«Papà fa paura, a mamma non piaccio», il bambino scoppia a piangere e commuove il mondo: il video virale

«Vuoi più bene alla mamma o al papà?», una domanda provocatoria per qualsiasi bambino che venga messo davanti a una scelta così assurda. Difficile rispondere, eppure non per tutti il motivo è lo stesso. Se nei casi più fortunati il rapporto con i genitori è fatto di affetto e confidenza, ci sono bambini che non possono contare su un simile calore tra le mura domestiche. È questo il caso di un bimbo di quattro anni protagonista di un episodio del programma tv coreano “My Golden Kids”. La clip in cui il piccolo Eo Jun ha espresso le sue difficoltà familiari è diventata recentemente virale sui social network, totalizzando milioni di visualizzazioni e alimentando il dibattito in tutto il mondo. 

Le lacrime del bambino 

La clip virale proviene da un episodio di “My Golden Kids”, un reality show dedicato a genitori che affrontano sfide nella crescita dei propri figli. Nel video, il bambino, visibilmente provato, ha rivelato le sue preoccupazioni sulla percezione che ha dei suoi genitori. La prima domanda rivolta al piccolo protagonista è stata chi preferisse tra la madre e il padre. Commovente la sua risposta: «Non lo so…sono solo a casa, nessuno gioca con me». La telecamera si sposta quindi sulla madre in lacrime, mentre viene mostrato il bambino che gioca da solo nella sua stanza. E se questa risposta, pronunciata con tono delicato e espressione contrita, non fosse già sufficiente a far scendere una lacrima in chi guarda, il dialogo continua e mette in luce una situazione straziante. Gli viene chiesto del padre, e il bambino dice: «Fa paura quando è arrabbiato». Il suo desiderio? Che possa chiamarlo in modo gentile. La situazione peggiora con la madre: «Non penso di piacerle», dice il bimbo prima di scoppiare in lacrime e chiedere di interrompere la registrazione per elaborare le sue emozioni.

Le reazioni

La clip ha suscitato una reazione emotiva sui social media, con molti spettatori che hanno elogiato la maturità del bambino nel comunicare i suoi sentimenti così apertamente. La richiesta di Eo Jun, semplice ma toccante, ha fatto riflettere molti sulla necessità di una comunicazione amorevole e rispettosa con i propri figli. Fortunatamente, secondo un commentatore, la partecipazione allo show ha contribuito a migliorare la situazione della famiglia: il frammento della trasmissione diventato virale, infatti, non mostra quello che è accaduto dopo. Nell’episodio del reality coreano vengono mostrati i genitori, il signor Song e la signora Yoon, che giocano con il figlio e gli prestano maggiore attenzione dopo aver affrontato un percorso con gli specialisti della trasmissione. Verso la fine dell’episodio, la signora Yoon promette a Eo Jun che giocherà con lui anche quando tornerà a casa dal lavoro stanca. «Mi dispiace di averti fatto credere che non mi piaci, anche se non è così. D’ora in poi ti amerò e giocherò di più con te».

Controffensiva ucraina congelata, cosa sta succedendo? Kiev cambia i piani, guerra ormai in stallo

Qualcosa si muove sul fronte russo-ucraino. Dopo che il capo di tutte le Forze armate dell’Ucraina Valerij Zalužnyj un mese fa parlava di “stallo” bellico imposto dalla superiorità di risorse della Russia, anche il presidente Zelensky, alla fine, ha dovuto ammettere che la controffensiva ucraina è fallita e che l’inverno ha aperto «una nuova fase di guerra», ovvero quella della difensiva. È questo il messaggio combinato che il leader ucraino ha trasmesso nelle ultime ore. Prima, in un’intervista all’Associated Press, riconoscendo che la controffensiva non ha prodotto i risultati sperati, anche per via del mancato approvvigionamento da parte degli alleati delle armi necessarie: «Non abbiamo ottenuto tutte le armi che volevamo, non posso essere soddisfatto, ma non posso nemmeno lamentarmi troppo. Purtroppo, non abbiamo raggiunto i risultati desiderati. E questo è un dato di fatto».

