Bologna-Napoli: dove vederla in TV, orario, notizie e pronostico

Dopo quella di Braga in Champions League, il Napoli è atteso a un’altra trasferta, stavolta in campionato, per affrontare il Bologna di Thiago Motta al Dall’Ara. I felsinei sono reduci da tre risultati utili consecutivi, mentre nello scorso turno di Serie A i campioni d’Italia hanno pareggiato in extremis con il Genoa.

Il calcio d’inizio di Bologna-Napoli è alle 18:00 di domenica 24 settembre 2023.

Dove si gioca Bologna-Napoli?

Città: Bologna

Stadio: Renato Dall’Ara

Data e ora del calcio d’inizio: domenica 24 settembre 2023, ore 18:00

Arbitro: Ayroldi

Var: Irrati

Dove si può vedere Bologna-Napoli in TV in Italia

La sfida del Dall’Ara tra Bologna e Napoli sarà visibile in esclusiva su DAZN tramite Smart TV, console (PS4, PS5 o XBOX One), in diretta streaming su tablet e smartphone grazie all’app di DAZN o direttamente su browser tramite il proprio PC. Il match sarà trasmesso anche da Sky sul canale Zona DAZN.

Canali TV: Zona DAZN (Sky)

Streaming: DAZN

Dove si può vedere Bologna-Napoli in tv in Svizzera?

Canali TV: Blue Sport

Dove si può vedere Bologna-Napoli in tv in Spagna?

Canali tv: Movistar+

Dove si può vedere Bologna-Napoli in tv negli Stati Uniti?

Canali tv: Paramount+

I precedenti (in Serie A)

Bologna: 47 vittorie

Napoli: 60 vittorie

Pareggi: 41

Le novità in casa Napoli

A Castel Volturno si monitorano le condizioni di Rrahmani, alle prese con un piccolo fastidio muscolare che potrebbe però costringerlo ad alzare bandiera bianca per Bologna. Al suo posto dovrebbe esserci Ostigard al fianco di Juan Jesus, ma quest’ultimo potrebbe lasciar spazio a Natan. A sinistra si ripropone la consueta staffetta tra Olivera e Mario Rui, anche se il portoghese appare in vantaggio. Possibile cambio nel tridente, dove uno tra Raspadori e Lindstorm potrebbe rilevare Politano.

La probabile formazione del Napoli contro il Bologna

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus, Mario Rui; Zambo Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. Allenatore: Rudi Gacia.

Le novità in casa Bologna

Orsolini viaggia verso un’altra panchina. Thiago Motta vuole infatti dare ancora fiducia a Ndoye e Karlosson per ispirare la punta Zirkzee. Ballottaggio tra Moro e Aebischer per una maglia a centrocampo al fianco di Freuler. In difesa si rivedrà Posch dal 1′.

La probabile formazione del Bologna contro il Napoli

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Lucumì, Beukema, Kristiansen; Moro, Freuler; Ndoye, Ferguson, Karlsson; Zirkzee. Allenatore: Thiago Motta.

Bologna-Napoli: il pronostico

Il Bologna è una squadra ostica che ha già dimostrato con Milan e Juve di poter giocare a viso aperto anche contro le big. Il Napoli, nonostante il successo in Champions, è alla ricerca di certezze e Garcia non ha ancora trovato il giusto equilibrio. Pertanto, la sfida potrebbe terminare con un pareggio.

Pronostico Bologna-Napoli 1-1

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L’Inter cala il pokerissimo contro il Milan (5-1): nerazzurri devastanti

Milano è nerazzurra. Il Derby della Madonnina è dell’Inter. La squadra allenata da Simone Inzaghi porta a casa la vittoria con il risultato di 5-1 grazie alle reti di Mkhitaryan (doppietta), Thuram, Calhanoglu e Frattesi inutile ai fini del punteggio finale il gol di Rafael Leao. Con questa vittoria i nerazzurri volano al primo posto solitario in Serie A con 12 punti, a punteggio pieno. Doccia gelata per il Milan.

La chiave tattica del Derby

Nella prima frazione di gioco il Milan decide di attaccare accentrando un terzino (Calabria) e alzando due dei tre centrali di centrocampo in linea sulla trequarti. Una soluzione tattica che non ha disorientato i cugini dell’Inter, ben messi in campo. Anzi, i nerazzurri hanno creato più di un problema ai rossoneri con l’inserimento delle mezze ali, soprattutto con Mkhitaryan autore del gol del vantaggio e protagonista di una clamorosa occasione da gol pochi minuti dopo la prima rete. Il resto è frutto della grande prova di forza di Thuram. Nella ripresa il Milan riprende terreno e campo liberando Reijnders da compiti difensivi e alzando Luftus-Cheek sulla linea della trequarti, ma sono sempre le mezze ali nerazzurre a fare la differenza.

