Formula 1: Ferrari, perché Charles Leclerc non ha preso il via del GP del Brasile

Charles Leclerc non ha preso il via del Gran Premio del Brasile 2023 di Formula 1 a Interlagos per via di un impatto contro le barriere nel corso del giro di formazione. Non si è trattato di un errore da parte del monegasco, bensì di un problema tecnico, come si evince dalle comunicazioni tra Charles e il suo ingegnere di pista, Xavi Marcos. “Ho perso l’idraulica”, ha spiegato Leclerc, prima di lamentarsi per due volte della sua sfortuna.

In seguito, Leclerc ha però spiegato a Marcos che il problema idraulico pareva risolto, ma ormai il motore era stato spento e la monoposto era destinata a restare parcheggiata nella via di fuga. Per Leclerc è il secondo DNS della carriera, dopo quello – dolorosissimo – risalente al Gran Premio di Montecarlo 2021, gara di casa in cui avrebbe dovuto partire dalla pole position. “Ho perso l’idraulica del volante e le ruote posteriori si sono bloccate da sole per un sistema di sicurezza. Non posso entrare nei dettagli”, ha spiegato Leclerc ai microfoni di Sky. “Mi fa male tornare a casa dopo sole tre curve. Non sono stato molto fortunato quest’anno, forse un viaggio a Lourdes mi aiuterà”, ha detto con un sorriso amaro.

Anche con la bandiera rossa dopo due giri per via della carambola tra Nico Hulkenberg, Alexander Albon e Kevin Magnussen, la sorte di Leclerc era ormai segnata. I tifosi della Ferrari, ma anche lo stesso Charles, avranno sicuramente provato una certa nostalgia per i tempi in cui le scuderie avevano a disposizione un muletto, la terza monoposto che poteva essere utilizzata proprio in casi come quello di Leclerc. Da quest’anno, però, chi si ferma a bordo  pista per un problema tecnico non può comunque ripartire.  È un peccato che la corsa di Interlagos per lui sia finito ancora prima di cominciare. Non solo per la classifica, ma anche per il morale.

In collaborazione con Automoto.it

Francesca Neri, l’ex moglie di Claudio Amendola e la sua malattia

Francesca Neri, ex moglie di Claudio Amendola, è un’attrice e personaggio pubblico italiano. Molti la conoscono per il suo matrimonio (finito nel 2022) con l’amatissimo attore romano, altri per i suoi film indimenticabili, altri ancora per la sua lotta a una malattia misteriosa che l’ha portata ad attraversare un periodo molto complesso. Lo ha svelato nel suo libro Come carne viva, un racconto introspettivo dove si è messa a nudo completamente. E se la malattia di Francesca Neri è stata un fulmine a ciel sereno, quantomeno la moglie di Claudio Amendola ha potuto – ai tempi- contare su un marito premuroso e un figlio (Rocco) paziente e comprensivo.

Francesca Neri: chi è l’ex moglie di Claudio Amendola?

Francesca Neri ha 59 anni e nasce a Trento. Viene cresciuta da sua madre Loriana, che ha sempre descritto come anaffettiva, e suo padre Claudio, primo vero punto di riferimento. A soli 10 anni si trasferisce a Roma, dove studia cinematografia e giurisprudenza, disciplina che abbandona per seguire le sue doti artistiche. Debutta con il successo di Giuseppe Piccioni, Il grande Blek, che le concede subito fama e notorietà.

Dopo aver conseguito innumerevoli traguardi professionali, però, l’attrice mette in pausa la sua carriera per via di una malattia invalidante. Rompe il silenzio al riguardo nel suo libro Come carne viva edito da Rizzoli, dove si apre e racconta la sua esperienza con la cistite interstiziale. Francesca Neri oggi ha fondato una casa di produzione, assieme all’ex marito Claudio Amendola, la Bess Movie srl a Roma.

Francesca Neri, Claudio Amendola e un amore che è durato 20 anni

Claudio Amendola e Francesca Neri sono stati insieme dal 1998 al 2022, e si sono sposati solo nel 2010. Insieme hanno avuto Rocco, che oggi ha 24 anni. Secondo Francesca, Amendola è un padre affettuoso . Con la malattia di Francesca Neri, Claudio Amendola ha imparato a convivere e così raccontava tempo fa, prima della separazione: «Sto con Francesca da vent’anni, l’amore migliora. Si depura da tante scorie, come la gelosia. Non ha più senso. Adesso se qualcuno corteggia Francesca mi fa piacere, perché vuol dire che sono fortunato io. Impari ad accettare i difetti» ha detto l’attore Claudio Amendola parlando di Francesca Neri e del loro rapporto. La loro unione è giunta al termine nell’ottobre del 2022: «Oggi non c’è dolore. Il dolore c’è stato prima. C’è semmai il dispiacere di non essere stato, di non essere stati, in grado di arrivare sino in fondo».