 

Il rafforzamento

Poi, dopo aver incontrato i comandanti dei principali punti di pressione a Sud (attorno a Zaporizhzhia) e a Est (attorno a Kupyansk), nel suo discorso alla nazione di venerdì sera, Zelensky ha affermato che le difese ucraine devono essere rafforzate rapidamente su tutta la linea del fronte: «In tutti i principali settori in cui è necessario un rafforzamento, dobbiamo accelerare la costruzione di strutture».

   

Avdiivka e Maryinka 

«Massima attenzione» sarà data a settori chiave dell’Ucraina orientale come Avdiivka, Maryinka e altre città sotto fuoco russo nella regione di Donetsk, nonché alla linea difensiva a nord-est tra Kupyansk e Lyman nella regione di Kharkiv. Bisogna chiedersi il perché di questa fretta. Nonostante mantenga l’iniziativa offensiva su quasi tutti i fronti, finora Mosca non ha sfruttato il vantaggio derivato dalla distrazione delle cancellerie occidentali dovuta alla nuova guerra in Medio Oriente per lanciarsi in nuove grandi conquiste territoriali. Al contrario, ha continuato a fortificare i territori già occupati attraverso una strategia difensiva articolata in molteplici linee fatte di trincee, fossati, campi minati, denti di drago e casematte.

 

La strategia di Mosca

Un approccio che lascerebbe intendere la volontà di Mosca di congelare il conflitto continuando a logorare l’avversario già in netta inferiorità numerica e con una capacità di riassorbimento drammaticamente minore. Anche le poche battaglie ancora attive, dal punto di vista russo, sembravano volte a porre le condizioni territoriali per un compromesso politico a tempo debito. Almeno due, infatti, restano gli obiettivi territoriali di Mosca. Avdiivka, città-fortezza ucraina già accerchiata e sensibile perché troppo vicina all’omonimo capoluogo dell’oblast di Donetsk in mano russa dal 2014. E Kupyansk, città rimasta erroneamente sguarnita dagli ucraini (che appunto solo ora pensano di rifortificare), la cui cattura serve ai russi per assicurarsi il controllo del fiume Oskil, confine naturale che il Cremlino potrebbe rivendicare durante le trattative per un cessate il fuoco che arresti e al contempo consolidi la presa russa dal Donbas settentrionale fino all’estuario del Dnepr.

 

Il decreto di Putin

Il Cremlino, insomma, non ha finora mostrato interesse a nuove grandi offensive perché ciò significherebbe gestire ulteriori soldati lungo una linea del fronte dove già sono stanziati 350 mila russi. Ma le cose potrebbero ancora cambiare. Sì, perché proprio ieri il presidente Putin ha firmato un decreto per aumentare del 15 per cento il numero dei soldati dell’esercito russo (per un totale di 170 mila unità in più), giustificandolo con «le crescenti minacce associate all’operazione militare speciale e alla continua espansione della Nato». Difficile, quindi, immaginare nel breve periodo un negoziato che, innanzitutto, dovrà essere spiegato e digerito da due opinioni pubbliche che attendono, ancora, la rispettiva vittoria. C’è chi invece le idee sul post-guerra le ha ben chiare. È la first lady Olena Zelenska che, già da tempo descritta dai più vicini come insofferente alla vita presidenziale in guerra, ha chiarito di non voler vedere il marito ricandidarsi alle prossime elezioni. Elezioni che però lo stesso Zelensky ha già rimandato a tempo indeterminato.

Sicilia, viaggio al centro della terra scopre una riserva di acqua gigantesca

L’oro blu custodito sottoterra per milioni di anni. Un giacimento di acqua sotto le montagne, tra 700 metri e 2,5 chilometri di profondità, che ha capacità circa 50 volte superiore all’acqua conservata negli invasi siciliani. È la scoperta dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che ha trovato nel sottosuolo di Gela un enorme bacino di acqua custodito dal tempo nelle viscere della Sicilia meridionale. Una riserva talmente grande che potrebbe mitigare la crisi idrica dell’Isola, perché vale circa cinquanta volte il 325 milioni di metri cubi d’acqua accumulati negli invasi.

