Trova donatore di seme su Facebook: a Sarah nascono due gemelle

Voleva concepire un figlio, ma non aveva un partner per farlo, allora anziché rivolgersi ad una banca del seme, ha cercato su Facebook e trovato un gruppo di donatori di sperma. Sarah Mangat, 34 anni, così ha programmato la concezione, rivolgendosi per oltre un anno ad un centro specializzato in Canada, dove hanno monitorato dal punto di vista medico il suo ciclo.

Cane rivede l’ex della proprietaria e lo riconosce dopo oltre un anno e mezzo: il video è commovente

Donatori social

Quando è arrivato il momento, Sarah ha usato lo sperma dello sconosciuto, restando incinta al primo tentativo e per giunta di due gemelle.

Turista infastidisce un elefante selvaggio: caricata con la probiscide e lanciata via, il video choc

Due gemelle

Ad aprile 2022 sono nate le sue figlie, Elora e Addison, non senza difficoltà visto che una delle due ha trascorso 70 giorni in ospedale e Addison 79 giorni, a causa di una serie di problematiche avute dopo la nascita.

Single non per scelta

«Avevo provato tutte le app di appuntamenti e non stavo incontrando nessuno, non puoi aspettare per sempre che la persona giusta entri nella tua vita. È la decisione migliore che abbia mai preso» ha rivelato la donna, parlando della sua esperienza, dopo un lungo periodo di 8 anni come single.

Malori tra i bambini a scuola: la causa è il Norovirus. Riapre la mensa. Le misure igieniche adottate

TRIESTE – L’agente che ha determinato i malori tra studenti e personale delle scuole di Muggia è il Norovirus, che ha natura virale. Lo ha reso noto con un comunicato il sindaco di Muggia, Paolo Polidori, che lo ha appreso dall’Asugi, la Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina. La nota del sindaco è stata inviata anche alle famiglie, annunciando che la mensa riaprirà regolarmente martedì. Polidori chiarisce anche che all’origine dei malesseri, segnalati tra giovedì e venerdì della scorsa settimana da bambini e lavoratori delle scuole, e poi anche da genitori, c’è un virus.

Le misure sanitarie

L’Azienda sanitaria, scrive Polidori, ha «previsto le seguenti misure sanitarie: dovranno essere adottate tutte le misure di prevenzione del contagio per via oro-fecale da parte del personale, utilizzando guanti monouso anche per tutte le attività a rischio di contaminazione; servizi igienici, maniglie e interruttori della luce dovranno essere disinfettanti con cloroderivati». Misure che, indica Polidori, sono «già state poste in essere e continueranno ad essere la linea guida a cui ci si atterrà nei prossimi giorni. Sono già stati sanificati gli ambienti della cucina, i materiali utilizzati, si è provveduto alla fornitura di nuovi alimenti e alla sostituzione, dove necessario, del personale di cucina che osserverà nei prossimi giorni specifici protocolli sanitari quali uso di mascherine, guanti monouso, lavaggio periodico delle mani con prodotti igienizzanti. Sono stati sanificati anche i locali mensa e i cucinotti dei singoli plessi». Su indicazione dell’Asugi, il sindaco, «raccomanda ai genitori e al personale di contattare il medico curante qualora si presenti una sintomatologia gastroenterica caratterizzata da febbre, vomito, crampi addominali e diarrea per i conseguenti interventi di competenza». 

Frutta per diabetici: tutti i prodotti migliori

Per chi soffre di diabete il consumo della frutta impone scelte precise che, spesso, spingono a escludere molti prodotti di stagione. Una decisione che scatena polemiche e dibattiti anche tra gli esperti, che consigliano il consumo di pochi prodotti mirati e ricchi di fibre. Una condizione che può creare confusione e che richiede maggiore chiarezza e specifiche, per non limitare il consumo di un prodotto fresco e comunque benefico. Tutto questo per favorire l’assunzione calibrata della frutta e ben regolata, così da sfruttarne tutti i benefici.

