Mulino Bianco lancia ‘Armonia’, linea di prodotti con ingredienti dal gusto equilibrato

(Adnkronos) – Un italiano su 3 è più attento rispetto al passato agli aspetti ‘healthy’ nella scelta degli alimenti per la colazione o per gli snack. Ma non solo, i consumatori mostrano maggiore attenzione nella scelta di alimenti che offrono benefici funzionali (37% colazione, 44% snack), agli ingredienti presenti (36% colazione, 44% snack) e ai valori nutrizionali (34% colazione, 41% snack). Questi i dati che emergono da un’indagine Nielsen per Mulino Bianco. In linea con questa tendenza, Mulino Bianco rilancia la gamma di prodotti ‘Armonia’ con un rinnovamento del brand. Il nuovo pack, dal colore verde più fresco e delicato rispetto a prima, rappresenta la natura, l’armonia e l’equilibrio. “La linea Armonia presenta prodotti con ingredienti dal gusto equilibrato, adatti a diverse esigenze o necessità e ai diversi momenti della giornata, che vanno dai biscotti ai pani, morbidi e croccanti, passando per le merende. Grazie alle loro ricette basate su un ingrediente caratterizzante, come avena, farro, frutta, i prodotti della linea Armonia nell’ambito di un corretto stile di vita possono apportare benefici nutrizionali ma senza rinunciare al gusto. Prodotti storici, come le Camille o i Cracker all’acqua, si affiancano a novità come i biscotti Mirtillini e Buonfarro e a prodotti rivisitati come CioccoAvena, PandiYò e Cecille, per una linea che valorizza il meglio di ogni ingrediente, offrendo nuove esperienze di gusto”, spiega una nota. 

“La gamma Armonia Mulino Bianco – prosegue – accompagna i suoi consumatori a partire dalla prima colazione con un’ampia selezione di biscotti, come i nuovi Mirtillini con farina integrale, mirtilli rossi e semi di chia, i Buonfarro con farina integrale di farro, mandorle e miele, i Cioccoavena con farina di fiocchi di avena e cioccolato, le Cecille con cereali, scorza d’arancia e farina di ceci, i PandiYò con yogurt bianco e i biscotti senza glutine come i Cioccosole, con gocce di cioccolato e riso croccante, e i Fior di Miele, senza glutine e senza lattosio, con farina di mais e miele. La linea contempla poi merende come le storiche Camille, ricche di fibre, con carote e succo d’arancia, i Cornetti Senza Zucchero con lievito madre, i Plumcake Senza Zucchero con yogurt 100% italiano e le Lunette, tortine con farina integrale di riso e gocce di cioccolato, senza glutine. Non solo biscotti e merende. Nella linea Armonia sono presenti anche prodotti adatti a chi ha specifiche necessità nutrizionali, come i Pan Bauletto senza glutine con farina di riso, i Cuor di Lino fonte di proteine, con semi di lino, soia e semi di girasole, i Fiori d’Acqua, cracker all’acqua senza lieviti e con meno grassi, il 40% in meno rispetto alla media dei cracker più venduti, i Quadretti senza glutine con farina di riso e rosmarino”. 

Il Gruppo Barilla lavora costantemente per migliorare l’impatto di tutti i suoi prodotti grazie al suo impegno che va dal campo alla tavola. Con 29 stabilimenti in Italia e all’estero, Barilla si è impegnata a migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali, adottando e diffondendo sistemi di gestione, politiche e linee guida per la tutela ambientale.Grazie a questo impegno, dal 2010 a oggi il Gruppo ha registrato un -32% delle emissioni di gas a effetto serra e -24% dei consumi idrici per tonnellata prodotto finito. Barilla investe periodicamente nell’ammodernamento dei propri impianti produttivi e nell’implementazione di nuove tecnologie in grado di garantire le migliori prestazioni energetiche. Per la produzione nei nostri stabilimenti del 100% dei pani, biscotti e merendine Mulino Bianco, acquistiamo energia elettrica da fonti rinnovabili. Barilla prosegue il suo impegno per rendere il packaging meno impattante per l’ambiente. In Italia il 100% delle confezioni di pasta, sughi, pesti, pani, biscotti e merende del Gruppo Barilla è disegnato per il riciclo, utilizzando quasi esclusivamente carta e cartone provenienti da foreste gestite in modo responsabile. 

Crostata alla marmellata

Un classico tra i classici: la crostata alla marmellata è il dolce ideale in qualunque momento della giornata perché è ottima a colazione, per la merenda, con un tè e anche come dessert, magari con una pallina di gelato alla crema.

Semplice e genuina, è una ricetta che si realizza in poche e facili mosse, alla portata di tutti. La base è un’ottima pasta frolla che una volta stesa e messa in forma nello stampo andrà farcita con la vostra confettura preferita e decorata con il più tradizionale degli intrecci.

