Chiara Ferragni non bada a spese per Francesca Fagnani: il lussuoso regalo per il debutto di Belve

L’influencer Chiara Ferragni sembra non aver badato a spese per il regalo all’amica e conduttrice di “Belve” Francesca Fagnani. La giornalista tornerà in onda su Rai due a partire da questa sera con il suo programma. La sua ex co-conduttrice durante il Festival di Sanremo 2023 l’ha sorpresa!

Chiara Ferragni, il regalo lussuoso a Francesca Fagnani per l’inizio di Belve

Da questa sera, martedì 26 settembre, Francesca Fagnani tornerà in onda su Rai due in prima serata con il suo show Belve. I telespettatori potranno risentire la domanda più gettonata: “e lei che belva si sente?“. La trasmissione tornerà in onda con le sue interviste dalle domande taglienti. Gli ospiti della prima puntata saranno Arisa, Stefano De Martino e Fabrizio Corona. In previsione del suo debutto con la nuova stagione di Belve, Francesca Fagnani ha condiviso una storia su Instagram del regalo inaspettato ricevuto dalla sua co-conduttrice del Festival di Sanremo 2023, Chiara Ferragni. L’imprenditrice digitale non ha badato a spese e le ha donato un gioiello della sua nuova collezione Emerald.

Francesca Fagnani regalo

La nuova collezione di gioielli firmata da Chiara Ferragni avrà un elemento comune: un pendente verde smeraldo al centro di ogni pezzo. L’influencer, come molti ricorderanno, è stata co-conduttrice del Festival di Sanremo 2023 con la giornalista romana e le ha voluto mandare un augurio di buona fortuna per il suo ritorno televisivo con Belve. Il programma è tra i più attesi della nuova stagione televisiva 2023/2024 ed è una trasmissione cult anche tra i più giovani. La collana che Chiara ha scelto di regalare alla giornalista Francesca Fagnani è un girocollo Emerald con pendente che vale 339 euro. Il prezioso è realizzato con zirconi bianchi placcati in argento e con il pendente verde smeraldo al centro. “Quanto emerald! Grazie!“, ha scritto la conduttrice nelle sue storie di Instagram taggando l’imprenditrice digitale. In molti dopo questa immagine si sono chiesti se anche l’influencer prima o poi possa scegliere di partecipare al programma della giornalista.

Una chiesa inedita nella Laguna occidentale di Venezia

(ANSA) – VENEZIA, 27 SET – Nuovi particolari sulla “Venezia delle origini” emergono dalle ricerche archeologiche nell’area del monastero dei Santi Ilario e Benedetto a Dogaletto di Mira (Venezia) da parte dell’Università Ca’ Foscari in collaborazione con il Comune di Mira, su concessione del ministero della Cultura.

Lo scavo 2023 ha confermato in gran parte i dati emersi dalle indagini geofisiche, riportando alla luce le fondazioni di alcuni dei pilastri della basilica triabsidata medievale scavata a fine Ottocento.

Le indagini hanno inoltre portato in luce un’altra chiesa più antica a tre navate, di dimensioni più piccole, di cui si conservano le fondazioni piuttosto massicce e realizzate in grandi blocchi di pietra. Da queste fondazioni proviene un’altra grande sorpresa per lo scavo: un frammento di stele funeraria di età romana, raffigurante una donna con il capo velato, utilizzato come materiale da costruzione per la creazione delle stesse strutture.

La campagna di scavo si sta svolgendo sotto la direzione scientifica di Sauro Gelichi, ordinario di Archeologia Medievale. L’abbazia dei Santi Ilario e Benedetto fu un importante monastero benedettino ubicato ai margini occidentali della laguna di Venezia, tra le attuali Malcontenta e Gambarare, nell’attuale territorio di Mira. La sua storia è strettamente intrecciata a quella del ducato delle origini (IX secolo) perché costituisce uno dei luoghi simbolo della laguna altomedievale, fondamentale per la ricostruzione delle dinamiche insediative tra VIII e XIII secolo. Di esso non resta niente a vista: nel XIX secolo furono condotti scavi che portarono al ritrovamento di una basilica a tre navate medievale, frammenti di mosaici pavimentali e una serie di sarcofagi e lapidi tombali.