La frutta spesso viene bandita perché contiene zuccheri (carboidrati), ma il segreto di un consumo equilibrato è legato alla scelta della stessa, con una preferenza maggiore nei confronti dei prodotti che contengono meno zucchero e con un indice glicemico inferiore, ma senza escludere il resto delle proposte. L’assunzione della frutta deve essere attenta e bilanciata, e andrà inserita all’interno dell’alimentazione quotidiana, per un regime equilibrato e ben calibrato.

Frutta e diabete, come bisogna regolarsi

Se si soffre di diabete consumare la frutta, spesso, potrebbe creare problematiche, in particolare se non si considera il carico glicemico della stessa. Per assumerla nel modo giusto è importante dosare i quantitativi creando porzioni che non superino i 15 grammi di carboidrati/zuccheri. La differenza spesso è data dal livello di maturazione della frutta stessa, dalla presenza delle fibre che possono aumentare o diminuire il picco glicemico. Ad esempio la mela, che contiene molte fibre, favorisce un picco glicemico inferiore dopo la digestione. Al contrario i succhi di frutta e le spremute possiedono un indice glicemico più alto, anche se non contengono zuccheri aggiunti. Un altro fattore che può incidere, e da non trascurare, è dato dalla singola risposta nei confronti del diabete: ogni persona che ne soffre reagisce in modo differente, con un metabolismo diverso e con un fabbisogno nutrizionale che andrà assecondato con un‘alimentazione specifica.

Frutta e diabete, quale è meglio consumare saltuariamente

Chi soffre di diabete deve poter contare su un’alimentazione ricca di fibre e ben bilanciata, moderando l’assunzione dei prodotti ricchi di carboidrati e che possono provenire anche dai vegetali, cereali integrali, dalla frutta e dai legumi. Non tutta la frutta, ad esempio, contiene lo stesso quantitativo di carboidrati, alcuni prodotti ne risultano più ricchi e per questo vanno assunti con parsimonia: tra questi banane mature, uva, fichi e cachi che risultanto maggiormente carichi di zuccheri. Per quanto riguarda la frutta secca, quella sciroppata, la purea di frutta, i succhi e i centrifugati l’utilizzo deve essere ridotto al minimo o evitato, oppure inserito all’interno di un regime alimentare specifico, definito dal diabetologo, ma sempre con un consumo occasionale e limitatissimo.

Frutta e diabete, quale quella più indicata

Soffrire di diabete impone scelte alimentari precise e serve il supporto del professionista di fiducia, che potrà definire il prospetto alimentare più adatto alla singola esigenza. In questo modo il paziente non dovrà subire rinuce drastiche ma potrà contare sul nutrimento più adatto alle proprie necessità. Come abbiamo visto la frutta va assunta correttamente, con una maggiore predilezione per i prodotti ricchi di fibre. Tra la frutta fresca consigliata spiccano mele, pere, kiwi, nespole, fragole, agrumi, albicocche, arance, pesche e lamponi, da assumere in modo equilibrato con una gestione sapiente delle porzioni. Gli esperti spesso la inseriscono durante la prima fase della giornata o suddividendola all’interno dei pasti principali.

Meglio preferire un prodotto con la buccia, come ad esempio le mele, magari da consumare a colazione in combinazione con un vasetto di yogurt magro e fette biscottate integrali, oppure con biscotti integrali secchi o fiocchi di avena. La si può consumare come spuntino lontanto da pasti, con l’aggiunta occasionale di qualche mandorla, ma anche a fine pasto meglio se dopo aver consumato pietanze ricche di fibre. La scelta ricade spesso sulle mele perchè ne contengono un’alta percentuale, in particolare nella buccia, ma sono ricche anche di minerali e vitamine C, E, alcuni caroteni pro-vitamina A, luteina, oltre ad acido folico, potassio e magnesio. Svolgo un’azione antiossidante naturale e possono ridurre il rischio di alcune malattie come tumori, problematiche cardiovascolari, asma, morbo di Alzheimer e anche il diabete 2.