La pasta frolla può essere aromatizzata a piacere. Noi abbiamo optato per la vaniglia, ma anche scorza di limone o arancia grattugiate vanno benissimo. Se avete modo di preprarala in anticipo, anche la sera prima lasciandola poi a riposare in frigorifero una notte, risulterà più facile da lavorare e ancora più friabile dopo la cottura. In base ai gusti e alle esigenze trovate inoltre le ricette della pasta frolla senza glutine, della pasta frolla senza burro e della pasta frolla al cacao.

Se siete alla ricerca di qualche golosa variante sul tema delle crostate di frolla, da non perdere la Crostata alla frutta con la quale sbizzarrirsi nella decorazione, la Crostata alla ricotta e marmellata e l’originale Crostata al pane e miele.

ALTRE RICETTE GOLOSE: Crostata al limone, Crostata alla crema e mele caramellate, Crostata alla Nutella, Crostata al kiwi

Pizza di frittata: la facile ricetta per un piatto sorprendente

Avete capito bene, oggi vi presentiamo la ricetta della pizza di frittata! In che senso? Si prepara prima una semplice frittata con uova, ricotta, prezzemolo, parmigiano grattugiato e farina. La frittata viene cotta in forno e poi si arricchisce con i tipici ingredienti della pizza: salsa di pomodoro, mozzarella e basilico. Vi abbiamo incuriosito?

Tempo di preparazione: 30 minuti + il tempo di cottura in forno

Dosi per 6 persone

Cosa serve: 2 stampi dal diametro di 28 cm

Ingredienti della pizza di frittata

12 uova

150 g di parmigiano grattugiato

2 cucchiai di farina

300 g di ricotta

sale

pepe

poco prezzemolo tritato

200 g di passata di pomodoro

250 g di mozzarella

basilico

olio extravergine d’oliva

Preparazione della pizza di frittata

Versate le uova in una ciotola e sbattetele leggermente.

Aggiungete la ricotta, il prezzemolo tritato, il parmigiano grattugiato e la farina.

Salate, pepate e condite con 3 cucchiai d’olio extravergine d’oliva. Mescolate bene.

Versate il composto nei 2 stampi protetti con carta da forno e infornate le frittate a 180°C per 15-20 minuti.

Sfornate e farcite le frittate con la salsa di pomodoro condita con olio e sale, la mozzarella tagliata a cubetti e il basilico, poi rimettete in forno fino a far sciogliere la mozzarella per ottenere una simil-pizza. Sfornate e servite subito la pizza di frittata ben calda.

Come cucinare i friggitelli: proprietà, usi, ricette e curiosità

Vi spieghiamo come cucinare i friggitelli: un ortaggio primaverile ricco di vitamine e sali minerali e un vero e proprio jolly in cucina!

Croccanti e gustosi, dal sapore inconfondibile e deciso. I friggitelli sono i peperoni verdi più golosi della famiglia. Non fatevi ingannare dalla forma e dal colore: non sono piccanti (come i “cugini” messicani). La ricetta più tradizionale viene dalla Campania e li vede tuffati nell’olio bollente e fritti, con un pizzico di sale: semplici e croccanti. In realtà, questa varietà di peperone si sposa benissimo con carne, pesce, formaggi e uova, ma anche come condimento di cereali, pasta e riso. Se non dovesse bastare, sono anche un concentrato di vitamine e sali minerali.

Friggitelli: ecco le varietà

I friggitelli sono uno degli ingredienti tipici della cucina meridionale, e sono diffusi (e coltivati) soprattutto in Campania, Abruzzo e Puglia. Il nome ci suggerisce subito il suo “destino in padella”: l’olio. Si chiama friggitello proprio perché la sua preparazione classica è la frittura.

Da non confondere con due varietà con caratteristiche molto simili per forma, dimensione e colore che sono: i Sigaretta Biondo, varietà di forma lunga e affusolata dal gusto dolce tipica del Nord Italia, che solitamente si gustano sottaceto, e i pipiddu, peperone piccolo e verde che cresce all’insù negli orti palermitani. Si tratta di un presidio Slow Food di nicchia che arriva da Polizzi Generosa, da gustare crudo in insalata o arrostito accompagnato al pecorino.

Proprietà nutrizionali

I friggitelli contengono vitamina B,  vitamina C, sali minerali come potassio, magnesio, ferro, calcio e fosforo, per questo sono rinfrescanti e favoriscono il transito intestinale. Un ortaggio dalle proprietà rimineralizzanti e antiossidanti, in grado di contrastare l’attività dannosa dei radicali liberi, che contribuiscono all’invecchiamento cellulare.