Gli scienziati la chiamano piattaforma carbonatica triassica ed è stata trovata grazie a uno studio scientifico di un gruppo di ricercatori dell’Università di Malta, dell’Ingv e dell’Università Roma Tre. “Le risorse idriche sotterranee profonde in tutto il mondo rappresentano un’importante fonte potenziale di acqua non convenzionale, che possono supportare le crescenti necessità, legate anche alla crescita demografica globale – dice Lorenzo Lipparini, ricercatore dell’Ingv – in questo caso abbiamo documentato un esteso corpo idrico sotterraneo di acque dolci e salmastre conservato in un acquifero tra i 700 e i 2500 metri di profondità al di sotto dei monti Iblei”.

Una scoperta che è stata fatta grazie a un approccio innovativo, che ha combinato l’analisi di pezzi petroliferi profondi e tecniche di modellazione tridimensionale del sottosuolo. Questo tesoro potrebbe dare un contributo alle riserve idriche di una regione a cui, secondo gli ultimi dati disponibili dell’Autorità di Bacino aggiornati al 31 ottobre, mancano almeno 23 milioni di metri cubi d’acqua rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E ci sono invasi in emergenza come la diga Pozzillo a Regalbuto che, su una capienza di 150,5 milioni di metri cubi, ne aveva appena 3,8. O l’invaso Ogliastro, che disseta la piana di Catania e che potrebbe contenere 110 milioni di metri cubi, ma è fermo a 22,4.

“Abbiamo attribuito la distribuzione di questo accumulo di acque fossili a un meccanismo di ricarica meteorica guidato dall’abbassamento del livello del mare nel periodo messiniano – aggiunge Lipparini – Secondo le nostre ricostruzioni questo abbassamento del livello del mare, avvenuto circa 6 milioni di anni fa, ha raggiunto i 2400 metri sotto l’attuale livello del mare nel bacino del Mediterraneo orientale, creando le condizioni favorevoli all’infiltrazione di acque meteoriche e all’accumulo e conservazione di questa preziosa risorsa idrica nel sottosuolo”. E poi aggiunge: “Queste acque addolcite potrebbero avere utilizzi diversificati, dalla potabilità all’utilizzo per scopi industriali e agricoli, aprendo così nuove prospettive per la Sicilia meridionale e altre regioni costiere del Mediterraneo”. Il Progetto è stato inserito tra le “action” in occasione della “Water Conference” dell’Onu del marzo 2023 e, nel prossimo futuro, il team prevede di valutare un piano di sviluppo e un progetto di utilizzo di queste acque.

La verità sul terzo segreto di Fatima: la (vera) profezia della Madonna

Era il 1917 quando alla piccola pastorella Lucia Dos Santos e ai suoi cuginetti Francisco e Jacinta Marto comparve la Vergine, rimettendo nelle loro piccole mani alcuni segreti enormi sull’umanità rivelati nel corso del tempo soltanto in parte. Soprattutto il terzo, rivelato nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II, non è stato completamente svelato. Ora il libro di Saverio Gaeta I segreti di Suor Lucia – Fatima, la verità mai detta (Piemme), un’inchiesta senza precedenti, svela la parte che nessuno ha mai osato raccontare, ponendosi anche numerose domande su quello che le parole di Maria significhino nel suo profondo. Un libro ricco di particolari e portatore di grande speranza, di cui abbiamo parlato nella nostra intervista con l’autore.

Si parla da sempre del Segreto di Fatima e spesso sono state dette cose non aderenti alla realtà. Lei da dove è partito per questa indagine?

“La base di partenza di questa nuova inchiesta è la documentazione inedita che è stata raccolta per il processo di canonizzazione di suor Lucia, l’“ultima veggente di Fatima”, insieme ad una serie di confidenze che ho raccolto nel corso degli ultimi anni da persone a conoscenza di particolari interessanti sulle vicende collegate all’apparizione in Portogallo. Con questo materiale, ho potuto mettere in luce verità mai rivelate prima, ed effettuare una ricostruzione completa di quanto è accaduto dal 1917 a oggi”.

Nel 2000 Papa Giovanni Paolo II decise di svelare il contenuto del “Terzo Segreto”, ma in realtà la sua ricostruzione ha portato a un’altra versione dei fatti. C’è stata una volontà di non dire tutta la verità o è stata una sorta di non comprensione?