Le indagini geofisiche riprese nel 2020 hanno restituito un quadro significativo relativo alla presenza di strutture archeologiche ancora sepolte nell’area dove si ipotizza sia stato fondato il monastero. Durante i lavori allo scavo sono stati utilizzati caschetti sensoriali, eye tracker e questionari specifici per sviluppare nuove soluzioni di valorizzazione. (ANSA).

Governo russo studia nuove misure per frenare aumento prezzi carburante

MOSCA (Reuters) – Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato al suo governo di assicurarsi che i prezzi del carburante al dettaglio si stabilizzino dopo il balzo causato dall’aumento delle esportazioni.

Putin, che ha presieduto una riunione di governo sul tema, ha chiesto una azione rapida e ha detto che anche la revisione delle tasse sull’industria petrolifera è un’opzione.

Secondo il vice primo ministro Alexander Novak, sono state prese in considerazione alcune nuove misure per far fronte all’aumento dei prezzi del carburante, oltre al divieto di esportazione.

Novak ha detto che ci sono proposte per limitare l’esportazione di carburante ‘grigio’ e per aumentare i dazi sull’esportazione di carburante per i rivenditori.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)

Se ricevi un bonifico da 1000 euro rischi tutto: ecco perché

I conti correnti sono un elemento fondamentale nella gestione delle finanze, ma è essenziale essere consapevoli dei rischi legati ai bonifici fraudolenti. La prudenza e la segnalazione tempestiva alle autorità possono proteggere da truffe potenzialmente costose. Vediamo insieme nel dettaglio.

Oggi, il conto corrente è diventato una risorsa comune per la gestione delle finanze personali, indipendentemente dalla sua natura bancaria o postale.

Questo articolo esplorerà l’importanza del conto corrente, con un focus particolare sulla ricezione di bonifici, un’area che richiede estrema vigilanza data la crescente minaccia delle truffe finanziarie.

Conto corrente: aumentano le truffe

Con l’aumento dell’inflazione e dei costi di vita, le persone sono sempre più vulnerabili a difficoltà finanziarie. Tuttavia, nell’ambito della ricezione di bonifici, è necessario essere cauti. La truffa finanziaria è un pericolo crescente, con i truffatori che mirano spesso a cifre notevoli.

Come funziona la truffa

I truffatori rubano carte di credito o di debito e effettuano bonifici considerevoli sui conti delle vittime. Successivamente, contattano la vittima affermando che si è verificato un errore e chiedono il rimborso tramite un nuovo bonifico verso un diverso conto bancario. Minacce e pressioni sono spesso utilizzate per costringere la vittima a compiere questa azione, ma è cruciale resistere.

Leggi anche Bonus conto corrente 2023: cos’è e come funziona?

Recupero dei fondi

Recuperare i fondi trasferiti su un conto potrebbe rivelarsi un compito arduo, poiché i truffatori chiudono rapidamente tali conti. Pertanto, è vitale reagire prontamente segnalando l’incidente alla banca o alle autorità competenti. È fondamentale non agire in base alle minacce dei truffatori e non utilizzare i fondi ricevuti in modo inspiegabile.

Proteggersi dalla truffa

Il miglior modo per proteggersi dalla truffa finanziaria è essere consapevoli e cauti. Se si sospetta di aver ricevuto un bonifico sospetto, è essenziale cercare assistenza presso la propria banca di fiducia anziché agire impulsivamente. La banca sarà in grado di risolvere la situazione e proteggere i fondi del cliente, garantendo una gestione finanziaria sicura e affidabile.

