Aumenta la domanda di aerei a fusoliera larga, ecco perché è positivo per Leonardo. Focus sui conti 2022

La domanda di aerei a fusoliera larga è in aumento. Il Wall Street Journal sottolinea che i locatori di aeromobili stanno rimettendo in servizio i loro aerei più grandi, mentre le compagnie aeree cercano di tenere il passo con la domanda di viaggi. In particolare, Boeing ed Airbus starebbero cercando di ottenere nuovi ordini di aerei più grandi, mentre compagnie aeree come British Airways, Lufthansa e Qantas Airways torneranno a far volare i loro jumbo jet a due piani Airbus A380. Tuttavia, il Wall Street Journal avverte che i costruttori di aerei sono cauti nell’aumentare la produzione a causa dei trend di lungo periodo: prima della pandemia, le compagnie aeree avevano mostrato una crescente preferenza per gli aerei a lungo raggio a corpo stretto, che sono più facili da riempire e più efficienti dal punto di vista dei consumi.

In arrivo un massiccio ordine da parte di Air India

Separatamente Boeing ed Airbus si starebbero contendendo un massiccio ordine da parte di Air India, che si stima ammonterà a circa 500 aerei; l’accordo dovrebbe includere l’Airbus A350 e il Boeing 787 e 777X. Gli analisti di Banca Akros ricordano che Leonardo ha un forte coinvolgimento nel Boeing 787 a fusoliera larga (wide body). Il colosso Usa ha riavviato la produzione del 787 nell’agosto 2022, punta a incrementarla a 5 unità al mese alla fine di quest’anno (il tasso pre-Covid 19 era di 14 unità al mese) e intende raggiungere 10 aerei al mese nel 2025/2026. “Qualsiasi notizia positiva sul fronte degli ordini del 787 sarebbe una buona notizia per Leonardo su cui abbiamo un rating buy e un target price a 15 euro”, ha affermato Banca Akros. L’azione scende in Borsa dell’1,20% a 9,382 euro. 

Mediobanca Securities stima l’utile 2022 di Leonardo a 670 mln (+15%)

Anche Mediobanca Securities continua a puntare sul titolo (rating outperform e target price a 12 euro) in vista del cda sui conti 2022 il prossimo 9 marzo. “Le nostre previsioni per l’esercizio 2022 sono sostanzialmente allineate ai valori medi della guidance del management. Mentre per quanto riguarda gli esercizi 2023/2024 adottiamo ipotesi leggermente più prudenti sull’evoluzione dei margini dell’azienda a causa della pressione inflazionistica nel breve termine, prima che i contratti della Difesa possano essere ridefiniti. Ma alziamo le nostre previsioni di fatturato a 16,5 miliardi e a 16,7 miliardi, rispettivamente, e di ordini. Ciò è dovuto alle numerose opportunità di esportazione in Egitto, Nigeria e Algeria, nonché ai potenziali nuovi ordini in Italia e nel Regno Unito. A sua volta, questo ci porta a stimare una crescita del fatturato e dei flussi di cassa più forte di quella prevista in precedenza per il 2025. Pertanto, manteniamo invariato il nostro target price a 12 euro. Sulla base delle nostre nuove stime, l’azione Leonardo continua a essere scambiata a uno sconto significativo del 60% rispetto ai competitor, sconto che, a nostro avviso, rimane difficile da giustificare”, ha osservato Mediobanca Securities che, in dettaglio, si aspetta una raccolta ordini di 16,4 miliardi di euro (guidance oltre 16 miliardi) per l’esercizio 2022, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, un portafoglio ordini di 37,3 miliardi, ricavi in aumento del 4% a 14,6 miliardi di (14,8 il consenso Bloomberg, 14,4-15 miliardi la guidance), un ebita di 1,20 miliardi, in crescita del 7% anno su anno (guidance 1,17-1,22), con un margine dell’8,2% (vs 7,9% nell’esercizio 2021) e un utile netto di 670 milioni (709 il consenso Bloomberg), in crescita del 15% anno su anno. Mentre il free cash flow operativo è atteso a 511 milioni (529 il consenso Bloomberg, guidance 500) con un debito netto di circa 3 miliardi di euro a fine 2002 (3,1 il consenso Bloomberg, guidance 3) rispetto ai 3,1 miliardi di euro dell’esercizio precedente. (riproduzione riservata)

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