“La ricostruzione dettagliata che presento nel libro, conferma inoppugnabilmente la veridicità di tutte le ipotesi fatte in precedenza riguardo al fatto che fosse stata rivelata unicamente la parte che le autorità vaticane hanno ritenuto direttamente riferibile alle parole della Madonna, e non tutte le altre spiegazioni fornite nel corso dei decenni da suor Lucia. Basti citare i brani della lettera che la veggente scrisse a papa Paolo VI nell’agosto del 1967, dove affermava di aver descritto la Luce Immensa di Dio, le parole della Madonna sul Portogallo e la fede, il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, precisando però in ciascun caso di non aver spiegato “lo sviluppo, il significato, la realizzazione”.

Perché le ulteriori spiegazioni di quello raccontato da suor Lucia non sono mai state dette?

“Essenzialmente per due motivi. Il primo è il dubbio espresso da alcuni, pur autorevoli, esponenti vaticani relativamente a quali fossero le reali parole della Vergine e quali invece le spiegazioni di suor Lucia, come se la veggente potesse essersi permessa di esprimere opinioni personali, invece che illuminazioni ricevute direttamente dal Cielo. Il secondo ha a che fare con la gravità dei testi ancora inediti – presumibilmente custoditi nell’archivio della Segreteria di Stato, e non in quello della Congregazione per la dottrina della fede, come fino ad ora avevamo pensato – che pongono l’accento sulla crisi di fede nella Chiesa, che caratterizzerà il tempo di persecuzione mostrato a suor Lucia nel ‘Terzo Segreto'”.

Da sempre si lega questo Segreto alla guerra “definitiva”, e attualmente i segnali ci sono tutti. Siamo sull’orlo della fine?

“Tutte le profezie mariane sono “condizionate”, nel senso che possono essere modificate o annullate dalla preghiera. Perciò si devono interpretare non come una minaccia di castigo da parte del Cielo, bensì come un appello materno affinché ciascuno di noi si adoperi, per quanto gli è possibile, al fine di evitare il rischio che il male prevalga, che l’umanità possa avviarsi verso l’autodistruzione, oggi consentita dalla quantità di armamenti nucleari dispiegati in numerosi luoghi della Terra. Indubbiamente il messaggio di Fatima è il più pressante su questa terribile prospettiva, quindi è un allarme da non trascurare, visto appunto quanto sta accadendo nelle due aree che, nell’ultimo secolo, sono le più presenti nelle profezie mariane: la Russia e il Medio Oriente”.

La Chiesa in questi ultimi decenni sta vivendo una profonda crisi di valori. Il messaggio della Madonna è anche su questo?

“Le apparizioni mariane sono come un mosaico nel quale ciascun tassello ha un senso ed è indispensabile per comprendere l’intera immagine. Riguardo la Chiesa, ci sono molto probabilmente scritti di suor Lucia non ancora resi noti, che dettagliano la problematica della sua crisi. Ma in altre apparizioni, come La Salette o Tre Fontane, il rischio dell’apostasia, cioè l’abbandono della fede da parte dei membri della Chiesa, è stato segnalato in maniera decisamente più preoccupata”.

Nella sua ricostruzione c’è una sorta di via di salvezza?

“Assolutamente sì! Ed è quella di prendere finalmente sul serio gli appelli del Cielo, senza fare sottili distinguo tra quello che non suscita alcun problema e quello che sembra invece disturbare la nostra tranquillità, con immagini e appelli dal tenore drammatico. Di fatto, proprio da tale consapevolezza può trovare un rinnovato vigore la pastorale di annuncio del Vangelo e la proposta di conversione dei cuori che è alla base del messaggio cristiano”.

Cosa ha cambiato in lei questa profonda ricerca che ha svolto e cosa si sente di dire?

“Approfondendo ormai da decenni questa tematica delle apparizioni e delle profezie mariane, ho avuto la conferma definitiva della loro credibilità, con la certezza che ci giungono come dono di Dio, che desidera unicamente il vero bene dell’intera umanità e la salvaguardia della propria creazione”.

