mentre un’altra foto mostra il gruppo rotore mozzato rimosso e separato dal resto del velivolo.

Elicottero probabilmente da demolire

Nel commento alle immagini condivise su X si fa notare che, a causa della delicatezza del meccanismo dell’elicottero danneggiato, un impatto di questa gravità potrebbe renderlo inadatto al volo, il che significa un danno irreparabile con l’intero elicottero, che ha un costo di oltre 30 milioni di euro, che potrebbe dunque essere destinato alla demolizione.

Secondo quanto riportato, il camionista è stato citato per “manovra negligente”, mentre il ponte non ha subito alcun danno rilevante.

Il velivolo danneggiato è un Sikorsky S-92, un grande elicottero da trasporto utilizzato sia per compiti civili che militari. Le compagnie impegnate nelle attività di esplorazione ed estrazione di petrolio e di gas utilizzano spesso gli elicotteri S-92 per trasportare il personale sulle piattaforme offshore, sfruttando il fatto che la versione civile del velivolo può essere equipaggiata con 19 posti e offre un’autonomia di circa 1.000 km.

Meteo fine settembre 2023: eccezionale colpo di coda dell’estate, arriva l’Anticiclone Apollo. Ecco quanto durerà

Previsioni meteo fine settembre ed inizio ottobre 2023. In arrivo un incredibile e straordinario colpo di coda dell’estate grazie all’Anticiclone Nord Africano Apollo che traghetterà di nuovo l’Italia nel bel mezzo della “Bella Stagione”. Eccezionale KO dell’autunno. Ecco più nel dettaglio cosa accadrà e quali saranno le temperature massime previste.

Previsioni meteo fine settembre 2023: clima e temperature

Dopo il “Ciclone Equinoziale” che ha fatto piombare l’Italia nel pieno della stagione autunnale è giunto il momento di riporre definitivamente gli abiti estivi?

Carissimi lettori, la risposta a questa domanda è no in quanto è previsto un incredibile e straordinario colpo di coda dell’estate.

A partire da oggi, martedì 26 settembre 2023, sull’Italia inizierà ad avanzare in modo deciso e coordinato l’Anticiclone Nord Africano ribattezzato con il nome di “Apollo” che inizierà a far sentire i suoi effetti dapprima sulle Regioni Centro Settentrionali, fatta eccezione di quelle affacciate sul medio versante adriatico.

Sul resto dell’Italia, soprattutto, sulle Regioni dell’estremo Sud la circolazione ciclonica si farà sentire ancora ma ben presto dovrà lasciare il posto alla potenza di “Apollo”.

Non a caso, a partire da giovedì 28 settembre 2023, l’alta pressione si estenderà su tutta la penisola e garantirà giornate eccezionalmente soleggiate e temperature ben al di sopra delle medie stagionali.

Per quanto riguarda i valori termici massimi previsti, questi saranno compresi tra 26° e 30°; previsti anche picchi superiori al Sud e sulle Isole Maggiori a partire dal prossimo weekend.

Quanto durerà questa nuova fase di caldo anomalo?

Stando ai dati elaborati dal modello climatico europeo ECMWF, ci troveremo di fronte alla più classica delle ottobrate.

Ebbene si, con molta probabilità, l’Anticiclone Subtropicale Africano ci terrà compagnia almeno fino al 5/6 ottobre 2023.

Ovviamente la durata di questa nuova fase di caldo anomalo deve essere ancora confermata.

Questo è il castello più alto d’Italia e racconta una storia meravigliosa incastonato tra le bellezze degli Appennini

Questo è il castello più alto d’Italia e racconta una storia meravigliosa, incastonato tra le bellezze degli Appennini in un paesaggio che sembra quello delle fiabe più belle

L‘Italia vanta itinerari di viaggio davvero incredibili, non solo in luoghi panoramici o città d’arte ma anche nell’entroterra più caratteristico. Tra borghi, alture, campagne e chiese, il patrimonio artistico e culturale è davvero invidiabile. Non tutti sanno che in provincia del l’Aquila vi è il castello più in alto d‘Italia, avvolto in un paesaggio da sogno e contornato dalle bellezze degli Appennini. Si tratta del castello di Rocca Calascio che prende il nome dall’omonimo paesino, posizionato su una rocca a ben 1500 metri d’altezza. Scopriamone insieme la suggestiva storia e tutte le bellezze da visitare.

