Terremoto in Turchia: quei lampi in cielo e cosa dice la scienza (da Plinio il Vecchio)

Roma, 6 febbraio 2023 – Terremoto oggi in Turchia e (probabili) luci telluriche. Molti video rilanciati sui social mostrano lampi e fasci di luce in cielo mentre il sisma devastava Turchia e Siria.Gli studiosi non sono concordi sull’analisi del fenomeno. L’Ingv rileva in un focus sul sito che “il fenomeno è noto da secoli: Plinio il Vecchio, duemila anni fa, non si è di certo fatto sfuggire la ghiotta occasione di raccontare nella sua opera “Historia Naturalis” un evento luminoso, avvenuto durante il terremoto nei pressi di Modena dell’91 a.C. Il Medioevo, poi, è ricco di testimonianze scritte sull’argomento. Ma la loro consistenza è spesso a cavallo tra leggende e racconti enigmatici”.”In tempi recenti – spiega l’Ingv -, la letteratura del settore si è arricchita dei molti lavori di rassegna e di reportistica su questi fenomeni, osservati nelle varie parti del mondo in cui più frequentemente si verificano terremoti di magnitudo superiore a 5, come Canada, Messico, Grecia, Perù, Giappone, Nuova Zelanda e Italia (con i terremoti dell’Irpinia del 1930, del Friuli del 1976, di L’Aquila nel 2006 e dell’ultima sequenza Amatrice, Visso, Norcia nel 2016-2017)”. Le ‘luci sismiche’ sono comparse anche dopo il terremoto del Messico del 2017 (magnitudo 8.2).”Le diverse forme di fenomeni luminosi, contemplano globi luminosi di varia forma, colore e grandezza. Lampi per lo più bianchi o tendenti al blu, fasci di luce di vario spessore con luce molto intensa, nubi diffuse simili alle aurore con sviluppo orizzontale e simili a fiammelle. Stando alle testimonianze, tutti questi fenomeni si verificano dal basso verso l’alto”.Ogni approccio serio allo studio di questo fenomeno deve passare anche attraverso l’analisi dell’attendibilità delle fonti e della credibilità diretta dei testimoni e numero complessivo dello stesso fenomeno osservato da più luoghi e da più persone contemporaneamente. Altra verifica importante è escludere eventuali concomitanze a fenomeni legati alla meteorologia locale, come fulmini (benché la loro durata di 10-50 microsecondi sia di cinque ordini inferiore alla durata media delle luci sismiche di circa 0.5 secondi). Un controllo poi su possibili cortocircuiti dalle centrali di distribuzione elettriche e apparati connessi o di altri impianti ad alta tecnologia disseminati sul territorio, potrebbe eliminare i casi non ascrivibili al terremoto.