Sono composti in larga parte da acqua e fibre, quindi – al netto della frittura (dobbiamo accettarlo!) – apportano solo 48 calorie per etto, ma oltre 2 grammi di fibre.

Come scegliere, pulire e conservare i friggitelli

Al banco dell’ortolano o al supermercato troviamo i friggitelli freschi. Un prodotto che non è quasi mai venduto surgelato o in barattolo. I friggitelli devono essere di colore verde brillante, senza ammaccature o macchie scure. La polpa deve essere soda e croccante: se sono mollicci, evitate l’acquisto.

Pulire i friggitelli è semplicissimo: munitevi di un coltello e tagliate il picciolo, incidete la parte vicina alla sua attaccatura, e levate i semini presenti all’interno. A questo punto basterà lavarli sotto abbondante acqua fredda.

Chi volesse prepararli fritti, quindi pratici da prendere anche con le mani come fossero chips, dovrà conservare una piccola parte del picciolo e quindi anche i semini, tagliando solo la parte più sporgente di esso.

I friggitelli si possono conservare in frigorifero per oltre una settimana, quando acquistati freschissimi. Già cucinati, invece, vanno tenuti in un contenitore ermetico per massimo tre giorni. Nel congelatore, lavati e asciugati, si mantengono in appositi sacchetti fino a 10 mesi.

Utilizzo in cucina: consigli pratici

La tradizione vuole che i friggitelli si friggano in padella, con olio abbondante e uno spicchio d’aglio sbucciato, con il picciolo o senza (se lo si lascia non servono le posate!). Cucinarli in questo modo è alla portata di tutti: dopo averli puliti e asciugati, si tuffano nell’olio bollente dove è stato fatto rosolare uno spicchio di aglio. Una volta arrostiti, dopo circa 5 minuti, si scolano su carta assorbente e si salano. A piacere si può spolverare anche del peperoncino.

I friggitelli si possono anche saltare in padella con altre verdure, con del pomodoro fresco per condire uno spaghetto, cuocere in padella e poi frullare con aglio, olio e pecorino per ottenere un gustoso pesto.

Per una preparazione più light, bastano una teglia, olio, sale e aglio. Dopo aver lavato e asciugato i friggitelli, si dispongono su carta forno e si spennellano con olio aromatizzato all’aglio, un pizzico di sale, e via in forno a 180 gradi per 20 minuti.  Ecco i nostri Friggitelli al forno.

Abbinamenti ideali

I friggitelli possono essere cucinati in diversi modi: sauté, ripieni, in una composta di frutta, consumati con frutta fresca, in insalata o come farcitura nei panini. Vengono anche consumati crudi, sottaceto o come ingrediente principale nel sugo per condire la pastasciutta. Possono essere cucinati interi o tagliati e privati dei semi. Nella cucina dell’Italia meridionale vengono spesso fritti con aglio terminando la cottura con aggiunta di acqua.

Si sposano benissimo con i formaggi, vaccini e di capra. Un suggerimento pratico e veloce ma di gran gusto? Prendiamo spunto dalla cucina greca, dove esiste una varietà di peperone simile ai Friggitelli, ossia i Golden, da infornare: prova la Feta, friggitelli e pomodori.

In Campania i peperoncini friggitelli sono chiamati puparuoli friarelli e vengono fritti in olio d’oliva, senza impanatura, immergendoli interi e ben asciutti nell’olio di frittura caldo, lasciando, come detto in precedenza, il picciolo che facilita la presa. Un’altra versione molto popolare è quella con il pomodoro, un vero e proprio sugo profumato, da gustare come contorno o come condimento per la pasta. Ecco qui come preparare i Friggitelli al pomodoro.

Ripieni – con riso, bulgur o cous cous – sono sfiziosi e possono essere anche un gustoso finger food da aperitivo o antipasto.

Le idee degli chef

L’idea gourmet su come utilizzare i friggitelli ce la suggerisce chef Stefano Sforza del ristorante Opera di Torino che prepara una Guancia di maialino, con prugne e peperoni. Lo chef Sforza ha ideato un secondo piatto in cui valorizza un morbido taglio di carne in abbinamento al mondo vegetale – frutta e verdura – che da due anni a questa parte ha un’importanza sempre più centrale nelle sue ricette. In questo caso, la guancia di maialino viene prima marinata in vino rosso, sedano, carota, cipolla ed erbe aromatiche, quindi cotta a lungo in una pignatta insieme alle prugne, alle verdure e al liquido di marinatura della carne fatto precedentemente flambare. A completare il piatto, vi è la tapioca cotta in un centrifugato di peperoni di Carmagnola e i friggitelli, che vengono farciti con pancia di maiale cotta sottovuoto, brunoise di peperoni arrostiti e prugne, e conditi con salsa di soia, salsa Worcester e un fondo di maiale, prugne e peperoni.