Misterioso fenomeno catturato dalla stazione spaziale

Nell’ambito dell’esperimento Thor-Davis sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), l’astronauta dell’ESA Andreas Mogensen ha catturato immagini di un fenomeno noto come red sprite.

Il raro fenomeno spaziale catturato dall’ESA

Red sprites, blue jets and elves sono fenomeni ottici dell’alta atmosfera associati ai temporali che solo di recente sono stati documentati e che vengono chiamati collettivamente Transient Luminous Event (TLE). “Queste immagini scattate da Andreas sono fantastiche” ha dichiarato Olivier Chanrion, scienziato capo dell’esperimento Thor-Davis e ricercatore senior del DTU Space, aggiungendo che “La fotocamera Davis funziona bene e ci offre l’alta risoluzione temporale necessaria per catturare i rapidi processi dei fulmini“. I fenomeni come i red sprite si creano al di sopra delle nubi temporalesche, per questo motivo non permettono lo studio dalla Terra. Gli astronauti si occupano prevalentemente della loro osservazione, analizzandoli dallo spazio anche grazie l’ausilio dell’Atmosphere-Space Interactions Monitor (ASIM), presente all’esterno della ISS.

Il progetto Thor-Davis

L’esperimento, condotto nell’ambito della missione Huginn, esamina i fulmini presenti nell’alta atmosfera e le modalità in cui potrebbero condizionare la percentuale di gas serra. L’esperimento è condotto dalla Danish Technical University (DTU) insieme all’ESA. Si basa sul precedente esperimento Thor, condotto in occasione della prima missione di Mogensen nel 2015. In quell’occasione l’astronauta aveva fotografato un diverso evento di tuono che si spara verso lo spazio, il cosiddetto blue jets. La macchia rossa ripresa da Andreas Mogensen aveva una dimensione di circa 14 x 26 km.

Cosa ha catturato le immagini

L’Atmosphere-Space Interactions Monitor (ASIM) è un insieme di telecamere ottiche, fotometri e un rivelatore di raggi X e gamma, progettato per cercare scariche elettriche nate in condizioni di tempo tempestoso che si estendono al di sopra dei temporali nell’alta atmosfera. La telecamera Davis utilizza la tecnologia “basata sugli eventi“. Invece di scattare immagini raccogliendo la luce attraverso l’otturatore, misura le differenze di luce e utilizza queste informazioni per creare un’immagine. “Siamo entusiasti di avere Andreas Mogensen alla ricerca di temporali con la nuova fotocamera per eventi. L’ultima volta ha catturato un jet blu, quindi speriamo di ottenere ancora più immagini durante i sei mesi di permanenza. Questa sarà la prima volta che una telecamera per eventi viene utilizzata da un astronauta per osservare i fulmini” ha spiegato Chanrion.

Ucraina-Russia, Orsini: “Ecco la novità: Kiev ha perso la guerra”

(Adnkronos) – “Sapete la novità? L’Ucraina ha perso la guerra”. E’ la ‘sentenza’ del professor Alessandro Orsini che su Facebook emette il suo verdetto – che appare definitivo – sul conflitto che Ucraina e Russia combattono da circa 650 giorni. Il docente di sociologia del terrorismo internazionale è diventato, sin dal febbraio 2022, una figura polarizzante nel dibattito sulla guerra. Le sue analisi e le sue osservazioni, che hanno avuto ampia risonanza soprattutto attraverso Cartabianca su Raitre e ora con E’ sempre Cartabianca su Rete4, sono state spesso criticate. “Sono stato oggetto di una violenta campagna di diffamazione per avere detto che l’Ucraina avrebbe perso la guerra. Sapete la novità? L’Ucraina ha perso la guerra”, scrive oggi Orsini. 

Il post perentorio fa seguito al messaggio pubblicato in precedenza. “L’Ucraina sta sprofondando. I russi hanno circondato Avdiivka da tre lati e adesso gli ucraini possono scappare soltanto per i campi a ovest che sono pieni di mine. Dove sono finiti tutti quelli che mi insultavano per le mie analisi sull’Ucraina?”, ha scritto. 