Alla scoperta delle bellezze di Rocca Calascio, il Castello più alto d’Italia

L’Abruzzo è una splendida terra di tradizione, storia e cultura dove il paesaggio è sempre predominante sul territorio da visitare. Basta immergersi nei borghi più belli per comprenderne l’unicità, approfittando dell’aria frizzantina e del cielo terso per una giornata di benessere e relax. A pochi passi da l’Aquila nasce Borgo Calascio, un luogo dalla grande influenza del medioevo il cui simbolo è il castello più alto d’Italia, quello di Rocca Calascio. Si trova infatti su una rocca a 1500 metri d’altezza e una vista a 360 gradi sugli Appennini tra il Gran Sasso e i Monti della Laga. Non è un caso che abbia fatto da location a numerosi film e serie TV internazionali, proprio per la sua bellezza incontrastata e il verde incontaminato.

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La suggestiva storia del Castello di Rocca Calascio

Il bellissimo Castello di Rocca Calascio nasce nel XII secolo come vedetta degli accorrenti nemici dalle montagne limitrofe durante le guerre. La struttura comprende un corpo centrale in pietra antica e quattro torri d’angolo che la avvolgono. Fu poi proprietà di diverse famiglie nobiliari, modificandone vari aspetti sin dal 1400. Fu poi fortemente danneggiata dal terremoto del 1703 che distrusse L’Aquila, ancora restaurata tra il 1986 e il 1989, preservando una struttura storica diventata patrimonio di tutto l’Abruzzo. Per giungervi è necessario attraversare un suggestivo ponticello in legno, che lo rende ancora più caratteristico in un contesto paesaggistico unico.

Cosa visitare nei dintorni di Borgo Calascio

La zona di Rocca Calascio è visitabile ogni giorno e oltre il caratteristico Castello vanta numerose bellezze, a partire dalla frazione omonima di Calascio, bellissimo borgo arroccato da poter visitare e immerso tra le bellezze paesaggistiche degli Appennini. Ampliando l’itinerario di viaggio verso L’Aquila, in meno di 34 chilometri è possibile effettuare percorsi enogastronomici tipici, un tour tra le stradine più caratteristiche e godere dei monumenti più noti come la Basilica di Collemaggio e il Duomo.

Per un’immersione in più nel relax, è possibile visitare anche il giardino del Forte Spagnolo noto anche come Castello de l’Aquila e il più recente Auditorium del Parco nato sul progetto di Renzo Piano. Imperdibile anche il vicino borgo di Santo Stefano di Sessanio che si affaccia sul Gran Sasso così come Navelli, dove si coltiva l’ottimo zafferano.

Alla scoperta di Rocca Calascio il Castello più alto d’Italia immagini e foto

I luoghi dove trasferirsi se si vuole cambiare vita

La stanchezza data da una vita frenetica che non lascia spazio alle proprie passioni, una crisi personale che porta a perdere l’orientamento o, più semplicemente, la voglia di scoprire che cosa c’è al di là dei propri confini. Salire su un aereo con un biglietto di sola andata per cambiare vita è un sogno ricorrente che, con una giusta dose di coraggio, può diventare realtà. Quando il desiderio è ripartire da zero, però, la scelta della destinazione diventa di cruciale importanza. Vediamo allora le migliori località da tenere in considerazione per ritrovare da sé stesse e regalarsi qualche mese, o una vita intera, lontano da casa.

Una capitale europea

Per cambiare vita non serve necessariamente trasferirsi dall’altra parte del mondo e anche città più vicine, a un’ora o poco più di aereo da casa, possono bastare. Capitali europee come Madrid, Parigi, Berlino e Lisbona, oppure metropoli di medie dimensioni come Barcellona, riescono a offrire nuove prospettive, infinite opportunità e una concentrazione unica di attività a cui dedicarsi, quando il proprio luogo di nascita smette di essere stimolante.

Cambiare vita in Australia

Chi preferisce cambiare vita in maniera più drastica, invece, trova nell’Australia una terra capace di abbinare la vivacità di grandi città come Sydney e Melbourne a una natura selvaggia e incontaminata. A tutto ciò si aggiunge poi un’economia solida che riesce ad assicurare un buon tenore di vita dopo un necessario periodo iniziale di rodaggio.