Colpo da mezzo milione: PoltroneSofà nel mirino dei ladri

Un furto messo a segno nel cuore della notte, presumibilmente con il supporto di un basista: così i ladri hanno ripulito il deposito del megastore di PoltroneSofà sull’Aurelia (Roma), impossessandosi di attrezzature video del valore di circa 500mila euro. A essere presi di mira, quindi, non sono stati nè divani nè poltrone, bensì gli apparecchi elettronici utilizzati per effettuare le riprese dei celebri spot televisivi. Attrezzature che non si trovavano all’interno del punto vendita di via Aurelia 1303, ma dentro un magazzino sito in un’area limitrofa: quindi un colpo evidentemente studiato ad hoc dai ladri con l’obiettivo di mettere le mani proprio sulle costosissime attrezzature.

Cosa è accaduto

A denunciare l’ammanco dell’attrezzatura alle forze dell’ordine, nella mattina dello scorso venerdì 28 aprile, sono stati alcuni dipendenti del punto vendita: ciò lascia presagire che i ladri siano entrati in azione nel cuore della notte di giovedì. Un furto ben congegnato, quello messo a segno dalla banda, che si è mossa con grande precisione, forse anche grazie alla consapevolezza di alcune carenze nella sicurezza e all’appoggio di un basista. I malviventi sono andati a colpo sicuro sul deposito, che si trova in una zona limitrofa al megastore: un’area a destinazione commerciale molto ampia, nella quale, peraltro, vi sono strutture, capannoni e magazzini di vario genere relativi ad altre attività.

Che l’obiettivo fossero fin da subito le costosissime apparecchiature utilizzate per registrare e successivamente montare gli spot pubblicitari di PoltroneSofà non c’è dubbio. Così come è molto probabile che la banda sapesse benissimo che l’area non è protetta da videocamere di sorveglianza, cosa inusuale per un’attività del genere in una zona oltretutto ben distante da palazzi o edifici abitati. La sicurezza del megastore, e quindi anche del deposito, è affidata esclusivamente a un servizio di vigilanza “fisica”, ma l’addetto incaricato non si è reso conto di nulla.

Quando le forze dell’ordine sono intervenute sul posto venerdì mattina, a seguito della segnalazione dei dipendenti, non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto furto. Dal magazzino sono state sottratte esclusivamente tutte le apparecchiature utilizzate per realizzare gli spot pubblicitari. Tra videocamere, luci, cavalletti e apparecchi per il montaggio, la banda ha messo le mani su un bottino del valore di mezzo milione di euro: questa la valutazione data dalle varie società a cui di fatto appartengono le attrezzature. Attrezzature che risultano assicurate anche contro casi del genere.

I sospetti

La grande dimistichezza con cui si sono mossi i ladri ha fatto supporre agli inquirenti che essi abbiano agito anche grazie all’aiuto di un basista. Dato che nei pressi del deposito preso di mira dalla banda c’è un supermercato, la speranza è che le videocamere di sorveglianza poste a protezione dell’attivià possano aver ripreso qualche immagine in grado di far luce sulla vicenda.

Giorgia a tutto tondo, fra carriera, maternità ed Emauel Lo: “La cosa bella è che conosciamo i difetti l’uno dell’altra”

Attualmente nelle sale nel quarto film di Rocco Papaleo, che si intitola Scordato, Giorgia si racconta in una lunga intervista nella quale parla del figlio Samuele e di suo padre Emanuel Lo, con cui la cantante fa coppia fissa da 20 anni. Giorgia, come sappiamo, ha partecipato all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Parole dette male”, mentre il suo compagno sta vivendo un momento di grande popolarità perché è uno dei professori di Amici e al Serale, fase conclusiva del talent show di Maria De Filippi, balla in coppia con Lorella Cuccarini. Ecco perché i due piccioncini e la loro relazione stanno destando curiosità.

Giorgia ed Emanuel Lo: una coppia normale

Ospite del podcast di Gianluca Gazzoli The Msmt, Giorgia ha raccontato degli inizi del suo rapporto con Emanuel Lo, dicendo che, quando l’ha conosciuto, lui aveva 23 anni e lei 31. La cantante gli ha subito detto che la differenza di età era un problema, ma poi i due sono andati in tour insieme ed è nato l’amore:

Quando ci siamo messi insieme gli dicevo: vedrai che mi lascerai per una più giovane, e invece adesso sono 20 anni. Sì, sono passati vent’anni e adesso ci detestiamo l’un l’altra perché dopo 20 anni è normale, è la forma di amore moderno. La cosa bella è che conosciamo i difetti l’uno dell’altra e quindi sai quando ti darà fastidio.