Marina Grande, prima moglie di Amendola

La prima moglie di Claudio Amendola è Marina Grande, una voce famosissima nel mondo del doppiaggio (quasi al pari del suocero Ferruccio), che ha dato cita alle sue due figlie. Alessia, la primogenita, ha seguito le orme di sua madre e presta la voce ai big di Hollywood, e ha reso Claudio e Marina due nonni giovanissimi, a soli cinquant’anni. Giulia è la più piccola delle due, e oggi fa l’artigiana.

Cosa ha l’ex moglie di Claudio Amendola?

Francesca Neri inizialmente è stata discreta sulla sua malattia, fino a quando ha deciso di rompere il silenzio nel suo libro, spingendo anche Claudio a sensibilizzare le persone sulla sua patologia. In una toccante intervista, Amendola racconta del demone invisibile con il quale ha combattuto Francesca, una sindrome che fino a poco tempo fa era senza nome. «Ha un dolore fisico enorme. Anche nella malattia, cerca la forza per stare bene», ha dichiarato l’attore romano, «e ne ha parlato nel suo libro, che presenterà presto». E se vi state chiedendo com’è, Amendola dice di averlo letto e di essere commosso sfogliando le pagine. E quando gli viene chiesto se stare accanto a sua moglie è stato difficile, Claudio Amendola conclude così: «starle a fianco è stato il mio compito, non è stato difficile. È stato più difficile per lei», dando ennesima riprova dell’amore che li lega.

C’è chi pensa sia fibromialgia, la stessa patologia contratta da Lady Gaga, e chi una cistite interstiziale. Quest’ultima è una condizione infiammatoria cronica della vescica, non causata da stress, che progredisce lentamente ma inesorabilmente, fino a deteriorare le funzioni vescicali. In ogni caso la malattia di Francesca Neri è invalidante, spesso la costringe a letto con dolori lancinanti, e non ha una vera e propria cura.

MotoGP 2023. GP dell’Indonesia. Jorge Martin non si arrende e rilancia: “Non penso che Pecco Bagnaia abbia la mia velocità”

Pecco Bagnaia ha parlato così dopo la vittoria nella domenica di Mandalika. Vittoria meritata ma inattesa, perché chi era davanti, Jorge Martin, non stava solo vincendo, stava stravincendo: vantaggio di tre secondi su Vinales, quando è caduto alla curva 11. 

Desolato Martin ha guardato alcuni giri da bordo pista, prima di fare ritorno al box su uno scooter.

Tuttavia, parlando alla stampa, Martin è apparso molto fiducioso sul resto della stagione.

Sull’errore: “Sono andato un po’ lungo alla curva 10 e ho toccato lo sporco, poi quando sono entrato alla curva 11 sono caduto. Peccato. Era una buona occasione per mantenere quel vantaggio su una pista dove stavo facendo la differenza. Ero in testa con tre secondi di vantaggio, sono il più veloce in questo momento”.

Su Bagnaia: “Oggi Pecco è stato fantastico, ce l’ha fatta a recuperare ma penso che noi ora siamo i più forti. Non credo che abbia la mia velocità. Dobbiamo dimenticare questa gara e pensare alla prossima”.

Di nuovo sulla caduta: “Ero fuori traiettoria di un metro e mezzo. È una pista dove non puoi sbagliare, quando esci di un metro dalla traiettoria, c’è sporco”

Martin viene da un momento magico: “Ho corso 14 gare senza fare errori, questo è stato il nostro turno. Comunque mancano dieci gare, molti punti in palio. Bisogna divertirsi e l’obiettivo sarà arrivare a Valencia con delle possibilità”.

Come esce Martin dall’Indonesia? “Mi rimane questo: siamo più forti e penso più veloci degli altri. Dobbiamo sfruttare questo”.

Su Phillip Island: “Ho il record della pista quindi sono tranquillo e ho una moto molto competitiva”

In collaborazione con Moto.it

Bonus ristrutturazione: come funziona per i lavori in proprio?