Il Canada

Come l’Australia, anche il Canada offre un’ottima qualità di vita grazie alla giusta combinazione di metropoli e natura. Toronto è infatti una delle città più multietniche e all’avanguardia del mondo, mentre Montreal è la soluzione ideale per andare alla ricerca di stimoli culturali, a patto di essere disposte ad accettare un clima molto rigido. Esistono inoltre diversi programmi ideati per il trasferimento, come i contratti temporanei di vacanza e lavoro per chi ha meno di trentacinque anni, oppure un visto speciale per chi desidera avviare un proprio progetto imprenditoriale in terra canadese.

Cambiare vita in Thailandia

Soprannominata il Paese del sorriso, la Thailandia è uno dei posti migliori al mondo per cambiare vita e ripartire da zero. Offre infatti spiagge di rara bellezza, un clima caldo per la maggior parte dell’anno e una delle città più vivaci del Pianeta, ovvero Bangkok. Il settore turistico è poi ricco di opportunità lavorative per gli stranieri, ma non mancano anche incentivi per aprire una propria attività. Il costo della vita, infine, è di gran lunga più basso rispetto a quello occidentale.

Il Costa Rica

Terminiamo con il Costa Rica, un ridente Paese dell’America Centrale stretto tra Panama, Nicaragua, l’Oceano Pacifico e il Mar dei Caraibi. Stabilirsi nel suo territorio non è facile, perché le leggi favoriscono le assunzioni di persone locali, ma è perfetto per cambiare stile di vita. Chi ha la possibilità di lavorare in smart working, ha già un’opportunità lavorativa o desidera solo allontanarsi dall’Italia per qualche mese di relax, però, troverà una terra che celebra la serenità al motto di ¡Pura Vida! e offre bellezze naturalistiche a ogni angolo.

Le 10 località da vedere in provincia di Arezzo

La provincia di Arezzo è un tesoro nascosto della Toscana, ricca di storia, arte e paesaggi mozzafiato. Tra le colline del Chianti e le montagne dell’Appennino, si trovano borghi medievali incantevoli, castelli maestosi e splendide ville rinascimentali. In questo articolo, vi guideremo alla scoperta delle 10 località da non perdere in provincia di Arezzo, offrendovi itinerari e consigli per un viaggio indimenticabile.

Arezzo e dintorni: le 10 località da non perdere

Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta delle 10 località da non perdere in provincia di Arezzo con Arezzo stessa, un gioiello medioevale incastonato tra le colline toscane. Qui potrete ammirare la Basilica di San Francesco con gli affreschi di Piero della Francesca, il Duomo con l’opera di Giorgio Vasari e la Fortezza Medicea. Continuando il nostro tour, non perdete la città di Cortona, il borgo di Lucignano con il suo curioso impianto ellittico, la città termale di Rapolano Terme, il castello di Poppi con il suo affascinante borgo e la Pieve di San Giovanni Battista a Gropina. Altre località da non perdere sono il borgo di Anghiari, la Riserva Naturale di Bandella e il Santuario della Verna, luogo di grande spiritualità e affascinante bellezza.

Alla scoperta dei borghi più belli della provincia di Arezzo

La provincia di Arezzo è famosa per i suoi borghi medievali perfettamente conservati, che vi faranno sentire come se foste tornati indietro nel tempo. Tra i più belli ci sono il borgo di Castiglion Fiorentino, il borgo di Civitella in Val di Chiana con il suo castello, la città di Monte San Savino con le sue torri e il borgo di Bibbiena con la sua imponente Rocca. Non perdete anche il borgo di Castelfranco di Sopra, il borgo di Foiano della Chiana con il suo carnevale storico e il borgo di Poppi con il suo castello. In ogni borgo troverete piazze con fontane, chiese antiche, vicoli stretti e tortuosi e panorami mozzafiato che vi lasceranno senza fiato.

Cosa vedere in provincia di Arezzo: itinerari e consigli per un viaggio indimenticabile

Se volete organizzare un viaggio indimenticabile in provincia di Arezzo, ecco alcuni itinerari e consigli utili. Per gli amanti dell’enogastronomia, consigliamo una visita alle cantine del Chianti, dove potrete degustare il celebre vino toscano accompagnato da prelibatezze locali come la bistecca alla fiorentina. Per gli appassionati di arte, invece, consigliamo una visita alla città di Arezzo, dove potrete ammirare alcune delle opere più importanti del Rinascimento italiano. Se siete in cerca di relax e benessere, invece, potete optare per una visita alle terme di Rapolano Terme o alle piscine termali di Bagno Vignoni. Infine, per gli amanti della natura, consigliamo una visita alla Riserva Naturale di Bandella o una passeggiata lungo il fiume Arno.