I giocatori determinanti

Mkhitaryan e Thuram sono stati i giocatori che hanno fatto la differenza in questa partita. Il primo è stato una continua spina nel fianco della difesa rossonera con i suoi inserimenti senza palla, il secondo ha messo in continua apprensione gli avversari con la sua velocità e fisicità.

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Pagelle Milan: i voti dei rossoneri dopo la pesante sconfitta contro l’Inter

Doccia gelata per il Milan nel Derby della Madonnina. I rossoneri subiscono una pesante sconfitta contro i cugini nerazzurri. 5-1 il risultato finale, mai messo in discussione se non per qualche minuto nella ripresa con la rete di Rafael Leao. Queste le pagelle della squadra rossonera allenata da Stefano Pioli.

Cinque gol subiti pesano tanto ma Maignan (6) ha poche colpe. La difesa rossonera, al contrario, fa acqua da tutte le parti. Calabria (5) nella sua posizione di terzino e mediano finisce per essere fuori posizione in fase difensiva e poco utile alla squadra in fase di impostazione. La coppia difensiva formata da Thiaw (5) e Kjaer (5,5) non riesce a fermare l’attacco nerazzurro e Theo Hernandez (5) è in giornata negativa (da segnalare una ripartenza impressionante ma non basta). In mezzo al campo Krunic (4,5) è un fantasma, mentre Reijnders (5) esce fuori in parte nella ripresa quando si libera da compiti difensivi. Luftus-Cheek (5,5) si vede a tratti. La sua fisicità può far male al centrocampo nerazzurro ma viene sfruttato troppo poco. Pulisic (5,5) non dà gli strappi che ci si aspetta da lui, mentre Rafael Leao (6) prende la sufficienza solo per la rete della speranza. Giroud (5,5) lotta da solo come un leone, come al solito, ma non basta.

Nella ripresa Pioli getta in campo da subito Chukwueze (5,5) che non vince mai un duello uno contro uno e non dà la scossa alla squadra. Il mister rossonero getta nella mischia anche Florenzi (sv), Jovic (sv), Okafor (sv) e Musah (sv) ma la partita è ormai andata a favore dei nerazzurri.

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Le condizioni di Paul Pogba dopo l’infortunio di Empoli: la nota della Juventus

La Juventus è uscita vittoriosa dal Castellani: i bianconeri si sono imposti sullEmpoli per 2-0, decisive le reti di Danilo e Federico Chiesa, ma ciò che ha suscitato apprensione nel mondo Juve sono state le condizioni di Paul Pogba. Il centrocampista transalpino è uscito anzitempo dal rettangolo verde, tanto che persino Max Allegri si è preoccupato delle condizioni del francese: “Ha avuto un fastidio dietro, faremo domani esami strumentali. Ha avuto un fastidio di dietro, alla gamba, vediamo domani o dopodomani, dagli esami, speriamo che non sia niente di grave, perché stava trovando anche una condizione accettabile. E’ un giocatore diverso dagli altri, si è visto quando entrato, il modo di gestire la palla, quindi dispiace”, queste le parole del tecnico della Juve.

Nella giornata odierna è arrivato il comunicato della società in merito agli esami diagnostici sul calciatore: escluse lesioni. Distorsione invece alla caviglia sinistra per Federico Gatti. Ecco quanto si legge dalla nota diffusa attraverso i canali social ufficiali.

“Paul Pogba e Federico Gatti sono stati sottoposti nella giornata di oggi, 4 settembre, ad esami strumentali presso il J|Medical in seguito agli infortuni riportati ieri durante la gara con l’Empoli.

Gli accertamenti diagnostici di Paul Pogba hanno escluso lesioni muscolari ed evidenziato un lieve sovraccarico a carico del muscolo semimembranoso della coscia destra, mentre Federico Gatti ha riportato una distorsione della caviglia sinistra.

I due calciatori hanno già iniziato l’iter riabilitativo volto alla ripresa dell’attività agonistica”.