7 segnali d’allarme nell’ acquisto di una casa costruita prima del 1970

Quando esplorano il mercato immobiliare, molti acquirenti sono attratti dalle case più vecchie, in particolare quelle costruite prima del 1970. Queste proprietà spesso irradiano fascino e carattere, trasportandoci indietro in un’epoca passata. Tuttavia, quando si acquista una casa ricca di storia, è fondamentale essere consapevoli di alcuni “segnali d’allarme” che potrebbero nascondersi dietro la sua affascinante facciata. In questo articolo ti offrirò consigli essenziali per individuare questi segnali e far sì che la tua nuova vecchia casa possa trasformarsi in una casa accogliente e vivibile.

Vuoi acquistare una casa con storia?

Prima di immergerci nei dettagli dei segnali d’allarme che ho citato, è importante riconoscere il fascino di possedere una casa ricca di storia. Queste proprietà hanno un’aura unica che ci trasporta in tempi antichi, pieni di nostalgia e spirito autentico. Quando acquisti una casa costruita prima del 1970, investi non solo in un luogo in cui vivere, ma anche in una parte del patrimonio architettonico.

Tieni però presente che il passare del tempo potrebbe aver consumato alcune parti di queste case. Pertanto, una ricerca diligente sulle famose “bandiere rosse” è fondamentale per prendere una decisione giusta e informata.

7 segnali d’allarme: a cosa prestare attenzione quando si investe in una vecchia casa

1 – Problemi idraulici: le case più vecchie spesso hanno sistemi idraulici molto vecchi. Cercare segni di infiltrazioni, tubazioni arrugginite o fessurate, e verificare che rubinetti e docce funzionino correttamente.

2 – Impianti Elettrici obsoleti: i vecchi cablaggi elettrici possono comportare rischio di incendio. Assicurarsi che l’impianto elettrico sia aggiornato e rispondente alle vigenti norme di sicurezza.

3 – Problemi strutturali: i problemi strutturali possono essere comuni, a causa dell’usura causata da anni di costruzione. Ispeziona e cerca crepe nei muri, fondamenta instabili o problemi con il tetto.

4 – Isolamento Termico e Acustico: verificare l’isolamento termico e acustico della casa. Molte case più vecchie hanno un isolamento inadeguato, che può influire sul comfort e sull’efficienza energetica.

5 – Amianto e Piombo: le case costruite prima degli anni ’70 possono contenere materiali come amianto e vernici a base di piombo. Questi possono essere pericolosi per la salute se non trattati adeguatamente.

6 – Impianto di riscaldamento e raffrescamento: valutare l’impianto di riscaldamento e raffrescamento dell’immobile. Le case più vecchie spesso hanno sistemi obsoleti che possono essere inefficienti e costosi se è necessario sostituirli.

7 – Infestazioni da parassiti: sì , queste case sono più suscettibili alle infestazioni da parassiti. Cerca segni di insetti, roditori e altro e preparati a un’ispezione professionale, se necessario.

Restauro e modernizzazione: trasformare il passato in presente

Nonostante le sfide che le case più vecchie possono presentare, se siamo finanziariamente in grado di restaurare e ammodernare una proprietà, allora abbiamo la garanzia di trasformare una vecchia proprietà in una vera reliquia architettonica. Ecco alcuni suggerimenti per abbracciare il carattere unico di una vecchia casa:

Mantieni gli elementi originali: se possibile, preserva le caratteristiche architettoniche della casa, come modanature, vecchie porte o pavimenti in legno. Questi elementi possono aggiungere un tocco speciale alla tua casa;

Rinnovare Cruciale: investire nell’aggiornamento degli impianti idraulici, elettrici e di riscaldamento per garantirne sicurezza ed efficienza, oltre a migliorare l’isolamento per renderlo più efficiente e confortevole;

Presta attenzione all’Interior Design: durante la ristrutturazione, opta per un interior design che rispetti il carattere della casa. Combina elementi antichi con mobili e decorazioni contemporanei per uno stile equilibrato ed elegante.