Il Bonus Ristrutturazione continua a essere un punto focale nel panorama delle agevolazioni fiscali in Italia. Ecco le ultime novità e aggiornamenti dall’Agenzia delle Entrate per il 2023.

Il governo Meloni ha confermato il Bonus Ristrutturazione per il 2023 e il 2024 attraverso la legge finanziaria di dicembre, estendendo ulteriormente l’accesso a questa agevolazione. Tuttavia, è importante notare che alcune opzioni precedentemente disponibili sono state eliminate, tra cui lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Bonus ristrutturazione: come funziona per i lavori in proprio?

Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di usufruire del Bonus Ristrutturazione per i lavori eseguiti in proprio. L’Agenzia delle Entrate ha fornito una chiara risposta a questa domanda, confermando che i lavori in proprio sono ancora eleggibili per il bonus, mantenendo una detrazione del 50%.

Quali sono i lavori in proprio?

Ma quali sono considerati “lavori in proprio“? Secondo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, i lavori rientrano in questa categoria quando sono eseguiti personalmente dal proprietario o detentore, affidati a proprie maestranze dallo stesso proprietario o detentore, o ancora affidati a lavoratori autonomi dallo stesso proprietario o detentore.

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Quali sono le spese ammesse?

Le spese ammesse per il Bonus Ristrutturazione comprendono la manutenzione ordinaria, la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, nonché la ristrutturazione edilizia. La detrazione spetta per una vasta gamma di interventi, tra cui la realizzazione di posti auto o garage, bonifica dall’amianto, costruzione di scale interne, servizi igienici sanitari, sostituzione di infissi, installazione di ascensori e lavori per l’efficienza energetica, come l’impianto fotovoltaico.

Bonus mobili: cos’è e come funziona?

Un’altra domanda comune riguarda il Bonus Mobili. È possibile ottenere questa agevolazione se si eseguono lavori in proprio? La risposta è affermativa. Anche coloro che eseguono lavori in proprio possono accedere al Bonus Mobili nel 2023. In conclusione, il Bonus Ristrutturazione continua ad essere una risorsa preziosa per gli italiani che desiderano migliorare le proprie abitazioni. La conferma del bonus per il 2023 e il 2024 offre ulteriori opportunità, mentre l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarezza sulle modalità di accesso e le spese ammissibili.

Probabilità di vincere al SuperEnalotto, qual è? Cosa dice la scienza

Qual è la probabilità di vincere al SuperEnalotto? È questa una domanda che può facilmente anticipare o seguire ogni estrazione. Prima che essa venga effettuata, infatti, ci si può interrogare sulle proprie possibilità di vincita, mentre una volta che la sestina vincente è stata resa nota, ci si può chiedere quante siano effettivamente le probabilità di realizzare il sogno di centrarla, ottenendo così una cospicua somma di denaro.

D’altra parte vincere al SuperEnalotto non significa esclusivamente fare l’ambitissimo 6 ma anche, per fare un esempio pratico, centrare un 5+1 o un punteggio inferiore in grado comunque di dare la soddisfazione di conquistare un premio più o meno piccolo. Perché il gioco sia divertente però, fonte di sogni a occhi aperti e non di incubi assolutamente reali, è fondamentale interagire con esso in modo responsabile, ovvero con consapevolezza e moderazione.

Cos’è il SuperEnalotto

Come si apprende dal sito web dell’ADM, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il SuperEnalotto appartiene ai cosiddetti giochi numerici a totalizzatore nazionale. Di tale categoria fanno parte i giochi a sorte che si basano sulla scelta di numeri da parte dei consumatori all’atto della giocata. Si tratta questa di una semplificazione estrema, in quanto la definizione completa è decisamente più specifica.

Tornando a noi, in effetti il SuperEnalotto prevede che il giocatore scelga dei numeri da giocare e che resti poi in attesa del risultato finale, ovvero di scoprire quali saranno i numeri estratti e se quelli da egli selezionati gli consentiranno di ottenere o meno una vincita.

Quante sono le probabilità di vincere al SuperEnalotto?

In realtà quando si gioca al SuperEnalotto le probabilità di vincita non sono, come forse molti credono, esclusivamente quelle connesse all’estrazione, che naturalmente è necessario attendere per scoprire se si sia vinta una somma oppure no.

Le categorie di premi si distinguono infatti in premi a punteggio (6, 5+jolly, 5, 4, 3 e 2) e premi a vincita immediata. Come indicato dal sito web dell’ADM, le vincite immediate hanno una frequenza compresa tra un premio ogni 100 combinazioni convalidate e un premio ogni 20.000 combinazioni convalidate, escluse le giocate a caratura, con importi compresi tra euro 25,00 ed euro 1.000,00.