Emanuel è stato estremamente disponibile con la sua dolce metà quando è nato Samuel, e così Giorgia ha potuto dedicarsi alla musica, facendo tre album e un tour. Forse l’unica cosa che veramente genera discussioni in famiglia è la diversa opinione circa la gestione della casa. Emanuel è disordinato e piuttosto sbadato. E infatti Giorgia ha detto:

Io in questi giorni sono stata fuori casa dove ho parlato di musica e io torno lì e divento badante, casalinga arriverò e troverò un casino ci saranno i gatti che mi diranno ‘aiutace che non c’hanno dato niente da mangiare’ e loro che si sentiranno fighissimi e la casa sarà un casino e mi dovrò subito rimettere a regime.

Maternità e carriera

In quanto artista con molti impegni, Giorgia non è sempre riuscita a conciliare famiglia e lavoro. I primi tempi per lei sono stati difficili, perché certe cose può farle solo una mamma. Giorgia ha allattato per 8 mesi e spesso si portava dietro Samuele in tournée. Quando non le era possibile, i primi tempi si sentiva in colpa:

Ti organizzi e un modo per fare tutto si trova. Però la parte psicologica la devi sempre curare, noi donne abbiamo il senso di colpa dell’abbandono, ma va risolto perché non è giusto provarlo. La cosa che mi faceva soffrire erano quelle notti in cui non tornavo a casa, perché una mamma, un papà possono stare fuori tutto il giorno e poi la sera torni e di notte ci sei, e secondo me per un bambino è strano.

Giorgia e i social

A fine intervista Giorgia ha affrontato l’argomento social, facendo capire di sentirsi molto fortunata ad aver cominciato la sua carriera quando non esistevano Facebook, Instagram, eccetera. Far fronte agli haters non è facile per nessuno, men che meno per lei che da giovane era più insicura di adesso:

La Giorgia dei vent’anni era molto fragile emotivamente e quindi non credo che avrei retto un talent o le critiche via social a quell’età lì. A vent’anni deve essere pesante leggere commenti e critiche sui social, non si è formati e si è costretti a crescere velocemente. Io vivevo malissimo i commenti dei giornalisti che scrivevano di me che non emozionavo, che ero fredda.

F1, GP Azerbaijan 2023: Ocon sfiora la tragedia

In una F1 votata alla sicurezza, il GP dell’Azerbaijan 2023 sfiora una tragedia. Nel corso dell’ultimo giro del Gran Premio di F1, l’Alpine di Esteban Ocon è entrata nella pit lane ma l’ha trovata invasa di gente.

Addetti ai lavori, quindi incolpevoli dell’atto incosciente compiuto perchè, essendo in massa avrano ricevuto quell’ordine da qualcuno, probabilmente la FIA. Quello che lascia maggiormente perplessi è che il pilota francese non aveva eseguito il pitstop obbligatorio per tutti e 51 i giri previsti dal Gran Premio dell’Azerbaijan e quindi, come ha fatto la Haas di Hulkenberg, anch’essa partita dalla pit lane come la Alpine ed intenta a sfruttare al massimo le gomme nella speranza di una Safety Car salvatrice, doveva rientrare per forza ai box per soddisfare il regolamento.

La tragedia è stata sfiorata perchè Ocon è stato richiamato ai box mentre i fotografi e gli altri addetti stavano già invadendo la pit lane per i festeggiamenti, costringendo l’ignaro pilota a frenare bruscamente. Sono tutti illesi, per fortuna, tranne l’immagine della sicurezza in F1: ma non doveva essere una priorità?

 

In collaborazione con Automoto.it

Rigurgito della valvola aortica: segni e sintomi più comuni

Riepilogo

Flusso di sangue dall’aorta nel ventricolo sinistro durante la diastole a causa di una disfunzione della valvola aortica.

Sintomi

Se si verificano sintomi nuovi, gravi o persistenti, contattare un operatore sanitario.