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Juventus, la restaurazione di Giuntoli: monte ingaggi abbattuto e rosa più giovane. Ma ora bisogna tornare in Champions

La rivoluzione di Giuntoli si è rapidamente trasformata in una restaurazione. Il mercato più temuto degli ultimi anni non ha cambiato il volto della Juventus e non ha intaccato le sue ambizioni: questa è stata la miglior notizia di mercato per i bianconeri. Arrivato con il curriculum dello scopritore di talenti, Giuntoli si è affiancato a Manna e ha abbattuto il monte ingaggi e fatto cassa con chi non era più nel progetto tecnico del club, preservando Vlahovic, Chiesa e Bremer, i tre pezzi pregiati della rosa. La permanenza dei due attaccanti è stata il vero colpo pregiato del mercato bianconero: senza nulla togliere a Weah, l’unico nuovo arrivo oltre alla prima occasione per Cambiaso, la loro conferma vale oro.

Una rosa ringiovanita in attesa delle coppe

L’undici titolare di Allegri, con tutte le variabili del caso che hanno portato il tecnico a cambiare sempre formazione, è a grandi linee lo stesso della passata stagione. L’unico cambio strutturale è stato la sostituzione del 35enne Cuadrado con il 23enne Weah a destra, mentre Cambiaso, rientrato dal prestito al Bologna, ha scalzato Kostic prendendosi la fascia sinistra. É in attacco, però, con le conferme di Vlahovic e Chiesa e la loro condizione fisica in miglioramento dopo un’annata travagliata, che la Juventus ha saputo resistere alla voglia di cambiamento di entrambi. Giuntoli, in collaborazione con Allegri, li ha riportati al centro del progetto nonostante lo scambio tra Vlahovic e Lukaku che, in certi frangenti, è sembrato prossimo alla conclusione. Sono mancate le offerte irrinunciabili, quelle in grado di far crollare il termine “incedibili” pronunciato a inizio insediamento dal dirigente toscano. Nei piani societari, i due si dovranno riprendere la scena in questa stagione e il prossimo anno, quando arriveranno le attenzioni dei grandi club, la Juventus sarà più “forte” e magari in Champions.

Le cessioni e i prestiti

Come risolvere il problema dei mancati introiti Champions e della sostenibilità? Vendendo chi non rientrava più nel progetto. È qui che la Juventus ha mostrato un vero cambio di marcia, piazzando Zakaria al Monaco per 20 milioni, colpo in uscita da dieci e lode, e De Winter al Genoa per 10 milioni. Non solo, perché anche Rovella e Pellegrini sono stati una buona iniezione di liquidità seppur tra due anni dopo il prestito biennale. L’esterno non rientrava nei piani del club mentre il regista è stato sacrificato anche per i dubbi sulla sua continuità. È stato ceduto in prestito con diritto di riscatto anche Arthur, l’oggetto misterioso di questi anni: il suo ingaggio sarà pagato metà dalla Juventus e metà dalla Fiorentina, abbattendo il monte ingaggi che era già stato alleggerito degli stipendi di Di Maria, Paredes e Cuadrado. L’ultima operazione di mercato del club è stato il rinnovo di Yildiz, che ha firmato un prolungamento fino al 2027: a soli 18 anni il turco-tedesco è diventato un punto di riferimento per il futuro ma anche una risorsa per il presente. Una vera svolta per il progetto Next Gen.

I possibili addii

Se in Italia il mercato è definitivamente chiuso fino alla finestra invernale, in Arabia Saudita resterà aperto fino al 7 settembre. Con Vlahovic, Chiesa e Bremer intoccabili, lo sguardo rapace della nuova Saudi Pro League potrebbe posarsi su due elementi della rosa di Allegri, Kostic e Pogba. Il serbo è sceso nelle gerarchie visto il grande inizio di stagione di Cambiaso e Iling-Junior, la sua valutazione lo rende appetibile a diversi club sauditi: la Juventus lo valuta 25 milioni di euro ma i dubbi sulla sua partenza permangono. A destra, con De Sciglio indisponibile fino alla fine dell’anno, c’è il solo Weah o Cambiaso con la sua versatilità: anche se c’è una sola competizione nel calendario bianconero, Allegri vuole contare su una rosa completa in ogni zona del campo. Per quanto riguarda Pogba, già al centro delle avance arabe, la sensazione è che voglia rimanere a Torino dove sta iniziando ad accumulare minuti: il passato tormentato potrebbe iniziare a dissolversi e nonostante i tanti soldi proposti, restituire la fiducia concessa dalla Juventus lo scorso anno è la scelta definitiva del Polpo. La Juve resta questa, senza cessioni eccellenti ma senza grandi acquisti: nonostante le novità siano sempre affascinanti, la ricostruzione parte con solide basi.

 

Le ultime mosse di mercato della Juventus: le uscite di Kostic e Kean?