Ci spostiamo nel pavese, a Rognano, dove chef Giovanni Ricciardella del Ristorante Cascina Vittoria propone una pasta semplicissima da copiare e dal sapore che è un trionfo di primavera: tutta vegetale. Sedanini con pesto di fave e basilico e friggitelli arrosto. “Basterà lessare le fave, scolare e frullare in un robot da cucina, con poca acqua di cottura, olio evo e un pizzico di sale. Fatto questo puliamo i friggitelli dai semi e dalle parti bianche, tagliamo a julienne, e in una padella aggiungiamo olio evo, uno spicchio d’aglio in camicia, e saltiamo i friggitelli, aggiustando di sale, e pepe nero. Una volta cotta la pasta (sedanini, mezze maniche, tortiglioni, fusilli, ecc.), mantechiamo con la crema di fave e i friggitelli. Una spolverata di pecorino e il piatto – verdissimo – è pronto.”

Eleonora Lanzetti

Ciambellone soffice

Una spolverata di zucchero a velo e il ciambellone soffice è pronto a conquistarvi in tutta la sua semplicità.

Un dolce perfetto a colazione per iniziare morbidamente la giornata e a merenda in qualunque momento vogliate. Una ricetta facile per questa ciambella con lo yogurt preparata senza burro.

Scegliete uno stampo dai bordi alti: l’effetto coccola di ogni fetta sarà ancora più immediato. E per avere sempre a disposizione una torta soffice sfogliate la gallery Dolci soffici: le 20 migliori ricette per un pieno di morbidezza

ALTRE RICETTE GOLOSE: Ciambellone marmorizzato, Ciambellone ai mirtilli, Ciambellone con ricotta e confettura di prugne, Ciambellone con glassa al limone

Tappi di sughero nel frigorifero: una bella idea che tutti dovrebbero conoscere

I tappi di sughero possono essere molto utili da mettere nel frigo per risolvere un problema parecchio comune. Scopriamo quindi come sfruttare questi oggetti che in genere vengono gettati nell’immondizia allo scopo di rendere il frigorifero privo di cattivi odori.

I tappi di sughero sono oggetti che in genere vengono gettati nell’immondizia sprecando così tante splendide opportunità che possono offrire. Tra i tanti utilizzi che possono avere, i tappi di sughero si possono mettere in frigo per risolvere un problema molto comune e fastidioso.  I tappi realizzati con il sughero sono infatti in grado di ridurre i cattivi odori presenti all’interno dell’elettrodomestico.

Tappo di sughero nel frigo: ecco perché

L’utilità dei tappi di sughero è davvero tanta anche se questi oggetti vengono spesso sottovalutati. È infatti possibile prendere un tappo di sughero e riporlo su un ripiano del frigorifero allo scopo di eliminare i cattivi odori in maniera del tutto naturale.

Se lo si desidera, è possibile tagliare il tappo in due o tre pezzi da sistemare nei vari ripiani. Questa stessa soluzione si può anche utilizzare per il congelatore dal momento che offre dei benefici parecchio importanti anche in questo secondo caso.

Mettendo il tappo di sughero nel frigo la sera, al mattino seguente si noterà come la puzza sarà scomparsa. Il sughero è infatti un materiale poroso che assorbe l’umidità e i cattivi odori in maniera ottimale e in pochissimo tempo. Questo rimedio fai da te è conosciuto da pochi, ma sarebbe bene sfruttarlo per migliorare anche la salubrità del contenuto del frigorifero.

Leggi anche Segnaposto fai da te con tappi di sughero

Come eliminare i cattivi odori grazie ai tappi di sughero

Per sfruttare a pieno il potere di eliminare i cattivi odori del tappo di sughero nel frigo è anche possibile aggiungere qualche goccia di olio essenziale. L’aroma ideale è senza dubbio il limone, ma vanno benissimo anche altri aromi come ad esempio l’arancio, il pompelmo, il mandarino o il bergamotto. Un altro aroma molto apprezzato è la menta o l’eucalipto che donano una sensazione di fresco quando vengono respirati e dunque sono perfetti per deodorare il frigorifero.

Grazie a questa soluzione fai da te del tutto economica e semplicissima, dunque, risulta possibile eliminare la puzza dal frigo. Che si tratti di cibi andati a male oppure di alimenti maleodoranti come cipolla, aglio o formaggi, è chiaro che usare un tappo di sughero sia una soluzione perfetta.

Ogni 15 giorni è opportuno allora cambiare il tappo di sughero dai vari ripiani del frigorifero. Questo è molto importante perché il potere assorbente del sughero dopo qualche tempo inizia a diminuire e solo sostituendolo di frequente si potrà riuscire a mantenere un buon odore nel frigorifero.