Accorgimenti ulteriori

Sì, acquistare una casa degli anni ’70 può essere un’esperienza entusiasmante, ma è fondamentale essere consapevoli di questi segnali d’allarme di cui abbiamo parlato sopra. È necessario effettuare sopralluoghi approfonditi e investire negli opportuni ammodernamenti di una vecchia casa, affinché diventi un’abitazione moderna e sicura, pur mantenendo il fascino di un tempo.

Segui questi suggerimenti e sarai finalmente pronto per fare un acquisto intelligente e goderti la tua dimora storica per gli anni a venire. Dopotutto, una casa più vecchia può essere un vero tesoro in attesa di essere trovato.

Leggi anche: 10 piccole case: idee per costruire una casa quando hai la tua terra e i 10 comuni portoghesi più economici per comprare una casa | 2023 .

Migranti, la Germania cambia la linea: adesso apre sul patto

Due reazioni diverse da due governi molto distanti, specialmente a livello politico. Si può sintetizzare così l’odierna giornata politica europea: da Berlino infatti, il cancelliere Olaf Scholz avrebbe dato il suo benestare all’accordo comunitario sul nuovo patto per i migranti. Da Budapest invece, il premier Viktor Orban ha fatto sapere di non condividere il piano e che dunque il suo governo farà di tutto per bloccarlo. Possibile che le posizioni del premier ungherese saranno seguite dagli altri governi dell’area Visegrad.

Il via libera del governo tedesco al patto

La vera partita si giocherà domani a Bruxelles. Qui infatti si riuniranno tutti i 27 ministri dell’Interno dell’Ue, in agenda c’è la discussione sul tema immigrazione e in primo piano è stato inserito per l’appunto il nuovo patto per i migranti. Si tratta di un progetto, portato avanti soprattutto dalla commissione europea guidata da Ursula Von Der Leyen, all’interno del quale sono state inserite proposte di riforma sull’asilo e, più in generale, sulla gestione del dossier migratorio.

Un tema quindi molto spinoso, considerando quanto sta accadendo in Italia con l’emergenza sbarchi in questi mesi e le annesse polemiche politiche che hanno riguardato Roma, Berlino e Parigi. Con i governi francese e tedesco che più volte sembrano essersi messi di traverso sulla possibile solidarietà da offrire all’Italia alla luce dell’attuale situazione.

Qualcosa sembra muoversi sotto il fronte politico. Così come trapelato sui media tedeschi infatti, il cancelliere tedesco Olaf Scholz nel corso di una riunione del governo avrebbe dato il via libera al patto sui migranti. Dunque domani a Bruxelles il suo ministro dell’Interno avrà mandato di non astenersi dalla votazione prevista nella riunione tra i 27. Il semaforo verde di Scholz potrebbe essere decisivo per giungere a un definitivo accordo tra i ministri, prima di passare poi la palla al Consiglio Europeo.

Il “no” di Orban

Tuttavia l’accordo potrebbe allonantanarsi. E questo perché a est c’è molto scetticismo sul nuovo patto. Il premier ungherese Orban è stato il primo a mettere le mani avanti e a dichiarare che non è intenzione del suo governo votare favorevolmente al piano europeo. “Bruxelles – ha scritto Orban su X/Twitter – vuole farci andare giù il fallito patto sui migranti prima delle prossime elezioni europee. Mentre i migranti illegali attaccano i nostri poliziotti, Bruxelles vuole costringerci a farli entrare. Un’altra idea folle della bolla di Bruxelles. Non lo permetteremo!”

Al momento non sono arrivate reazioni dalla Polonia, altro Paese da sempre contrario al nuovo patto. Ma sembra molto probabile che anche Varsavia si metterà di traverso, al pari degli altri governi della cosiddetta Area Visegrad.