Orsini si sofferma anche sul dibattito relativo all’ipotesi di ingresso dell’Ucraina nella Nato: “Ma quale Ucraina? Almeno la metà degli ucraini si identifica con la Russia e odia la Nato. Un sistema non corrotto direbbe: ‘Una parte dell’Ucraina, forse meno della metà, vuole entrare nella Nato e nell’Unione europea’. Se non è chiaro, allora si sappia che almeno la metà della popolazione ucraina odia Zelensky e il governo di Kiev con tutte le sue forze, e vorrebbe vedere cadere entrambi nella polvere. La retorica dei media italiani sull’Ucraina che vuole entrare della Nato è concepita per creare consensi intorno alle politiche criminali del blocco occidentale che hanno portato alla distruzione di quel Paese e all’uccisione di centinaia di bambini. Io dico: ‘L’espansione della Nato in Ucraina ha causato il massacro di centinaia di bambini'”. 

Usi ChatGPT? Da questo momento c’è una nuova funzionalità imperdibile

ChatGPT, a dispetto dei timori che ci avevano distratto in una prima fase, si sta affermando sempre di più come uno strumento di lavoro. Un mezzo molto veloce e sofisticato con cui svolgere attività che prima ci costavano molto più tempo e fatica: editare brevi testi, correggerli, tradurli controllando diverse sfumature della lingua eccetera.

Da oggi può fare anche qualcosa in più, ovvero analizzare dei documenti che si possono caricare direttamente sul sito.

ChatGPT e i PDF

La nuova versione, attualmente in versione beta e in fase di lancio per alcuni abbonati ChatGPT Plus, offre agli utenti la possibilità di caricare molti tipi di documenti, inclusi PDF o file di dati.

Su mashable.com hanno già fatto del prove, caricando Macbeth di Shakespeare o un articolo accademico sull’impatto economico dello scioglimento delle calotte polari, entrambi in versione PDF. Il sistema è riuscito ad analizzarli e a fornire dei riassunti o un elenco di punti chiave, nonché approfondimenti aggiuntivi.

Vale la pena notare che OpenAI, il creatore di ChatGPT, è già finito nei guai per aver addestrato i suoi modelli su lavori protetti da copyright. Chiunque utilizzi ChatGPT per analizzare i documenti dovrebbe essere consapevole di quali documenti utilizza e, ancora di più, di come utilizza i risultati di ChatGPT.

Ucraina Russia, le notizie sulla guerra di oggi | Kiev: Mosca ha già perso 300 mila uomini. «Gli 007 di Kiev fanno esplodere treni con carburante in Russia»

• Nonostante il gelo, proseguono i combattimenti su vari fronti, Kiev rivendica la distruzione di 5 siti militari russi, fra depositi di munizioni e altre infrastrutture • Putin si prepara a una nuova fase della guerra e ordina l’aumento del 15% del numero dei militari. • Notizie contrastanti dal Donetsk, dove le battaglie sono sempre più aspre. Mosca rivendica avanzamenti sul terreno, secondo Kiev invece le forze ucraine mantengono le posizioni.

Alfredo muore a 30 anni dopo aver preso steroidi per 30 mesi: «Mi faccio controllare cuore e reni e so che rischio l’infarto. Ma sono sano»

Una vita stroncata, nel fiore degli anni. Alfredo Martín, bodybuilder  noto come Villano Fitness oppure Héroe Fitness, è morto a soli 30 anni: a dare il triste annuncio  è stata la compagna, Vera Schroeder, attraverso un messaggio pubblicato su Instagram. La donna ha chiesto  “massima discrezione e rispetto”.

L’uso di steroidi

«Assumo steroidi da quando avevo 25 anni. Mi faccio controllare il cuore e i reni perché è dannoso per loro e so che rischio l’infarto… Ma ehi, sono sano», è stata una delle ultime riflessioni fatte da Martin, in un video social rivolto ai suoi follower. Inoltre, sempre nell’ultimo video disponibile sul profilo Instagram, parlando del traguardo dei 118 chili, aveva detto: «Per quelli che credono che ogni “assssteroide” dia un differente aspetto fisico, indovinate quali sto usando qui?».