Ultimo giorno di mercato, ultime ore per le operazioni di mercato last minute. E la Juventus lavorerà soprattutto in uscita. Con l’addio di Leonardo Bonucci, nuovo giocatore dell’Union Berlino, rimangono due esuberi in casa bianconera. Si tratta di Filip Kostic e Moise Kean.

Cristiano Giuntoli è al lavoro per piazzarli entro le ore 20 di questa sera. L’esterno serbo ex Eintracht Francoforte ha attirato l’interesse di alcune società inglesi, soprattutto del West Ham a caccia di un esterno sinistro offensivo. Il club londinese però starebbe provando a strappare il calciatore in prestito con diritto di riscatto, opzione poco gradita alla Juventus che vuole far cassa anche per questioni di bilancio, e accetterebbe – eventualmente – l’ipotesi di un obbligo di riscatto, che gli permetterebbe di inserire la plusvalenza nell’attuale bilancio. Operazione da 15 milioni di euro, ma c’è ancora da lavorare e il tempo stringe.

Poi abbiamo Moise Kean, che vive l’esperienza bianconera come in una montagna russa passando facilmente dai complimenti alle critiche e viceversa. Difficile piazzarlo in così poco tempo, soprattutto considerando le alte richieste bianconere. L’attaccante italiano è valutato 30-35 milioni di euro. Non solo, i bianconeri dovrebbero trovare anche il suo sostituto per non rischiare di disputare un’intera stagione – pur senza coppe europee – con i soli Chiesa, Vlahovic e Milik nel reparto offensivo.

Sicuramente non mancherà il lavoro al diesse bianconero in queste ultime ore di calciomercato. Attenzione anche alle opportunità last minute e low cost, un classico da ultimo giorno di mercato estivo.

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Blitz della Juventus per Comenencia: la cifra destinata al PSV e le caratteristiche

Si sa, il calciomercato è alle battute finali. Ogni club del nostro campionato, e non solo, cerca – in queste ultime ore – di portare a termine alcune operazioni. La Juventus, a sorpresa, piazza un colpo in entrata: il club bianconero – stando alle ultime indiscrezioni del noto cronista di calciomercato Fabrizio Romano – si è aggiudicato le prestazioni di Livano Comenencia, terzino destro del PSV (club della Eredivisie) classe 2004.

La Juve verserà nelle casse del club olandese 3 milioni di euro, nonostante la scadenza di contratto di Comenencia (fissata per il 2025). Terzino destro di nazionalità olandese, Comenencia si contraddistingue per personalità e carisma. Già nel giro della nazionale U16 e U18, ha come idolo il connazionale Virgil Van Dijk anche se in un ruolo totalmente differente, ovvero difensore centrale.

L’esordio di Comenencia in bianconero però non avverrà subito a livello di prima squadra e sarà, come spesso accade, un inserimento graduale: il giocatore giocherà prima in Next Gen per valutare poi un inserimento nella prima squadra allenata da Massimiliano Allegri. La Juve, quindi, rinforza la corsia destra: Comenencia corrisponde all’identikit tracciato da Giuntoli sul mercato. Un profilo giovane, non troppo dispendioso e con qualità e carattere che possano incarnare lo stile di Madama anche a medio-lungo termine.

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I primi risultati ottenuti da Giuntoli da quando è alla Juventus

Il mercato non è ancora ufficialmente finito ma, salvo colpi clamorosi dell’ultimo minuto, si può dire che per la Juventus non è stata una sessione esaltante. Con i conti del club in rosso e senza gli introiti di una coppa europea, i bianconeri hanno attraversato un’estate all’insegna del risparmio, dove l’unico volto nuovo, Weah, è arrivato per sostituire Cuadrado.

Non ha regalato acquisti da copertina, ma Cristiano Giuntoli può comunque essere soddisfatto del suo lavoro. Quando è stato ingaggiato, la dirigenza gli ha chiesto di abbassare l’età media e ridurre il monte ingaggi della rosa. Obiettivi raggiunti alla grande, perché, come spiega calciomercato.com, tra cessioni, ammortamenti e stipendi la Juve ha risparmiato 70 milioni di euro e l’età media si è abbassata di 2 anni.

Tutto merito dell’ottima strategia adottata dall’ex Napoli, che per prima cosa ha deciso di non rinnovare i contrati in scadenza di Di Maria e dello stesso Cuadrado e di non risattare Paredes dal PSG. A questo si aggiungono le diverse operazioni in uscita, come la cessione di Kulusevski al Tottenham (per 30 milioni), di Zakaria al Monaco (20 milioni) e di Pellegrini e Rovella alla Lazio (21 milioni complessivi). Da non sottovalutare ance l’affare Arthur: il prestito del brasiliano alla Fiorentina ha infatti permesso ai bianconeri di risparmiare il 40% dell’ingaggio.