Pecore affamate mangiano oltre 100 chili di marijuana dopo la tempesta Daniel. Il pastore: «Avevano un comportamento strano»

Un gregge di pecore, in Grecia, ha mangiato 100 kg di cannabis  dopo l’alluvione della tempesta Daniel. Gli incendi e le inondazioni hanno colpito il paese, lasciando così il bestiame a lottare per trovare qualcosa da mangiare.

E’ stato il pastore del gregge ad accorgersi del comportamento strano degli animali. Le pecore hanno iniziato a comportarsi in modo strano dopo aver invaso una serra che produceva cannabis medicinale. Il proprietario del terreno, già devastato dalle inondazioni della tempesta, è disperato.

L’episodio è avvenuto nei pressi di  Almyros,  comune della Grecia situato nella periferia della Tessaglia.

Cosa è successo

La mandria stava pascolando nelle pianure allagate, prima di trovare una serra vicino alla città di Almyros, dove hanno consumato poi circa 100 kg di cannabis, come riferiscono i media locali. Poco dopo l’ “abbuffata”, è stato il pastore a notare lo strano comportamento del suo gregge.

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Il commento del proprietario della serra

Il proprietario ha raccontato che il raccolto era già stato gravemente danneggiato dalla tempesta Daniel: le pecore, quindi, hanno consumato tutto ciò che era rimasto. «Abbiamo avuto le alluvioni, abbiamo perso quasi tutto. E ora questo. La mandria è entrata nella serra e ha mangiato ciò che era rimasto. Non so se ridere o piangere», ha dichiarato il possidente.

Stefano De Martino a Belve, la rivelazione su Belen Rodriguez: «Il matrimonio non è finito per un tradimento»

Stefano De Martino super ospite a Belve. Colpaccio di Francesca Fagnani che torna stasera in tv con la prima puntata delle sue irriverenti interviste e come primo ospite parte con Stefano De Martino. Lui e la sua ormai ex Belen Rodriguez hanno riempito le pagine dei rotocalchi di gossip in tutte questa calda estate. Lei beccata con Elio, lui con Martina, ma quale è la verità?

Belve torna stasera in tv, Francesca Fagnani parte con il botto: Arisa, Fabrizio Corona e Stefano De Martino sono gli ospiti. Le anticipazioni

Stefano de Martino a belve, la confessione su Belen

«Il mio matrimonio non è finito per un tradimento». La Fagnani però lo mette all’angolo ricordandgoli che la showgirl argentina diverse volte ha detto che Stefano è tendente a tradire, così lui risponde: «Io non sono uno stinco di Santo, ma credo moto nell’esclusività dei sentimenti»

Grande Fratello, pagelle quinta puntata: Beatrice, suprema (8), Massimiliano, ma chi ti crede? (2), Heidi, docente di seduzione (9), Vittorio, da shekerare (1)

L’intervista

È un racconto ironico e intimo quello che il ballerino e conduttore Stefano De Martino concede a Belve. Sulla sua vita professionale, racconta dell’ambizione che lo muove e di una continua ricerca di nuove sfide: “Con l’età mi piacerebbe spostarmi su altri generi, anche se adesso l’intrattenimento mi diverte molto”. E all’idea di poter essere il prossimo conduttore del Festival di Sanremo, commenta: “È molto presto quindi prego che non me lo chiedano, perché farei fatica a dire di no: ho sempre detto che per fare Sanremo ci vuole qualche capello bianco”. La conversazione con Francesca Fagnani tocca diversi temi, compresa la sua infanzia a Torre Annunziata, prima del successo: “Vivevo in un quartiere ruspante: nel palazzo non c’era il portone, a terra c’erano le siringhe. Ma è più facile farcela partendo in salita: il disagio è la condizione migliore per far sì che accada qualcosa di meglio”.