I tappi di sughero si possono anche utilizzare per realizzare tanti oggetti di fai da te.

Tappi di sughero nel frigorifero, ecco perché è una bella idea che tutti dovrebbero conoscere: foto e immagini

Sistemare i tappi di sughero all’interno del frigorifero risulta dunque essere di certo una bella idea che offre numerosi benefici. Se siete ancora molto curiosi, vi suggeriamo di scorrere la galleria immagini che abbiamo realizzato qui di seguito.

Burger di funghi

Categoria: Piatti Unici

Per 4 burger di funghi

  • Funghi champignon 400 g (da pulire)
  • Pangrattato 70 g
  • Aglio 1 spicchio
  • Cumino in polvere q.b.
  • Prezzemolo q.b.
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

Per le cipolle caramellate

  • Cipolle rosse 250 g
  • Zucchero di canna 1 cucchiaio
  • Olio extravergine d’oliva q.b.

Per i panini

  • Panini da hamburger 4
  • Fontina 180 g
  • Pomodori cuore di bue 4 fette
  • Cicorino q.b.

Preparazione

Per realizzare il burger di funghi per prima cosa eliminate la base terrosa dagli champignon, poi tagliateli grossolanamente (1). In una padella fate un soffritto con l’olio e lo spicchio di aglio tagliato a fettine, poi aggiungete i funghi (2) e salate subito (3).

Rosolate i funghi a fiamma media per circa 10 minuti mescolando spesso, poi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire (4). Nel frattempo mondate le cipolle e tagliatele a rondelle sottili (5). Versate le cipolle in una padella con l’olio caldo (6).

Aggiungete lo zucchero di canna (7) e cuocete a fiamma media per circa 5 minuti (8). Tenete da parte le cipolle caramellate e trasferite i funghi intiepiditi in un mixer (9).

Azionate il mixer per tritare i funghi finemente (10). Versate la purea in una ciotola, poi unite il cumino (11) e il pangrattato (12).

Insaporite con un pizzico di sale, pepe e prezzemolo tritato (13). Impastate con le mani (14) fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo (15).

Utilizzate un coppapasta dello stesso diametro dei panini da burger per formare 4 medaglioni, avendo cura di pressare bene il composto (16) (17). Nella stessa padella dei funghi scaldate un altro filo d’olio e adagiate il primo medaglione (18).

Cuocete per 3-4 minuti a fiamma media, poi giratelo delicatamente e aggiungete i petali di fontina (19). Coprite con il coperchio e lasciate cuocere per un altro paio di minuti (20). Quando il formaggio si sarà sciolto rimuovete il burger dalla padella (21) e procedete in questo modo per cuocere anche gli altri.

Prima di assemblare i vostri panini potete scaldare il pane adagiando la parte tagliata nella stessa padella in cui avete cotto i medaglioni, in modo che si insaporisca con il fondo di cottura (22). A questo punto potete posizionare il burger di funghi al formaggio sulla base del panino (23), poi aggiungete una fetta di pomodoro (24).

Completate con le cipolle caramellate (25) e del cicorino a julienne (26). Coprite con l’altra metà del panino (27) e proseguite in questo modo per assemblare anche gli altri. Il vostro burger di funghi è pronto per essere addentato!

Conservazione

Il burger di funghi si può conservare per un giorno in frigorifero.

In alternativa potete congelarlo.

Consiglio

Se il composto vi sembra troppo morbido resistete alla tentazione di aggiungere ulteriore pangrattato e aiutatevi col coppapasta per compattare bene i medaglioni.

Se non gradite il sapore del cumino potete insaporire i burger di funghi con aglio e zenzero fresco grattugiato!

Quali sono i carboidrati sani? Ecco quali mangiare e quali eliminare

Oggi parleremo dei famosi carboidrati, li assumiamo regolarmente nella nostra dieta ma ricordiamoci che non sono tutti uguali. Vediamo insieme i carboidrati sani: quali sono quelli da mangiare e quali da eliminare.

I carboidrati forniscono sicuramente la maggiore fonte delle energie per il nostro organismo. Conosciuti anche come “glucidi”, sono delle sostanze contenute prevalentemente negli alimenti di origine vegetale. I carboidrati sono dei macronutrienti ed insieme a grassi e proteine compongono la nostra alimentazione.

Spesso c’è la convinzione che, per mettersi a dieta, bisogna assolutamente eliminare tutti i carboidrati, ma non esiste idea più sbagliata. Infatti dobbiamo riconoscere che esistono diversi tipi di carboidrati, alcuni sono sani ed altri dannosi. Quindi togliere interamente ogni tipo di carboidrato dalla nostra alimentazione non è una scelta sana ma, anzi, può rivelarsi dannosa.