Quante sono le probabilità di vincere al SuperEnalotto facendo 6?

Per quanto riguarda le probabilità di vincita dei premi a punteggio, ancora una volta a fornire le risposte che stiamo cercando è il sito web dell’ADM, e in particolare la pagina delle Note informative sulle probabilità di vincita. Secondo il calcolo delle probabilità, con costo combinazione 1 euro (giocata minima una combinazione) e matrice 6 su 90 le probabilità di portarsi a casa un gruzzolo più o meno cospicuo sono quelle che seguono.

Fare 6 è un sogno a occhi aperti che apre spazio alla domanda: “cosa faresti se vincessi?”. Sebbene provare a fornire una risposta e ascoltare quelle delle persone care possa essere molto divertente, è importante sapere che le probabilità che il proprio desiderio si realizzi sono davvero esigue. C’è infatti soltanto una probabilità su 622.614.630 di centrare l’agognata sestina e poter iniziare a pensare “per davvero” a concretizzare i propri ambiziosissimi progetti.

Tuttavia, come probabilmente chi ha già giocato al SuperEnalotto ben sa, il numero “6” non è l’unico ad aver valore quando si tratta di conquistare una vincita più o meno grande. Anche 5+1, 5, 4, 3 e 2 costituiscono infatti punti che, se totalizzati, consentono a chi li ha conquistati di ottenere una vincita.

La probabilità di riuscire nell’impresa di mettere a segno il 5+1 è una su 103.769.105. Il terzo risultato in ordine di valore di vincita è il 5. La probabilità di centrare tale risultato è di una su 1.250.230. Le meno ricche da un punto di vista economico sono le vincite che è possibile ottenere riuscendo a totalizzare 4, 3 oppure 2 punti. La probabilità di fare 4 è di una su 11.907, quella di fare 3 è di una su 327, mentre quella di totalizzare 2 corrisponde a una su 22.

L’importanza di giocare responsabilmente

I giochi a sorte possono rivelarsi divertenti per l’attesa che c’è tra il momento della giocata e quello della scoperta di un’eventuale vincita, che può senza dubbio far piacere incontrare.

Tuttavia, come detto all’inizio di questo nostro articolo, è fondamentale giocare con responsabilità e moderazione, per evitare di incorrere in una condizione davvero molto pericolosa, ossia la ludopatia.

“Penso solo alla piccola Laura”. Chi è Oscar Del Dò, il pilota della Freccia

Oscar Del Dò, il pilota di 35 anni il cui aereo si è schiantato venerdì 16 settembre a Torino uccidendo una bambina, ha sempre voluto entrare nelle Frecce tricolori. A raccontarlo è lui stesso nel febbraio del 2020, nell’aula magna dell’Istituto tecnico Malignani di Udine. Ex studente della scuola, ha parlato ai ragazzi del suo percorso: “Mi sono diplomato nel 2006 e l’anno successivo sono entrato in accademia aeronautica. Da lì ho cominciato il percorso per ottenere i brevetti di volo, in Grecia e poi in Italia: sono stato assegnato all’Amx Ghibli, l’aeroplano con cui ho avuto la mia crescita professionale”. Ha prestato servizio nel 132esimo gruppo del 51esimo Stormo di Istrana (Treviso), fino all’ingresso nella pattuglia acrobatica nel 2019: “Era il sogno del cassetto, così ho partecipato e ho avuto la fortuna di essere selezionato. Ora sto effettuando l’addestramento e, dal primo maggio, farà parte delle Frecce a tutti gli effetti”.

Nato a San Daniele del Friuli nel 1988, sul libretto di volo ha all’attivo circa 2mila ore di volo. Nella formazione occupa la posizione di “Pony 4”, ovvero il secondo gregario sinistro. È un pilota esperto, capace di reagire agli imprevisti, ma di fronte ad un guasto al motore c’è ben poco che si possa fare. A ripercorrere l’accaduto è il generale Urbano Floreani, ex pilota della pattuglia acrobatica e responsabile comunicazioni dell’Aeronautica: “Pony 4 comunica al capo formazione che il motore si è spento per l’impatto con degli uccelli ma nel frattempo, dopo aver tentato in tutti i modi di riaccenderlo, riesce a tenere il Macchi, lanciandosi solo all’ultimo momento e portando l’aereo lontano dalle case”. Oscar Del Dò è stato ricoverato in codice giallo, per poi essere dimesso già in serata. “Quello che prova lui lo prova tutta l’Aeronautica: dolore e tristezza indicibili, proviamo tutti sgomento. Siamo tutti stretti alla famiglia della piccola”, conclude Floreani.