La provincia di Arezzo è una meta imperdibile per chi desidera scoprire le bellezze della Toscana al di fuori dei percorsi più battuti. Con i suoi borghi incantevoli, i suoi tesori artistici e le sue suggestive campagne, la provincia di Arezzo saprà conquistare il cuore di ogni viaggiatore in cerca di autenticità e bellezza.

Cambio dell’ora, quando scatta l’ora solare a ottobre? La novità nel 2022

In Italia, ogni anno si verifica un cambio arbitrario dell’orario: una volta dopo l’equinozio di primavera a marzo per l’adozione dell’ora legale, e una seconda volta alla fine di ottobre per tornare all’ora solare. Questo fenomeno è motivato principalmente dall’obiettivo di sfruttare al meglio la luce solare durante l’inverno e l’estate.

LEGGI ANCHE:– Attenzione, potrebbe succedere con il cambio dell’ora a Ottobre: il peggio deve ancora arrivare. Cosa dobbiamo aspettarci

Negli ultimi anni, c’è stato un dibattito crescente sull’abolizione dell’ora legale nell’Unione Europea, che ha il compito di decidere se mantenere questa pratica o eliminarla, un’abitudine adottata in Italia fin dal 1916. Nel 2018, la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica che ha raccolto un record di 4,6 milioni di risposte, evidenziando la divisione di opinioni sull’argomento.

L’abolizione dell’ora legale è una questione complessa e attualmente non sembra esserci un consenso definitivo su come procedere. Inoltre, per l’Italia, che ha una lunga storia di cambiamenti nell’orario, sarebbe un cambiamento significativo.

La prossima modifica dell’ora sarà nella notte tra sabato 28 ottobre e domenica 29 ottobre, quando le lancette dell’orologio saranno spostate un’ora indietro, segnando l’inizio dell’ora solare, e questa regolazione rimarrà in vigore fino al marzo 2024, quando si tornerà all’ora legale.

Leggi anche : >> IL CAMBIO D’ORA FA MALE ALLA SALUTE? ATTENZIONE A QUESTI “STRANI SINTOMI”

Cambio dell’ora, quando ci sarà?

Ottobre è arrivato, e questo vuol dire che è tempo di cambio dell’ora. Ogni anno, però, giunti a questo punto la domanda che ci attanaglia è sempre la stessa: le lancette si spostano avanti o indietro? Questa volta, poi, potrebbe esserci una grande novità. Potrebbe essere l’ultima volta che assistiamo a questa abitudine.

Il cambio dell’ora, da quella legale a quella solare, si avrà a fine mese. Più precisamente nel corso dell’ultimo weekend di ottobre, cioè tra sabato 29 e domenica 30. Per chi avesse qualche dubbio, le lancette vanno messe un’ora indietro. Alla fine quindi si dormirà un’ora in più, per la gioia dei dormiglioni. Alle ore 3 del mattino scatterà il cambio dell’ora e quindi si tornerà alle 2. Tra il 25 e il 26 marzo 2023, poi, ci sarà l’altro cambio dell’ora.

La novità del 2022

Si pensava che il cambio dell’ora del 2022 sarebbe stato l’ultimo. Questo perché la Società italiana di medicina ambientale (Sima) aveva chiesto al Governo di confermare l’ora legale tutto l’anno. Questo voleva dire abolire il classico sistema. Avere un’ora di luce solare in più anche in inverno aiuterebbe a risparmiare qualcosa sui costi energetici. Non solo, avrebbe anche importanti benefici sulla salute, visto che il cambio di orario spesso provoca stress alle persone.

La richiesta della Sima

Dunque, stando alla Società Italiana di Medicina Ambientale, ci sarebbero tutti i presupposti per poter dire addio al ciclo ora solare – ora legale passando ad uno legale tutto l’anno. Ecco che cosa ha dichiarato Alessandro Miani, presidente di Sima, come riporta Ilmeteo.it: “Chiediamo al Governo Draghi di prendere immediatamente questa decisione demandata agli Stati nazionali dal Parlamento Europeo, invitando gli altri Paesi dell’Unione a fare altrettanto”. In attesa di capire che cosa deciderà di fare l’Italia, l’appuntamento è per l’ultimo weekend di ottobre, quando le lancette torneranno indietro di un’ora.

Foto: Shutterstock

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