 

I carboidrati semplici e complessi

I carboidrati semplici sono quelli che si trasformano velocemente in zucchero e forniscono energia immediata al corpo, mentre quelli complessi vengono assimilati in molto più tempo. Questi ultimi sono consigliati per una dieta più sana e sono presenti in alimenti come legumi, riso, pane e pasta. Mentre i carboidrati semplici sono presenti nei latticini, dolci e frutta. Non dobbiamo eliminare tutti i carboidrati semplici, ma dobbiamo limitarne il consumo, soprattutto se vogliamo perdere peso.

La dieta Mediterranea, lo sappiamo, è ricca di carboidrati. Pasta, pizza e pane sono fra i nostri cavalli di battaglia ma questo non rende la nostra alimentazione malsana. I carboidrati che derivano da prodotti meno raffinati, come la farina integrale, sono ottimi per la nostra digestione e vengono consigliati in moltissime diete per perdere peso e non solo. Mentre i prodotti come i dolci che derivano da prodotti super raffinati, invece, sono quelli da evitare.

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I carboidrati sani da mangiare sono quelli che possono sembrare più “noiosi” ma che in realtà hanno un gusto ricco e possiamo trovare moltissime ricette divertenti ed adatte a pranzi e cene per tutti i giorni. Non condanniamoci eliminando completamente ogni tipo di “comfort food”, possiamo sempre ordinare la pizza con impasto integrale ed evitare i condimenti troppo salati o grassi.

Come regolare i carboidrati?

Come dicevamo i carboidrati si trasformano in zuccheri e vengono utilizzati dal nostro corpo come fonte di energie. Alcuni sono più semplici da assimilare e non ci fanno sentire sazi per molto tempo, mentre altri vengono digeriti in modo lento e danno quella sensazione di sazietà che ci permette di regolarci con il cibo. Il consiglio per un’alimentazione equilibrata, è quello di ridurre i carboidrati dannosi al minimo consumo e di sostituirli con i carboidrati sani.

Sappiamo tutti che mettersi a dieta solitamente è sinonimo di perdita di peso, ma non è questo l’unico scopo. Oltre ai problemi che possono derivare dall’obesità, dobbiamo considerare i livelli di zucchero nel sangue e del glucosio. Infatti, se mangiamo troppi carboidrati possiamo incorrere nella ipoglicemia, che porta a stanchezza, affaticamento e stimolo della fame.

Questo non significa che dobbiamo eliminare tutti gli alimenti che contengono i glucidi, ma doppiamo saper regolarne l’assunzione. Se riusciamo ad assumere prevalentemente alimenti a medio-basso indice glicemico (non in quantità industriali), manterremo l’insulina stabile e non ingrasseremo. Fra questi cibi riportiamo sicuramente la verdura e le farine integrali, il riso e l’orzo.

Quali carboidrati sani mangiare

Compilare una lista dei carboidrati sani da mangiare è molto complesso. Possiamo dire che in generale dobbiamo dire sì a tutti quei prodotti che derivano da farine raffinate come pasta, riso e pane integrali. Inoltre consigliamo tutti quegli alimenti che sono naturalmente ricchi di carboidrati sani come frutta, verdura, legumi, cereali e frutta secca. Questo genere di prodotti, inoltre, sono spesso fonte di fibre e vitamine che aiutano la digestione ed aumentano il senso di pienezza.

Sono da evitare, invece, quegli alimenti che derivano da farine non raffinate, come i prodotti confezionati. Parliamo ad esempio di merendine, snack, pane sotto vuoto e dolci. Questi alimenti vengono spesso accompagnati da ingredienti come burro, strutto o conservanti che possono nuocere ad una sana alimentazione. Non significa che dobbiamo completamente eliminare questo tipo di prodotti ma cercare di minimizzarne il consumo.

Un altro tipo di carboidrato da evitare è anche quello presente nei vari conservanti, che possono essere ricchi di glucosio senza che noi ce ne accorgiamo. Un esempio eclatante è quello dei legumi in scatola, così semplici e veloci da cucinare ma ricchi di carboidrati dannosi. Per questo motivo consigliamo di sciacquare questo tipo di alimenti, per eliminare la maggior parte di queste sostanze.

I carboidrati da eliminare

I cibi ricchi di carboidrati dannosi, se mangiati in grandi quantità, possono portare ad un aumento del peso e a problemi di ipoglicemia. Se vogliamo evitare queste conseguenze, è sicuramente meglio eliminare certi alimenti dalla nostra dieta quotidiana. Iniziamo dagli snack e le merendine, tipici “comfort food” che ci possono fregare alla grande.