Il 30enne spagnolo offriva consigli sull’alimentazione, e sui migliori esercizi da praticare in palestra. Vera Schroeder non ha dato spiegazioni sulle circostanze che hanno causato la morte del bodybuilder, ma un loro amico, lo youtuber Jordi Wild, è intervenuto sulla questione: «Se è stato per delle sostanze (o forse no), c’è da riflettere circa la normalizzazione dell’uso degli anabolizzanti negli ultimi anni».

Le parole della compagna del bodybuilder 

«Non immaginavo cosa significasse toccare il fondo perché nessuno così vicino a me è mai morto, ma sto scoprendo che quello che viene dopo la perdita è più duro ancora… Il ritorno in una casa vuota, la mancanza di risposte quando dico ti amo, tutte le piccole cose che facevamo insieme… Niente riempirà mai questo vuoto».

«A mia figlia sto insegnando a dipendere dal marito: la gioia sarà servirlo e avere i suoi bambini»

Il concetto di servizio e dipendenza è stato a lungo associato con la figura femminile, prima come figlia e poi come moglie. Anni e anni di lotte hanno lentamente ma costantemente fatto tremare le fondamenta di questa concezione che, sebbene non sia totalmente crollata, è oggi decisamente pericolante. 

L’emancipazione dall’uomo e la capacità di usare la propria forza per costruire, con quelle macerie, un nuovo edificio, più accogliente e meno limitante, non è accolta da tutti in maniera positiva. Naturalmente, il principio basilare della lotta è sempre stato quello della libertà, il che vuol dire anche essere liberi di scegliere una vita legata a concezioni passate, così come ha fatto Jasmine Dinis.

Jasmine, in effetti, si definisce una moglie tradizionale e vuole che sua figlia segua la stessa strada. Questo indirizzamento, più che tutto il resto, ha fatto però storcere il naso a molti. 

Jasmine viene dall’Australia, è una ragazza molto giovane, ma la sua strada le appare già chiara: il suo ruolo e il suo lavoro, ciò che è destinata a fare in quanto donna, è la moglie. Convinta della veridicità degli insegnamenti della Bibbia e della definizione di moglie e marito descritta dal testo sacro, Jasmine vorrebbe che la sua bambina segua le sue orme.  

La mamma, infatti, ha pubblicato diversi video sul suo canale TikTok per spiegare e pubblicizzare lo stile di vita che ha scelto per se stessa e, a quanto sembra, anche per la bambina. Su una clip, in particolare, che mostra la ragazza svolgere varie faccende di casa con la bambina, Jasmine ha scritto: «Sto insegnando a mia figlia che è perfettamente accettabile dipendere da un uomo, che servire il marito e partore i suoi figli sarà la sua gioia più grande». 

Poi, aggiunge: «In un mondo pieno di donne che insegnano ai propri figli che l’unico obiettivo è andare all’università, trovare un lavoro e fare soldi, io ho deciso di insegnare alla mia bambina a vivere una vita più lenta, a essere una donna in senso biblico, che vuole un marito e una famiglia da servire ogni giorno. La gioia viene da Dio e dalla famiglia, non dalla carriera». 

Le sue parole hanno infastidito molti utenti che, nei commenti, hanno espresso la loro rabbia e il loro disaccordo rispetto a degli insegnamenti ritenuti antiquati e dannosi per la lotta: «Spero che la supporterai nella scelta di una carriera se dovesse desiderare cose diverse rispetto a te», scrive qualcuno, mentre c’è chi fa presente: «Tu non sai quale possa essere la più grande gioia, per lei. Lascia che decida da sola».

Per quanto riguarda ciò che le donne possono o devono fare, viene messo in chiaro: «Ragazze, non dipendente da nessuno se non voi stesse! Siete la vostra roccia, le vostre fondamenta e il vostro futuro», «Sono felice che mia mamma mi abbia insegnato a seguire i miei sogni, anziché i suoi», «E se suo marito dovesse lasciare lei e i figli, come farò a supportare la famiglia, senza educazione o esperienza?» 

Tuttavia, alcune persone hanno approvato la scelta di Jasmine: «Tutto questo è bellissimo», «Sei una madre fantastica e questo modo di vivere è il più soddisfacente».

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