Sanità: dalla ricetta elettronica ai medici di base e pediatri, tutte le novità in arrivo

Da un anno in più per la ricetta elettronica alla possibilità per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, entrambi convenzionati Ssn, di andare in pensione a 72 anni e non a 70, non mancano le novità per il settore della sanità entrate nelle ultime ore nel decreto Milleproroghe. Il provvedimento prende sempre più forma nell’esame delle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali a Palazzo Madama. In scadenza il 27 febbraio, il decreto dovrebbe ottenere il via libera delle commissioni entro il 9 febbraio; è previsto in Aula tra il 14 e il 15 febbraio.

Un emendamento approvato dalle commissioni fa scattare la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2024, dell’invio della ricetta elettronica. «La commissione – ha spiegato la firmataria, Mariolina Castellone – ha inoltre messo agli atti la richiesta che la misura diventi strutturale». Positiva la reazione del presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani (FOFI), Andrea Mandelli. «La possibilità di ricevere la prescrizione medica via e-mail o su uno smartphone – ha sottolineato – ha notevolmente semplificato l’accesso alle cure per i pazienti. E se tutto questo è stato possibile lo si deve alla professionalità dei farmacisti che, con grande prontezza e capacità di adattamento anche sul fronte delle dotazioni tecnologiche, hanno reso possibile un cambiamento che scontato non era: la trasformazione di una e-mail o di un sms in una prestazione sanitaria».

Ha ottenuto il via libera anche una proposta di modifica di FdI che dà il via libera alla possibilità per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, entrambi convenzionati Ssn alla possibilità di andare in pensione a 72 anni e non a 70. Non è passata, invece, la possibilità del posticipo della pensione per tutti i medici prevista in altre proposte di modifica.

Intervenuto in conferenza stampa al termine della riunione del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), che ha dato il via libera al riparto del Fondo sanitario tra le Regioni, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha detto che «tra i provvedimenti che fanno riferimento anche al Sud Italia c’è la volontà di combattere il fenomeno dei medici gettonisti, che porta sconquasso nel Sistema sanitario nazionale e che fa sì che gli operatori che lavorano stabilmente nel Ssn si sentano trascurati. Questo significa – ha aggiunto il ministro – dare nuove prospettive a chi lavora nel Ssn, e soprattutto a chi lavora in ambiti più complessi come la medicina dei Pronto soccorso».

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