Pensiamo ai pacchetti di patatine, noccioline salate e girelle al cioccolato. Ci fanno sentire bene sul momento, ma producono moltissimo glucosio ed aumentano il livello di zuccheri nel sangue. In questi prodotti si nascondono i carboidrati non sani, quelli che derivano da farine non raffinate ed i conservanti. Mi raccomando state attenti alle etichette, molti cibi che non sospetteremmo mai, nascondono zuccheri e carboidrati “inaspettati”.

Il consiglio è quello di leggere sempre gli ingredienti contenuti in ciò che comprate, ricordatevi che mantenere un’alimentazione sana non significa eliminare completamente i carboidrati. Anzi, mangiamo i carboidrati sani ed eliminiamo quelli dannosi. Evitiamo i prodotti confezionati e pieni di conservanti, prediligiamo gli alimenti freschi, fatti in casa e formati da farine raffinate.

In sostanza diciamo sì ai carboidrati sani giusti ed eliminiamo i carboidrati dannosi se vogliamo vivere una vita equilibrata e, perché no, anche perdere qualche kilo di troppo!

5 alimenti che fanno crescere i capelli

Supermercati bio simili a gioiellerie, nuovi alimenti arricchiti di vitamine e proteine e una pioggia di integratori per ogni necessità: ormai il mondo dell’alimentazione è entrato a pieno titolo nell’olimpo beauty, contribuendo a fortificare il legame sempre più evidente tra bellezza e salute. In effetti siamo fatti (anche) del cibo che mangiamo, e in questi i capelli non fanno eccezione. Per mantenerli forti e sani infatti non bastano shampoo e balsamo: come per gli altri tessuti del corpo, anche capelli cuoio capelluto dipendono dal cibo che mangiamo e dal nostro stile di vita, e senza il giusto equilibrio nel tempo possono apparire opachi, sottili, fragili. Ma cosa mettere nel piatto per aiutare dall’interno la crescita dei capelli? I macro-nutrienti da ricercare sono Proteine, Grassi, Vitamine e Sali Minerali, irrorati da un’abbondante dose quotidiana d’acqua. Scopriamo insieme come funzionano, quando vanno integrati e in quali cibi si trovano in maggior concentrazione.

Le Proteine

Non solo muscoli: le proteine sono un componente essenziale per capelli folti e sani. Ben l’80% di ogni capello è formato proprio da queste molecole, sopratutto dalla cheratina. Quando l’apporto di proteine è insufficiente anche i capelli ne risentono perchè viene a mancare la cistina, l’amminoacido preponderante della cheratina che conferisce resistenza e stabilità alla struttura del capello, oltre che a stimolare il processo di cheratinizzazione e produzione di pigmenti che colorano i capelli. Le fonti proteiche sono molte, e possono essere di origine animale o vegetale. Per ad aiutare la crescita dei capelli sono da preferire carne bianca, pesce, fegato, selvaggina e verdure mentre va limitato il consumo abituale di carni rosse e insaccati. Vegan? Nessun problema: gli amminoacidi solforati che conferiscono robustezza al capello si trovano anche in cereali, grano, orzo e farro.

I lipidi

I grassi non sono sempre nemici della dieta: dipende quali e quanti. Quello che è certo è che eliminarli del tutto non è una buona idea, neppure per ciò che riguarda la cura dei capelli. Sono una componente fondamentale del film idrolipidico che riveste, protegge e mantiene sano il cuoio capelluto. Inoltre, i grassi inibiscono il DHT che è l’ormone responsabile della caduta dei capelli. Ma non è finita: stimolando la microcircolazione nel cuoio capelluto garantiscono la crescita corretta del capello e partecipano alla formazione della cheratina. Ma dove si trovano i grassi buoni nel cibo? Niente fast food, bensì nel pesce, nelle noci, nell’olio di oliva e di semi di lino o girasole. Ottimo anche l’avocado.

I minerali

Sapevi che esiste una correlazione diretta tra la quantità di minerali presente nel sangue e quella presente nel capello? Partiamo dal più importante, il ferro: è responsabile del processo di sintesi dell’emoglobina del sangue e quindi necessario per l’ossigenazione dei tessuti, ma non solo. Promuove la proliferazione cellulare, inclusa quella del follicolo pilifero da cui crescono i capelli. La mancanza di ferro nell’organismo provoca anemia e di conseguenza i capelli diventano spenti, opachi, più fragili. Dove rintracciarlo al supermercato? A seconda dello stile di dieta preferito nella carne rossa o nel fegato, ma anche negli spinaci, nei legumi e nella frutta secca. Altri minerali fondamentali per la crescita dei capelli sono lo zinco, lo zolfo, il rame e il magnesio e possono essere trovati nelle uova, nel latte, nel pesce ma anche in cipolla, aglio e banane.