Tragedia in A13, auto si schianta contro un camion fermo in coda: muoiono mamma e figlia di 5 anni di Abano

FERRARA – Tragedia oggi pomeriggio, 27 settembre, lungo l’autostrada A13: nell’incidente muoiono mamma e figlia di 5 anni, Maria Grazia Forgetta e Gioia Petriccione, ferito il papà che era alla guida della Skoda. La famiglia, originaria di Caserta, è residente ad Abano Terme. L’incidente è avvenuto poco dopo le 15.30, tra i caselli di Ferrara Nord e Ferrara Sud.

Nel tratto di autostrada appena più avanti si era verificato un incidente tra mezzi pesanti e si erano formate lunghe code. L’auto della famiglia, che stava andando a Caserta, si è schiantata contro un camion incolonnato. La mamma di 49 anni e la figlia di 5 anni sono morti sul colpo. Il padre, 50enne, è rimasto ferito ed è stato portato all’ospedale di Cona. Ha riportato lievi ferite e contusioni. Sul posto, oltre al 118, c’erano vigili del fuoco e polizia stradale.

Partito democratico, Dario Franceschini pronto a sciogliere Area dem per Elly Schlein

Dario Franceschini scende in campo per Elly Schlein. L’ex ministro della Cultura, secondo le indiscrezioni, è pronto per mettere insieme una corrente (ma non chiamatela così) con Nicola Zingaretti, Francesco Boccia e Marco Meloni (area Enrico Letta). A sancire l’alleanza una cena, un paio di settimane fa, a cui avrebbe partecipato anche Roberto Speranza: l’ex ministro della Sanità però è poi uscito dal gruppo, non così convinto di ributtarsi tra ex Margherita e catto-dem dopo aver (anche a causa loro) abbandonato il Pd per fondare Articolo 1, salvo poi fare marcia indietro proprio con Schlein. Tra coloro che hanno detto sì, invece, anche Dario Nardella, al secondo mandato come sindaco di Firenze e dato in lizza per un posto alle elezioni europee. L’ipotesi sarebbe quella di battezzare la nuova creatura entro quest’anno.

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Il nuovo progetto

Franceschini sarebbe in procinto di sciogliere la sua corrente, Area Dem, per creare una nuova “cosa” che possa sostenere la segretaria Elly Schlein, anche in vista delle elezioni europee, che per la segretaria dem assomigliano sempre più a un banco di prova decisivo. Un risultato sotto il 20% – e negli scenari peggiori un sorpasso del M5s – porterebbe quasi inevitabilmente a una riscossa dell’area riformista (quella di Stefano Bonaccini), uscita sconfitta dalle primarie ma pronta a tornare alla carica. Qualcuno sussurra però che l’iniziativa non sia stata accolta con eccessiva gioia dalle persone più vicine a Schlein: il rischio è quello di consegnare il proprio destino politico a questo azionista di maggioranza, che – è lecito pensare – non ci penserebbe due volte a scaricare la segretaria in caso di necessità.

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Le mosse di Schlein

«Mettetevi comodi, siamo qui per restare», ha però ribadito Schlein a “Il cavallo e la torre” su Rai 3 rispetto a un suo eventuale addio in caso di flop alle elezioni europee, ribadendo la sua strategia di campo largo delle opposizioni «sulle cose concrete come salario minimo e sanità pubblica». La stessa segretaria dem sembra essersi invece arresa al fatto che nel suo partito sarà difficile eliminare la presenza delle correnti. Nel suo intervento in collegamento a «Crea! L’Italia che faremo» (evento riconducibile proprio a una corrente, quella degli ex lettiani), a Iseo, la segretaria dem ha affermato: «È giusto che vivano le aree culturali, non nel tentativo di costruire recinti, ma per mettere in circolo quella competenza e quel sapere e quella cultura per tracciare insieme una via».

Funerale di Giorgio Napolitano a Montecitorio. Foto Antonio Nardelli/Ag. Toiati

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