L’incidente è avvenuto poco dopo il decollo della pattuglia aerea per un sorvolo a bassa quota in programma a Vercelli, parte della manifestazione organizzata a Collegno (Torino) per celebrare il centenario dell’Aeronautica militare. Secondo le prime ricostruzioni, a provocare il guasto all’Aermacchi MB-339 pilotato da Del Dò sarebbe stata la collisione con uno stormo di uccelli, detta in gergo “bird strike”. La vittima, una bambina di 5 anni, stava passano in macchina con la sua famiglia nelle vicinanze dell’aeroporto. Nello schianto sono rimasti feriti anche i genitori della piccola e il fratello di 12 anni, tutti ricoverati in ospedale con ustioni e in stato di shock. Il padre è stato dimesso nella mattina di domenica 17 settembre, mentre il ragazzino rimane ancora sotto osservazione.

Melicucco (Reggio Calabria) tre morti in uno scontro frontale

A Melicucco (Reggio Calabria) tre persone sono morte in uno scontro frontale domenica pomeriggio sulla statale Ionio-Tirreno. Due i feriti che sono stati trasportati nell’ospedale di Polistena. L’incidente stradale ha coinvolto due auto, un’Alfa Romeo Giulietta e una Bmw. 

Lo schianto  Tra le vittime dello scontro c’è anche una bambina di 4 anni, che era a bordo della Bmw, mentre la sua sorella gemella è tra i feriti gravi. L’esatta dinamica dell’incidente è in corso di ricostruzione da parte della polizia stradale. Sul posto sono intervenute alcune ambulanze e l’elisoccorso, presenti carabinieri e agenti della Polstrada. Su una delle due vetture coinvolte, viaggiavano anche una donna, la 37enne Antonella Campennì, che è morta sul colpo e due persone, il conducente e un’altra donna seduta al suo fianco, entrambe rimaste ferite. L’altra vittima, morta sul colpo, il 39enne Domenico Politi, è il conducente dell’Alfa Romeo. L’uomo e la donna feriti, che sono i genitori delle gemelle, sono stati ricoverati nell’ospedale di Polistena. La statale 682, teatro dell’incidente stradale, è provvisoriamente chiusa al traffico e la circolazione è deviata sulle arterie locali.

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Weekend di sangue sulle strade italiane  Salgono così a dieci le persone che hanno perso la vita nel fine settimana in incidenti stradali in Sicilia, Puglia, Calabria ed Emilia Romagna. Oltre allo schianto a Melicucco, i più gravi sono quelli avvenuti nel catanese, dove sono morti tre agenti di polizia penitenziaria. Dopo avere finito il turno di lavoro, stavano raggiungendo Mineo per assistere alla processione per il Patrono del grosso centro agricolo della Piana. La loro auto per cause in corso di accertamento, si è scontrata con un’altra sulla strada statale 385. Gianluca Barbanti, 38 anni, e Giuseppe Spampinato di 49, sono morti sul colpo, mentre Pietro Tatoli, 48 anni, che era alla guida è deceduto dopo il ricovero nell’ospedale Per estrarre i corpi dalle lamiere sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.

Isernia, precipita in una scarpata al ponte tibetano di Roccamandolfi: muore una donna di 32 anni

Finisce in tragedia un’escursione di trekking in provincia di Isernia. Nei pressi del ponte tibetano di Roccamandolfi, una donna di 32 anni è scivolata mentre percorreva, in compagnia di altre persone, un sentiero adiacente al ponte. La donna, di Nocera Inferiore, in vacanza in Molise, è precipitata in una ripida scarpata, tra la fitta vegetazione. L’allerta è arrivata alla centrale operativa del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che ha subito attivato il 118. Le operazioni per raggiungere il luogo dove la giovane era finita sono state difficili per la morfologia insidiosa del territorio. All’arrivo dei soccorsi, che hanno richiesto anche l’intervento dell’eliambulanza, per la donna non c’era più nulla da fare. 