Il rigurgito della valvola aortica potrebbe non mostrare sintomi per diversi anni. I sintomi, quando appaiono, includono:

  • Mancanza di respiro
  • Senso di oppressione o dolore al petto
  • Battito cardiaco rapido / irregolare
  • Debolezza
  • Capogiri, svenimenti
  • Caviglie e piedi gonfi

Opzioni di trattamento comuni

Come viene eseguita la diagnosi?

Cause

  • Difetti congeniti della valvola
  • Malattie cardiache reumatiche
  • Endocardite infettiva
  • Trauma al cuore
  • Rigidità della valvola dall’accumulo di calcio
  • Usura legata all’età sulla valvola
  • Malattie vascolari del collagene come lupus, scleroderma e artrite reumatoide
  • Disturbi come la sindrome di Marfan, la sindrome di Turner
  • Malattie degenerative
  • Ipertensione incontrollata
  • Dilatazione aortica
  • Spondilite anchilosante
  • Arterite sifilitica, arterite di takayasu
  • Dissezione aortica

Domande da porre al medico

Consulta qui l’articolo completo

Solo a scopo informativo. Consulta un medico per un parere.Origine: Focus Medica.

Decreto lavoro 2023, bozza e cuneo fiscale: come cambia busta paga

(Adnkronos) – Taglio dei contributi previdenziali fino al 7% per le buste paga da luglio a novembre, per un costo complessivo di 4,1 miliardi di euro. Lo prevede la nuova bozza del decreto legge lavoro 2023, con l’articolo ‘Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti’. Nel testo si legge che ”per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 30 novembre 2023, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima, la misura dell’esonero stabilita dal primo periodo in due punti percentuali è elevata a sei punti percentuali, fermi restando l’ulteriore incremento di un punto percentuale dell’esonero”. 

La norma modifica la legge attuale, che prevede per tutto il 2023 un esonero sulla quota di contributi previdenziali dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, esclusi i lavoratori domestici. Attualmente Lo sconto è pari al 2% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.692 euro e al 3% se la retribuzione non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.  

Laura Chiatti a Domenica In stupisce i fan: «Irriconoscibile, è Ilary Blasi?»

Ospite a Domenica In, Laura Chiatti ha rilasciato un’intervista insieme al marito Marco Bocci, per promuovere il loro nuovo film “La caccia”. Ma i fan della coppia si sono soffermati sull’aspetto dell’attrice che, a detta di molti, sarebbe risultato diverso. Valanga di commenti su Twitter circa il cambiamento del viso di Chiatti: «Irriconoscibile» si legge e ancora: «Laura Chiatti è diventata Ilary Blasi», «Ma Laura Chiatti non si riconosce, perché?». In molti, insomma, sostengono che la moglie di Bocci abbia esagerato con la chirurgia. Ma sarà vero?

Gianni Sperti a Verissimo dopo le nozze con Paola Barale: «Io omosessuale? Non lo dirò mai, vorrebbe dire mettere un’etichetta»

Paolo Brosio, lacrime a Verissimo per mamma Anna morta: «Perderla è stato un dolore fortissimo»

La relazione 

 

Nel film “La Caccia” dove Marco Bocci è il regista, Laura Chiatti è protagonista insieme all’attore Filippo Nigro. Dunque, oltre ad essere una coppia nella vita reale, i due sono ormai diventati un duo anche sul piccolo schermo. Zia Mara, poi, ha anche indagato sulla loro storia d’amore: Marco e Laura, oltre ad essere convolati a nozze nel 2014, sono anche genitori di due bambini, Pablo ed Enea. Ma, come hanno dichiarato loro, la relazione non è sempre rose e fiori: «Ci scanniamo, perché siamo opposti» ha detto Bocci. 

Ed ecco Mara Venier che incalza: «Avevo sentito che eravate in crisi… E infatti avevo chiamato Laura». Al che, la Chiatti l’ha subito interrotta, dicendo: «Ma è vero, eravamo in crisi. Lo siamo ogni due giorni. Ma chi non lo è?» E qui Marco ha aggiunto scherzando: «Alla fine tutto si sistema, andiamo a letto e basta».