Ma Giuntoli non intende ancora fermarsi. Nei prossimi giorni proverà infatti a piazzare altrove Kostic e Bonucci. Se riuscisse a cederli entrambi, la Juve si libererebbe dei 9 milioni di euro netti che i due giocatori percepiscono.

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Futuro lontano dalla Juventus per Moise Kean? La richiesta bianconera e la situazione

Che ne sarà di Moise Kean? L’attaccante bianconero è in uscita dalla Juventus ma al momento mancano le offerte. Il tempo stringe e il rischio di ritrovarsi un esubero in rosa per almeno sei mesi si alza di giorno in giorno. Certo, le ultime ore di mercato spesso regalano affari e operazioni di mercato impensabili fino a quel momento, ma se così dovesse andare non è detto che sia un bene per la Juventus. Infatti ad oggi la richiesta di Cristiano Giuntoli è di 35-40 milioni di euro, cifra ritenuta troppo alta dal Fulham, che nei giorni scorsi aveva sondato il terreno per conoscere le condizioni dell’affare.

Non c’è – almeno per il momento – possibilità di cederlo in prestito. O meglio, la Juventus ha rifiutato una proposta del Siviglia per un prestito secco con una parte dell’ingaggio pagata dai bianconeri. Effettivamente, a queste condizioni non è un ottimo affare per la squadra italiana.

Di fatto il direttore sportivo bianconero – come riporta calciomercato.com – lavorerà fino all’ultimo momento disponibile per piazzare Moise Kean. Se dovesse riuscirci, portando in casa la cifra richiesta al Fulham, si fionderebbe immediatamente su Morata o Berardi.

Come se non bastasse, il rapporto con l’agente di Kean è ai minimi storici. Infatti chi cura la carriera dell’attaccante italiano è Alessandro Lucci, lo stesso procuratore di Leonardo Bonucci. Un problema in più per Cristiano Giuntoli in questo anno zero della Juventus.

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Rigore negato al Bologna contro la Juventus: ecco cosa è successo. Fenucci: “Episodio allucinante”

Il Bologna non ci sta. Si sente defraudato dopo l’1-1 con la Juventus arrivato dopo che ai felsinei, sullo 0-1, non è stato accordato un rigore. L’episodio incriminato è avvenuto al 71’: dopo una corta respinta di Perin su un tiro di Zirkzee, Ndoye ha tentato di fiondarsi sul pallone vagante per spedirlo nella porta sguarnita ma è stato intralciato da dietro da Iling che lo ha tamponato. Di Bello ha lasciato proseguire giudicando il contatto tra i due contemporaneo e non avuto l’adeguato supporto dal Var (Fourneau coadiuvato da Nasca, ndr) che ha preferito non intervenire scatenando le proteste della panchina rossoblù e dei tifosi sui social.

Motta: “Di Bello doveva fischiare il rigore, non c’era bisogno del Var” Thiago Motta ha invano richiamato Di Bello sorridendo ma ha rimediato un’ammonizione dopo avergli urlato: “Questo lo dovevi fischiare subito, non avresti neanche bisogno del Var”. Peggio è andato a un suo collaboratore, Simon Colinet, che è stato espulso.

Fenucci: “Episodio allucinante: era rigore e rosso. Ci hanno negato la vittoria”

Il tecnico rossoblù a fine partita ha preferito non parlare dell’episodio lasciando che a commentarlo fosse l’ad Claudio Fenucci: “Faccio l’amministratore delegato da 25 anni e penso mi abbiate visto poche volte qui davanti alle telecamere per parlare di arbitri. Faccio i complimenti alla mia squadra per la partita di grande livello giocata. Un errore arbitrale pesante ci ha negato una vittoria certa. Mancano un rigore e un’espulsione. Chiedo rispetto per una tifoseria che si è vista togliere una vittoria che non sarebbe stata banale contro la Juve. Mi spiace molto, non è una cosa frequente, ma credo che si debba migliorare il rapporto tra il Var e il campo. Questi episodi sono allucinanti. È impensabile che non ci sia rigore per un giocatore falciato davanti al portiere. Un errore nell’era della tecnologia è insopportabile e ci ha tolto una vittoria certa. Nonostante gli anni e il lavoro, ancora su certi episodi si fa fatica a intervenire”.

 

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