Monza, contrae febbre dopo la GMG a Lisbona: muore 24enne

Un giovane di 24 anni, Luca Re Sartù, di Marnate, nel Varesotto, da poco tornato dal Portogallo dove aveva partecipato alla giornata mondiale della Gioventù, è morto venerdì all’ospedale San Gerardo di Monza. Il ragazzo aveva iniziato ad avere la febbre ancora in Portogallo, dove si era fermato con gli amici qualche giorno anche dopo l’incontro con Papa Francesco, ed era stato curato con dei medicinali. Al rientro, la febbre non accennava a passare e quindi è stato ricoverato all’ospedale di Castellanza e, quando si è aggravato, a Monza dove è deceduto.

“Ipotizziamo che abbia contratto il batterio, lo stafilococco, a Lisbona, ha spiegato alla Prealpina il padre Francesco, ex consigliere comunale. Al suo ritorno, mercoledì sera all’aeroporto di Bergamo, è stato portato al pronto soccorso della Mater Domini a Castellanza, qui ha avuto un arresto cardiaco”. “I medici sono stati bravissimi e lo hanno ripreso ma hanno capito la gravità della situazione e che fosse necessario un intervento differente e specializzato”.

“Giovedì mattina – ha aggiunto – l’hanno trasferito all’unità coronarica dell’ospedale di Monza ma non si è più ripreso, fin quando venerdì pomeriggio ci ha lasciati”. “Ora – ha concluso – attendiamo che venga eseguita l’autopsia, già fissata per lunedì”.

Marina e il sogno spezzato per i suoi 40 anni “Enrico voleva chiederle di sposarlo alla festa”

di Tiziana Petrelli

Ieri sarebbe dovuta essere la giornata della felicità più grande per la famiglia Luzi. Da mesi infatti, in casa stavano organizzando una festa a sorpresa per i 40 anni di Marina ben sapendo che durante i festeggiamenti il fidanzato Enrico l’avrebbe chiesta in moglie. Lo sapevano tutti, tranne Marina. E invece ieri tutti gli invitati a quella festa si sono ritrovati in chiesa a Fossombrone, non per festeggiare ma per piangere e ricordare quella mamma di neanche 40 anni uccisa lo scorso 25 luglio a Fossombrone dal cognato Andrea Marchionni. Poche ore prima, la famiglia, aveva voluto invitare tutti a quell’appuntamento, ringraziando quanti – conosciuti e non – in queste tre terribili settimane, hanno fatto arrivare loro anche un piccolo segno di vicinanza.

“A nome mio, di mia madre Franca e di mio cognato Enrico – ha scritto la sorella Milena Luzi su Facebook – desideriamo ringraziare nuovamente di cuore tutti coloro che ci sono vicini in questo momento terribile. Ieri (venerdì per chi legge, ndr) Don Steven (il parroco di tutta la comunità di Fossombrone, scossa dall’accaduto, ndr), a cui siamo grati per averci aiutati e supportati e che per l’ennesima volta ha confermato la grazia, la delicatezza e l’empatia che lo contraddistinguono e che lo rendono una persona speciale e capace di donare grande supporto morale, ha consegnato alla nostra famiglia il ricavato della raccolta organizzata per la nostra piccola Nicole”, la bimba di due anni a cui lo zio in una torrida mattina di luglio ha strappato la madre, senza un motivo reale, se non i fantasmi della sua mente.

“Un nostro grato pensiero va a ciascuno di voi – prosegue Milena, a nome di tutti -, che ha aiutato con una donazione la nostra piccola. Avete fatto tanto per lei e per noi. Ringraziamo di cuore Daniela, la bocciofila Oikos Fossombrone e tutte le persone che si sono organizzate per realizzare queste iniziative (Se non ho citato qualcuno mi scuso di cuore ma siete davvero tutti compresi!). Sono certa che Nicole se potesse vi abbraccerebbe uno ad uno, e vi assicuro che i suoi abbracci sono i migliori del mondo”.

Poche righe scritte con estrema delicatezza, che per questo stringono ancora di più il cuore, al pensiero di una felicità (il coronamento del sogno di sposarsi) inseguita per quasi 40 anni da Marina, che le è stato impedito di assaporare. “Oggi (ieri per chi legge ndr) Marina avrebbe compiuto 40 anni – conclude la sorella -, e in questo giorno che avrebbe dovuto essere di grande gioia e si è invece trasformato in un giorno di profondo dolore, desideriamo ricordarla con una messa in suo ricordo. Per chi volesse stringersi a noi, alle 21 ci ritroveremo presso la Chiesa Santa Maria Ausiliatrice a Fossombrone. Ancora grazie, di tutto. Milena, Franca, Enrico e Nicole”.

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