Reflusso gastroesofageo: i cibi da evitare, i rimedi, le abitudini da perdere

Il «bruciore di stomaco», sintomi Bruciore, acidità in bocca, calore e dolore all’altezza dello sterno sono i sintomi più tipici del disturbo comunemente chiamato «bruciore di stomaco», ma che è tecnicamente il «reflusso gastroesofageo». È un problema sempre più diffuso che si percepisce soprattutto al risveglio, dopo i pasti e durante la notte (tipicamente da mezzanotte alle 3 di mattina) o in posizione sdraiata,o mentre ci si piega in avanti (ad esempio mentre si allacciano le scarpe). Circa il 20% degli adulti italiani lamenta almeno un episodio a settimana di questo genere e una quota attorno al 9% convive con una malattia da reflusso vera e propria. Le cause, i rischi La malattia è causata da diversi fattori che possono essere alimentari, anatomici, funzionali, ormonali e farmacologici. In pratica succede che il tono dello sfintere esofageo inferiore (la zona di passaggio tra esofago e stomaco) diminuisce e il passaggio di acido dallo stomaco all’esofago non viene più bloccato in modo efficiente. Il disturbo, se trascurato, può portare a rischi di salute non indifferenti: nel tempo, infatti, la continua infiammazione causata dal reflusso può favorire lo sviluppo di tumore all’esofago, i cui casi in Italia sono in aumento. Che cosa fare I farmaci efficaci ci sono, i cosiddetti inibitori della pompa protonica, i gastroprotettori, che inibiscono la secrezione acida, ma per il bruciore di stomaco molto può fare anche lo stile di vita. Innanzitutto, agire sul peso: «I chili di troppo aumentano la pressione addominale e favoriscono il reflusso — spiega Luca Elli, gastroenterologo, esperto in Endoscopia digestiva del Policlinico di Milano —. Dopo mangiato è bene non coricarsi o assumere subito posizioni supine perché, con lo stomaco pieno, mettersi in posizione supina favorisce il reflusso ed è il motivo per cui molti pazienti accusano i sintomi soprattutto di notte, perché la forza di gravità agisce facendo risalire i succhi acidi. È sempre consigliato quindi stare ben dritti con la schiena e non coricarsi per 2-3 ore; se possibile, addirittura fare una passeggiata. Giusto anche tenere sollevata la testata del letto o il cuscino, una volta che ci si sia sdraiati».Che cosa non mangiare «Ci sono cibi che possono causare un’alterazione del rilascio dello sfintere esofageo e quindi favorire il reflusso o sono di per sé irritanti e quindi non fanno bene a chi soffre di questi problemi — specifica Luca Elli —. Andrebbero evitati o quantomeno limitati e sono: -il caffè, i grassi, gli agrumi, i pomodori (e tutti gli alimenti acidi); -i cibi che agiscono sulla peristalsi come il cioccolato, la menta; -quelli particolarmente piccanti; -le spezie e le bibite molto gassate perché il gas, gonfiando lo stomaco, favorisce il reflusso. In genere ogni pasto pesante è poco indicato, come anche le cotture tipo fritti e grigliate. Sicuramente è importante mangiare lentamente e non saltare i pasti, perché favorisce l’accumulo di acidi nello stomaco e peggiora i processi di assorbimento. Fondamentale anche astenersi da alcol e fumo».Curiosità: al Pronto Soccorso Circa un terzo delle persone che si recano al Pronto Soccorso atterrite da un’improvvisa fitta al torace scopre in realtà di essere tormentato dal reflusso gastroesofageo, che può generare un dolore penetrante, come una trafittura, a causa dello spasmo riflesso che l’esofago subisce, pungolato com’è dall’acido. Questo repertorio di disagi sfuggenti potrebbe spingerci a consultare otorinolaringoiatri, pneumologi e cardiologi, ma la fonte dei guai è sempre lui: il succo gastrico che conquista i piani alti, finendo per infastidire la faringe e la laringe con le sue corde vocali, che non possiedono certo i mezzi per tamponare l’azione corrosiva. Da qui, la raucedine e gli abbassamenti della voce, soprattutto nelle prime ore del mattino.

1 2 3 327