Le vitamine

Ultimo ma non per importanza un corretto apporto di vitamine: questi micronutrienti sono presenti negli alimenti in piccole quantità ma sono essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo e per la crescita dei capelli. In particolare La Vitamina A antiossidante che contribuisce a combattere l’invecchiamento e la caduta dei capelli (contenuta in Olio di fegato di pesce, fegato, burro, latte, formaggio e uova), la Vitamina B5 che assicura la giusta idratazione ed è fondamentale per la riparazione dei follicoli piliferi (contenuta in avocado, pomodoro, uova, funghi, yogurt, noci e salmone) e le La Vitamine PP e H che supportano la fase di ricrescita del capello promuovendo il metabolismo di grassi e proteine (contenute nel pesce, piselli, pollo, lenticchie, formaggi, tuorlo d’uovo e latte).

L’aiuto in più

Nei mesi di maggiore stress, durante il cambio di stagione o quando si ha la sensazione che la dieta non basti, gli integratori sono un ottimo aiuto per assumere con certezza tutti i nutrienti fondamentali per la crescita dei capelli. Stop & Grow Hair di Absology è un trattamento in capsule della durata di un mese formulato con Estratto di Carciofo, Ferro e Biotina più un ingrediente esclusivo chiamato Keranat™, principio attivo brevettato finalista del NutraIngredients Awards USA 2022 nella categoria Beauty, sviluppato da una varietà di miglio (Panicum miliaceum L.) coltivato in Francia, nella Valle della Loira. Questi ingredienti essenziali aiutano a combattere la caduta dei capelli stimolandone la ricrescita e apportando forza e brillantezza, soprattutto nei casi in cui la caduta ha origine da stress, cambiamento di stagione, trattamenti aggressivi o squilibri ormonali.

Se nei periodi di forte stress i capelli appaiono deboli e sfibrati (e magari le unghie si sfaldano, segnale di carenza di nutrienti) è consigliato potenziare l’apporto di cheratina e vitamine assumendo un nutraceutico. Nutricap Plus di Nutrifarma è formulato con miglio, aminoacidi solforati, cheratina e vitamine. Il miglio è un attivo naturale che concorre al benessere di unghie e capelli, mentre la pianta perenne Ajuga reptans è utile a sostenere il trofismo di cute e annessi. Completano la formula la biotina, che contribuisce al mantenimento di capelli sani, la N-acetilcisteina e la cheratina.

Pomodori ripieni della nonna

Categoria: Secondi piatti

Ingredienti

  • Pomodori ramati 6
  • Pane toscano 100 g
  • Pecorino toscano 100 g (da grattugiare)
  • Cipolle rosse di Tropea 1
  • Basilico q.b.
  • Acqua q.b.
  • Aceto di vino bianco q.b.
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale fino q.b.

Preparazione

Per realizzare i pomodori ripieni della nonna per prima cosa tagliate via le calotte dai pomodori (1) e tenetele da parte, poi svuotate la polpa con l’aiuto di un cucchiaio e tenete da parte anch’essa (2). Salate leggermente l’interno dei pomodori (3).

Capovolgete i pomodori su una gratella (4) e lasciateli riposare in modo che perdano il liquido in eccesso. Nel frattempo proseguite con il resto della ricetta: eliminate la crosta del pane (5) e riducete la mollica a cubetti (6).

Tritate grossolanamente la polpa dei pomodori (7) e trasferitela in una ciotola (8), poi unite la mollica di pane (9).

Aggiungete un giro d’olio (10) e qualche foglia di basilico spezzettata (11), mescolate (12) e lasciate macerare a temperatura ambiente per 30 minuti.

Intanto mondate e tritate la cipolla (13). Versate l’acqua e l’aceto in una ciotola (14), immergete la cipolla tritata e lasciatela in ammollo per 10 minuti (15). 

Trascorso questo tempo scolate la cipolla e unitela al composto di pane (16). Aggiungete anche un pizzico di sale e il Pecorino grattugiato, tenendone un po’ da parte per la superficie (17). Mescolate per amalgamare il tutto (18). 

Riprendete i pomodori svuotati e trasferiteli in una teglia foderata con carta forno, poi farciteli con il ripieno fino a formare una cupoletta (19). Guarnite la superficie con il Pecorino tenuto da parte (20) e un filo d’olio (21).

Coprite i pomodori con le calotte (22) e cuocete in forno ventilato preriscaldato a 200° per circa 25 minuti. Una volta cotti, sfornate i pomodori ripieni e lasciate intiepidire (23). I vostri pomodori ripieni della nonna sono pronti per essere serviti (24)!

Conservazione

I pomodori ripieni della nonna si possono conservare in frigorifero per un giorno, in un contenitore ermetico.

Si sconsiglia la congelazione.

Consiglio

Se desiderate potete utilizzare il pane raffermo.

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